L’età dell’oro di Donald Trump

FONTE Massimo Lensi Facebook 21-1-25

L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è stata condannata dalla Corte di Appello del capoluogo piemontese, a seguito del rinvio della Cassazione, a un anno cinque mesi e ventritré giorni per i fatti di piazza San Carlo del giugno 2017: il panico che travolse tutto e causò centinaia di feriti e la morte di due persone durante la visione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
La condanna è stata possibile in base al principio della responsabilità oggettiva, tipica del diritto civile, in cui una persona può essere ritenuta responsabile di un danno, indipendentemente dalla presenza di colpa o dolo nella sua condotta. È possibile essere esonerati dalla responsabilità solo provando di avere adottato tutte le misure possibili per prevenire il danno. In alternativa, occorre la prova del caso fortuito o della forza maggiore, ai quali è equiparato il fatto.
Nel diritto penale internazionale la responsabilità oggettiva non esiste. L’accusa deve infatti provare il dolo nelle varie forme tipiche previste dalla consuetudine: dolo eventuale, dolo intenzionale, dolo speciale (per il crimine di genocidio). Per il gruppo dei crimini contro l’umanità pare ormai che la consuetudine accetti anche la colpa grave, ma solo per alcune fattispecie integranti quei crimini.
Balthazar Ayala era un giudice militare nei Paesi Bassi asburgici della seconda metà del Cinquecento. Un personaggio singolare, che fece incazzare Ugo Grozio come uno scimpanzè a causa del suo De iure et officiis bellicis et disciplina militari (1582), al quale il babbo del Giusnaturalismo rispose da par suo quarantatré anni dopo con il De iure belli ac pacis (1625). Il tema era la dottrina della guerra giusta (bellum iustum) in relazione al nascente diritto delle genti (ius gentium).
Per Ayala giusta era la guerra legittimamente indetta e condotta da coloro che ne hanno il potere. Attenzione: l’unica condizione era semplicemente avere il potere. Dietro questa concezione della guerra, si capisce bene, vi era una precisa visione politica di mutazione nella percezione dell’Impero Asburgico.
Proviamo a pensare ora a tutte le cazzate che sta sparando Donald Trump: dalle stupidaggini su Panama e sul Canada, al petrolio da succhiare ovunque, alla Groenlandia da occupare manu militari e alla “remigrazione” (Sic!) dei migranti “clandestini”. Fino alla boutade del pacifismo umanitario per la striscia di Gaza e l’Ucraina, due guerre da appisolare ogni tanto con qualche tregua al semolino. E alle cazzate sul suprematismo dell’uomo bianco cattolico eccetera. E ora pensiamo alla “responsabilità oggettiva” e al concetto di panico.
Del resto, Trump non credo avrebbe problemi a far sbarcare i marines all’Aia se solo la Corte penale internazionale si azzardasse a incriminarlo o anche solo per dare una mano all’amico Putin.
Beh, tornando a Balthazar Ayala, Trump ora ha il potere.

