Di solito, la maggior parte delle persone che nella realtà vedono solo gli aspetti negativi – il male – non è animata, come sembrerebbe a prima vista, da un’autentica esigenza etica, da un sano desiderio di migliorare il mondo impegnandosi in tal senso. Dietro l’indignazione morale – o moralistica – c’è l’incapacità di vedere il bene perché non avendolo dentro di sé non lo riconoscono fuori di sé: cecità al bene perché non ne hanno un’esperienza diretta. Riconoscere l’esistenza del bene fuori di sé sarebbe come riconoscerne l’assenza dentro di sé e questo è per loro insopportabile. Meglio pensare che il mondo non ci somigli perché è cattivo, piuttosto che riconoscere che non ci somiglia perché siamo cattivi noi. A livello superficiale ci si consola pensando che siamo gli unici buoni in un mondo di cattivi; a livello più profondo prevale il bisogno di rimuovere la propria cattiveria proiettandola sui cattivi di turno e di legittimarla giustificando l’indignazione e l’intolleranza che essi ci suscitano. E se noi non siamo buoni significa che la bontà non esiste: piena autoassoluzione! È tutto sbagliato, è tutto da disfare! Chi non crede nel bene non può agire per fare, ma solo per disfare. Sono i demolitori seriali che non potendo o non volendo costruire distruggono accusando gli altri e mai se stessi. Come potrebbero ammettere di far parte della schiera dei cattivi, degli sbagliati? Allora fingono di essere i buoni che smascherano i cattivi i quali, essendo tanti gli offrono una provvidenziale copertura: se tutti fanno così … Sono al sicuro perché sono nel gregge. È sbagliato chi esce dal gregge, non chi ne fa parte. Si finge – prima di tutto con se stessi – di essere gli unici buoni, ma in realtà si fa parte, ben mimetizzati della massa amorfa dei cattivi che imperversano indisturbati e pienamente legittimati. È l’autoinganno finalizzato alla sopravvivenza e alla convivenza con se stessi o meglio, con la propria immagine deformata. La verità può essere insostenibile se riguarda il male che abbiamo dentro; è molto meglio vederlo solo fuori, magari anche dove non c’è. Il bene non c’è e se anche ci fosse, riconoscerlo sarebbe un lusso che i cattivi non potrebbero permettersi .
Anna Maria Guideri 14-10-2025
