Trump vs Deep State

SEGNALAZIONE
Articolo di Eric R. Terzuolo su Limes 3-6-25
TITOLO PRINCIPALE redazionale
TITOLO ORIGINATE La guerra di Trump allo Stato profondo
IMMAGINE da Limes
SINTESI by ChatGPT

La guerra di Trump allo Stato profondo

Tattiche ed effetti della crociata contro il “governo federale” illustrati da chi ci ha lavorato per anni. Dalla teoria della Heritage Foundation alla pratica del Doge. Ricostruire sarà difficile.
di Eric R. Terzuolo

🗂 Presentazione dell’articolo

Titolo: La guerra di Trump allo Stato profondo Autore: Eric R. Terzuolo Fonte: Limes, 3 giugno 2025
Temi principali:
  • Smantellamento della pubblica amministrazione federale negli USA
  • Ideologia della Heritage Foundation
  • Logica illiberale e vendicativa dell’amministrazione Trump
  • Riorganizzazione istituzionale, tagli al personale e agli enti
  • Effetti sulla diplomazia, sui diritti civili e sull’efficienza statale
  • Ruolo di Elon Musk e del “Doge” nella nuova governance
Contesto:

L’articolo denuncia e documenta l’attacco sistematico condotto dall’amministrazione Trump (secondo mandato) contro l’apparato statale federale americano, in nome di una visione anti-istituzionale che equipara la burocrazia professionale al cosiddetto “Stato profondo”. La ricostruzione avviene dall’interno, con toni lucidi e drammatici, grazie alla prospettiva dell’autore, ex diplomatico.

📌 Sintesi analitica

1. Lo smantellamento come progetto politico

L’autore descrive l’azione trumpiana come un’operazione ideologica ispirata al modello delle democrazie illiberali: la burocrazia federale viene stigmatizzata come “deep state” che ostacolerebbe la volontà popolare. L’obiettivo non è riformare ma distruggere l’idea stessa di pubblica amministrazione indipendente, professionalizzata, fedele alla Costituzione piuttosto che al presidente.

2. Numeri e portata della purga

Secondo stime CNN, già entro i primi 100 giorni dell’insediamento (gennaio-aprile 2025) sono stati effettuati oltre 120.000 licenziamenti, con altri 160.000 in programma, toccando almeno 30 ministeri. L’impatto sociale è profondo: intere comunità (es. Maryland) soffrono economicamente, e persino i sostenitori di Trump ne subiscono le conseguenze.

3. Colpiti i servizi essenziali e le agenzie internazionali

Tra i bersagli principali:

  • USAID, smantellata completamente, con ritiro del personale dall’estero
  • National Endowment for Democracy e US Institute for Peace, chiusi
  • Agenzie indipendenti regolatrici (protezione consumatori, mercati finanziari) ridimensionate
  • Tagli alla diplomazia: riduzione del 50% del bilancio per attività internazionali, soppressione di uffici e personale al Dipartimento di Stato
4. Ideologia, vendetta, discriminazione

L’intervento è guidato da una combinazione di revanscismo politico, ideologia neoliberista (ispirata alla Heritage Foundation) e disprezzo per le minoranze e le élite istruite. L’elemento razziale e di genere è evidente nelle epurazioni dei vertici militari: tre alti ufficiali, tra cui due donne e un afroamericano, sono stati rimossi senza motivazioni professionali plausibili.

5. La distorsione del concetto di meritocrazia

Dietro la promessa di “ripristino della meritocrazia” si nasconde una visione regressiva: l’unico merito riconosciuto è la fedeltà personale, e ciò comporta una discriminazione sistemica contro donne, afroamericani, minoranze e funzionari non allineati.

6. Il DOGE e la nuova governance oligarchica

Il “Department of Government Efficiency” (DOGE), creato da Elon Musk, incarna la fusione tra retorica populista e interesse corporativo: in nome dell’efficienza, si colpiscono enti pubblici per carpire e monetizzare dati sensibili. Il risparmio reale sul bilancio è minimo (170 miliardi su 2000 miliardi promessi), ma il potere sugli archivi statali è massimo.

7. Effetti sul ruolo globale degli Stati Uniti

L’indebolimento delle strutture diplomatiche e di cooperazione segna la fine dell’egemonia soft americana: non ci saranno più strumenti dedicati alla promozione della democrazia o alla gestione dei rifugiati. Secondo Eric Rubin, il settore della cooperazione allo sviluppo è finito “per sempre”.