Massimo Lensi Facebook 21-1-25

La storia si ripete

FONTE Pierluigi Sullo Facebook 21-1-25
TITOLO REDAZIONALE La storia si ripete

Facciamo un gioco. Immaginate di essere un cittadino francese, è il 1939, aprile, una bella primavera, siete non proprio iscritti ma simpatizzanti del Partito comunista, delusi perché il Fronte popolare ha preso le elezioni dopo averle vinte nel ’36. Ma la delusione principale è la vittoria di Franco nella guerra civile spagnola, migliaia di esuli alla frontiera, trattati molto male delle autorità francesi, e dopo che il governo di sinistra ha rifiutato di aiutare la repubblica spagnola nell’illusione di non provocare una escalation in Europa, mentre Hitler e Mussolini mandavano truppe e aerei in soccorso dei fascisti spagnoli. E a proposito, i giornali raccontano imprese ignobili dei nazisti in Germania, e i fratelli Rosselli sono stati massacrati da poco, in Francia, da sicari assoldati dl regime di Mussolini. Il quale l’anno prima ha fatto da finto regolatore della politica europea, a Monaco, con il risultato che, per placare Hitler, Francia e Gran Bretagna hanno regalato alla Germania la Cecoslovacchia.
Vi alzate la mattina di malavoglia, scendete al Bristrot e annusate un gran puzzo di guerra, che, ancora non lo sapete, scoppierà di lì a qualche mese e comporterà quattro anni di occupazione nazista della Francia, la deportazione degli ebrei, un governo collaborazionista a Vichy, ecc. Non è ancora successo, ma sentite il prurito sulla pelle, la miccia brucia. E il colpo di grazia l’avete avuto quando il compagno Molotov, ministro degli esteri dell’Unione sovietica, ha firmato un patto di non aggressione con Ribbentrop, ministro degli esteri di Hitler. Ma come, proprio l’Urss?
In compenso, negli Stati uniti c’è sì un presidente progressista, Roosevelt, ma la tempesta isolazionista, la spinta di personaggi come Lindbergh, l’aviatore simpatizzante del nazismo, “America First”, è tale che, anche questo non lo sapete ancora, gli Usa entreranno in guerra solo quando i giappnesi massacreranno Pearl Harbor, nelle Hawaii, alla fine del 1941.
Ci vorranno una guerra mondiale, cinquanta milioni di morti, una resistenza sanguinosa in Francia, per uscire da questa stanza dei mostri e fondare un nuovo ordine mondiale basato sulla cooperazione, la pace, i diritti universali, la democrazia, e anche la guerra fredda rispetterà molti limiti. Reggerà molti decenni, questo assetto. Fino all’arrivo di Trump e dei sette nani che lo seguono.

Pierluigi Sullo, Facebook 21-1-25

Due facce, stessa medaglia

FONTE Facebook Pina Fasciani 20-1-25
Con un’aggiunta di Gianpasquale Santomassimo, 21-1-25

Si è insediato, ha preso possesso delle istituzioni che ha assaltato, ha arringato il mondo il presidente incriminato, ha parlato di pulizie feroci di immigrati, di sviluppo di armi per ridurre in polvere chiunque si azzardi a mettere in questione il primato americano. Promette fuoco e fiamme, guerre stellari, guerre terrene tutte condite dal delirio di onnipotenza.
Questo è il nuovo presidente degli USA, che mostra i muscoli e che fa seguito al demente presidente USA, che ha mostrato i muscoli preda di altrettanti deliri.
Sono figli della stessa madre, la pretesa.
Una nefasta pretesa, quella di condurre il gioco del destino del mondo, senza scrupoli, senza limiti. Tra repubblicani e democratici c’è piena sintonia, come c’è sintonia nel definire chiunque si opponga a nemico, a soggetto criminale, da spezzare, affamare, isolare, negare.
I nemici sono presto detti, la Russia di Putin, che si permette di intervenire per opporsi agli insediamenti Nato ai suoi confini, la Cina che minaccia il primato economico, tecnologico, commerciale degli USA, a seguire tutti i paesi che hanno relazioni positive con questi nemici, a partire da molti Stati africani, del sud asiatico e americano.
Sono uniti in questo repubblicani e democratici, sono “diversamente” simili.
Il diversamente si concretizza solo su alcuni fronti, ben limitati, i diritti civili individuali, a scapito dei diritti collettivi e sociali.
E proprio sui diritti individuali si incanala il falso scontro tra democratici e repubblicani. Falso perché fa comodo apparire “liberi” a differenza delle “dittature” che negano tali diritti.
Su questo si costruisce la narrazione mainstream celando la sostanziale coincidenza di interessi tra i due fronti. Chi regge questo gioco è complice, colpevolemente.
Lo è la Meloni, lo è Zeleskij, lo sono i “liberal”, i finti di “sinistra”, e tutti quelli che non si misurano sul progettare con le idee un mondo fuori da questo gioco perverso, distruttivo.
Chi sta al gioco è fascista in sé, perché il fascismo è la negazione stessa delle idee, dell’azione ribelle collettiva, della soggettività politica autonoma.
Viviamo in un mondo fascista, tecnicista, economicista, esserne consapevoli è un primo passo, ne mancano altri e vanno conquistati, nessuno ci renderà liberi se non noi stessi.
Ps: il comunismo naturalmente è il nemico giurato di tutti costoro, quel comunismo che alla radice, con tutti gli errori che conosciamo, ha comunque “progettato e pensato” un mondo nuovo. È stato sconfitto non perché sbagliato nei fondamenti, ma perché ritenuto minaccioso per quel “mondo libero” che ora ci sta portando alla rovina. Si è usato e si usa tutto per tenerlo a bada, ancora oggi, segno evidente che quel mondo nuovo era un mondo giusto.
La Cina lo ha capito.

Pina Fasciani 20-1-25

S’io fossi …

Premetto che se fossi cittadino americano avrei con ogni probabilità votato per i democratici. Del resto i cittadini statunitensi votano pressoché esclusivamente su questioni di politica interna, e ideologia ed etica di Trump le avverto lontanissime da me.
Detto questo, vista dall’esterno, assistiamo all’uscita di scena, abbastanza ingloriosa, di una delle peggiori cricche di guerrafondai che abbiano esercitato il potere negli Usa.

Gianpasquale Santomassimo, Facebook 21-1-25

Povera America, poveri migranti, povera Italia, e povera Europa

FONTE Facebook Enrico Rossi 21-1-25
su segnalazione di Maria Milani

Buongiorno.
Il discorso di Trump è stato semplicemente spaventoso: un invasato che si ritiene salvato e mandato da Dio e che ha esposto un programma all’insegna di un nuovo fascismo e di un nuovo imperialismo americano.
I punti fondamentali del suo lavoro per i quali il 47esimo presidente degli USA dichiara di avere già pronti 100 decreti sono:
-chiudere il confine con il Messico inviando l’esercito anche a combattere le organizzazioni criminali di quel Paese;
-avviare la più grande deportazione interna della storia americana per cacciare tutti i migranti clandestini;
-riconquistare il canale di Panama, annettere il Canada agli USA, prendere la Groenlandia;
-inondare il mondo di dazi, portando avanti una guerra commerciale contro l’Europa;
-demolire i diritti civili misconoscendo le diversità per tornare ai “soli generi maschile e femminile”;
-bloccare la transizione verso una società ambientalmente più sostenibile;
-riprendere a trivellare per estrarre petrolio e gas senza nessun limite;
-incriminare i giudici che lo hanno indagato.
L’intesa con Putin -forse questa è l’unica nota positiva- consentirà forse di concludere una pace in Ucraina
In platea, tra i politici, spiccavano due capi di stato, l’argentino Milei, e Meloni che applaudiva convintamente i passaggi salienti del discorso, perché -dice- a lui la uniscono “valori comuni”.
Nella sala rotonda del Campidoglio di Washington c’era poi, esultante, il gotha del capitalismo americano: Musk, Bezos, Zuckerberg e altri super miliardari.
Mai come ieri, mai come in quella sala si è visto in modo tanto plastico la verità di ciò che Karl Marx scrisse nel Manifesto del Partito Comunista (1848): il governo è “il comitato d’affari della borghesia”, cioè uno strumento attraverso il quale la classe dominante (la borghesia) preserva i propri interessi economici e politici, gestendo la società in modo funzionale alla propria supremazia.
L’economia, la ricchezza ha conquistato il potere direttamente, ha fagocitato la politica e la usa senza più mediazioni.
I democratici americani con le loro politiche di guerra e con la loro moderazione sul piano sociale e la loro subordinazione al grande capitale hanno consentito che tutto questo avvenisse e ora vengono umiliati e minacciati.
Fuori dalla sala rotonda, al freddo, ci sono i 220mila sostenitori, accorsi per assistere alla cerimonia da ogni angolo del Paese.
Anche questa una novità assoluta e significativa: i ricchi al caldo e la plebe al gelo.
Ma la fede dei sostenitori di Trump, che ha promesso loro di fare di nuovo grande l’America, non ha limiti: “se Trump dice che è freddo, allora è freddo”.
Vedremo presto se nuove elezioni e i meccanismi democratici che ancora sopravvivono negli USA riusciranno a fermare in tempo o almeno a contenere questo nuovo fascismo imperialista.
Intanto Meloni, unica leader europea, si spella le mani per l’entusiasmo, convinta di partecipare a “fare la storia del mondo”, anche se nel ruolo di una servetta utile a divedere l’Europa.