🎯 Valutazione critica

L’articolo è una denuncia potente e dettagliata di una deriva autoritaria che si manifesta non con colpi di Stato, ma con l’erosione sistematica degli strumenti democratici e amministrativi. Terzuolo mette in guardia da una trasformazione profonda e difficile da invertire: una “demolizione dello Stato” che potrebbe durare ben oltre la presidenza Trump, lasciando cicatrici permanenti sulla struttura istituzionale americana.

L’ultima guerra contro l’Europa

da Sinistrainrete la presentazione del libro:
L’ultima guerra contro l’Europa. Come e perché fra Russia, Ucraina e NATO le vittime designate siamo noi di Gianandrea Gaiani (Autore) Il Cerchio, 2023 EAN 9788884746320

di Redazione (Sinistrainrete)

Gianandrea Gaiani: L’Ultima guerra contro l’Europa. Come e perché fra Russia, Ucraina e NATO le vittime designate siamo noi, Il Cerchio ed., Febbraio 2023

La guerra in Ucraina sta modificando radicalmente gli assetti e gli equilibri del Vecchio Continente. L’Ucraina è devastata dal conflitto e comunque vada sul campo di battaglia la Russia ne uscirà indebolita mentre l’Europa perderà il suo primato economico e ha cessato di esistere come soggetto geopolitico con aspirazioni di autonomia strategica, relegata al ruolo di vassallo sempre più debole degli Stati Uniti.

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Sistemi fragili perturbati

Una brillante sintesi della situazione dell’Europa nell’attuale tempesta mondiale. Da Sinistrainrete del 12 luglio 2024

di Pierluigi Fagan

L’indomani delle elezioni europee dello scorso 6-9 giugno, mi sono ritrovato da solo a sentire il segnale di un possibile cataclisma. Molti amici pensavano non fosse successo nulla di rilevante, l’ordine morbido della consuetudine liberale avrebbe presto digerito quel piccolo sussulto, tutto sarebbe andato come sempre va. Tuttavia, a me sembrava che a molti mancasse forse una conoscenza un po’ più completa della fase storica e del soggetto prevalente ovvero Europa.

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Turati il riformista

Funiciello, Antonio
Tempesta : la vita (e non la morte) di Giacomo Matteotti / Antonio Funiciello. – Milano : Rizzoli, 2024. – 199 p. ; 22 cm. – [ISBN] 978-88-17-18820-3.

Indice
1 Copertina
1 L’immagine
2 Il libro
3 L’autore
4 Frontespizio
5 Tempesta
6 Introduzione
7 I fascisti
8 I massoni
9 Matteo, l’altro Matteotti
10 L’anti Matteotti di Gobetti
11 Tra i braccianti
12 I socialisti
13 Matteotti il riformista
14 Matteotti l’antifascista
15 Matteotti l’anticomunista
16 Conclusioni

Presentazione del libro da parte dell’editore

Nella prefazione all’edizione dei suoi discorsi parlamentari, uscita nel 1974, Pertini scrisse: «Giacomo Matteotti è ancora, dunque, in mezzo a noi, con la
freschezza attuale dei nostri pensieri». Sarebbe bello se l’amato ex presidente avesse ragione. Parte da questa valutazione la riflessione di Antonio Funiciello: la figura di Giacomo Matteotti, del politico e dell’uomo Matteotti, è rimasta schiacciata dietro la lapide del martire, dipinta nella solitudine di un antifascismo quasi troppo precoce e fallimentare, stravolta dai giudizi fuorvianti di alcuni estimatori a lui coevi come Gobetti, o dagli attacchi degli avversari comunisti dell’epoca (Togliatti in primis).

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Automi che si ribellano

L’attualità dei classici, la fantascienza americana: Il Sistema Riproduttivo di John T. Sladek

Presentazione

Il tema della ribellione delle macchine è particolarmente avvertito oggi che si sta affermando la Intelligenza artificiale. I processi della finanza mondiale sono decisi da algoritmi che garantiscono decisioni rapide e razionali, l’intelligenza artificiale riesce a produrre campagne di comunicazione massive e verosimili basate su falsità o post-verità …
Il tema è stato affrontato da grandi scrittori come Goethe. Shelley, Čapek, Hoffmann… ma la fantascienza non è stata da meno: Asimov, Dick, Clarke …
Segue una scheda prodotta da Gemini 1.5, e da me approvata come pertinente, di un autore della grande fantascienza americana. glb

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