Enrico Rossi, 21-1-25

Scarabeo stercorario

L’espressione scarabeo stercorario si riferisce a diverse specie di scarabei che si nutrono di sterco e che raccolgono il loro nutrimento (per conservarlo o per deporvi le uova) facendone caratteristiche pallottole e facendole rotolare sul suolo. Questo genere di comportamento viene esibito da diverse specie delle famiglie Scarabaeidae (sottofamiglia Scarabaeinae) e Geotrupidae.
da Wiki

Una nuova specie di Scarabeo stercorario è apparsa in Italia. Sembra che l’abbondanza della materia prima abbia facilitato il suo sviluppo.

2025…E TI CHIAMANO NUOVO!!!

FONTE Facebook Libero Rossi 4-1-25

CONTINUANO LE STRAGI, L’INVIO DI ARMI…E MELMA A SEGUIRE E ALLORA? IL “DEMOCRATICO” W.POST (sì quello del Watergate) ha censurato questa vignatta della sua prestigiosa satirica: in fondo cosa diceva che tutti i miliardari “democratici” (Bezos, fondatore di Amazon, il fondatore di Meta, Mark Zuckerberg; Sam Altman, amministratore delegato di OpenAI; Patrick Soon-Shiong, proprietario del Los Angeles Times; e Topolino, mascotte aziendale della Walt Disney Company).si inchinano alla statua di Trump nuovo Vitello d’oro…( e s’è dato pure Mosè!).

Libero Rossi 4-1-25

Almost blue by Caterina Betti

FONTE Facebook Caterina Betti 4-1-25

Mio omaggio illustrato ispirato a Chet Baker @c.atworkagency

Almost blue

Almost doing things we used to do
There’s a girl here and she’s almost you
Almost
All the things that you promised with your eyes
I see in hers too
Now your eyes are red from crying…

Quasi blu

Quasi facendo le cose che facevamo prima
C’è una ragazza qui ed è quasi te
Quasi
Tutte le cose che hai promesso con i tuoi occhi
Vedo anche nel suo
Ora i tuoi occhi sono rossi per il pianto…
Mio omaggio illustrato ispirato a Chet Baker @c.atworkagency
#illustratoriitalianicontemporanei #illustratorsoninstagram
#illustration #myart #myartwork #chetbaker #jazz #jazzmusic #jazzillustration #mixmediaart

Sahra Wagenknecht

FONTE Facebook
Sahra Wagenknecht
–> è autore del saggio: Contro la sinistra liberale, Fazi editore, Roma 2022, p.263
–> è stata la leader del gruppo parlamentare del principale partito della sinistra radicale tedesca, Die Linke, dal 2015 al 2019, ottenendo più del 9% dei voti alle elezioni del 2017. Si è dimessa due anni dopo, ufficialmente per ragioni di stress.

gaspreise senken nord stram reaktivieren
ridurre i prezzi del gas, riattivare Nord Stream
Il Post su Facebook

Con la decisione di fermare il transito del gas russo attraverso l’Ucraina, il Presidente ucraino sta danneggiando aziende, cittadini e contribuenti in Europa. Le aziende energetiche statunitensi-americane e russe, invece, ne trarranno ancora beneficio, poiché la speculazione sta facendo nuovamente salire i prezzi. Se il governo federale non vuole uccidere più posti di lavoro, deve agire subito e abbassare i prezzi dell’energia! Le tariffe nette devono essere ridotte al minimo, in più il governo federale dovrebbe negoziare con la Russia per riportare gas naturale a basso costo sul restante tratto del gasdotto North Stream. Infine, abbiamo nuovamente bisogno di una politica energetica ed economica sensata – nessuna ostinata adesione a sanzioni che danneggiano a malapena la Russia, ma si sono dimostrate un programma killer per le aziende tedesche ed europee. A questo proposito, la chiusura significa anche per l’Ucraina rinunciare a mezzo miliardo di euro di tasse annuali di transito per il gas russo. E’ una loro scelta. Tuttavia, sarebbe ironico se rimborsassimo l’Ucraina con queste entrate in sospeso, come già chiedono gli ambienti rilevanti nell’UE. Invece sarebbe meglio avere finalmente qualche informazione sull’attacco al gasdotto Nord Stream.

i ballerini

TITOLO REDAZIONALE
FONTE Facebook Caterina Betti 29-12-24
..But there’s a full moon risin’
Let’s go dancin’ in the light
We know where the music’s playin’
Let’s go out and feel the night…
from “Harvest Moon” by Neil Young
#illustratorsoninstagram
#illustratoriitalianicontemporanei #myartwork #myart #ballerini #lunallena #lunapiena #danza #neilyoung #harvestmoon #mixmediaart #tecnicamista

Un ricordo di Praga

TITOLO REDAZIONALE
FONTE Facebook Andrea Bettarini 3-1-24

Era la calda estate del ’68. Come tutti gli anni a Sesto Fiorentino, durante il periodo delle ferie, venivano organizzati viaggi turistici in giro per il mondo. Una associazione molto attiva in questo settore era il GAT , Gruppo Amici del Turismo. Associazione di estrazione cattolica, nata da giovani che frequentavano la Pieve di San Martino. Altre associazioni, che facevano capo alla sinistra si impegnavano nel turismo cercando di offrire delle alternative a quelle proposte dal GAT. Era una gara, una sfida continua, una sana competizione. Per quell’estate il GAT aveva programmato un giro tra le capitali dell’Europa dell’est. Mentre la Camera del Lavoro proponeva quindici giorni in Cecoslovacchia. La sera del 20 agosto i due gruppi arrivarono a Praga e nella capitale cecoslovacca si apprestarono a passare la notte in due alberghi non tanto distanti l’uno dall’altro. La mattina amara sorpresa: Praga era stata occupata dalle truppe del patto di Varsavia. Le strade erano presidiate da militari, grandi camion e enormi cingolati sovietici occupavano le maggiori arterie del paese. Tutti i turisti, comprese le due comitive sestesi, si trovarono in una situazione che non avevano previsto. Partirono richieste telefoniche a consolati e ambasciate; nessuno era in grado di dare dei consigli, se non quello di rimanere chiusi in albergo. Chi si fosse messo in viaggio lo avrebbe fatto a suo rischio e pericolo. Entrambi i gruppi di Sesto Fiorentino, ognuno per proprio, conto decisero di partire. Quelli della Camera del Lavoro dopo un prudente viaggio per strade secondarie, una volta superato il confine puntarono, direttamente per il rientro in Italia. L’autista raccontò che nessuno chiese durante il tragitto di fare una sosta per fermarsi a una toelette. Dopo il confine i bagni della stazione di servizio furono presi d’assalto. I partecipanti alla gita del GAT, seguendo strade poco transitate si diressero verso Vienna, impiegando gli ultimi giorni di vacanza per una visita alla città e altre località austriache. La comitiva del GAT da Vienna inviò dei telegrammi a Sesto, in modo che venisse organizzata una serata pubblica dove i testimoni dei tragici eventi di Praga potessero informare la popolazione, con notizie fresche di prima mano.
Il giorno del rientro a Sesto del pullman del GAT, in Piazza Vittorio Veneto era stato montato un palco con gli altoparlanti, sedie dappertutto. La grande piazza dinanzi al Comune era gremita fino all’inverosimile. I turisti rientrati furono accolti come eroi. Tra i presenti c’era Renatino, mitico personaggio sestese, comunista, diffusore, la domenica, de l’Unità, amico di Fausto Coppi. Renatino affetto da disabilità motorie e difficoltà di linguaggio era comunque persona intelligente, anzi fornito di intelligenza arguta. Amante del ciclismo, della lirica e dei viaggi. Era tra i componenti del giro turistico della Camera del Lavoro. La sera in piazza Vittorio Veneto fu avvicinato da un partecipante del Gruppo Amici del Turismo che con fare deciso gli disse: « Hai visto, Renato, cosa son capaci di fare i compagni russi.?» Renatino rimase muto e l’altro: « Ma Renato non hai nulla da dire ?» Renatino a quel punto scuotendo la testa disse: « Che paura ! Che cingoli !» Allargando le mani a simulare la larghezza dei cingoli stessi se ne andò sconsolato.
N.B. I fatti, le situazioni e i personaggi sono reali e non frutto di fantasia. Se qualcuno dei testimoni riscontra delle discrepanze sono dovute esclusivamente a ricordi di oltre cinquanta anni fa.