MUSSOLINI TRANS

Valentino e l’attualità dei classici
di Anna Maria Guideri

Specchio specchio delle mie brame
chi è il più fascio del reame?

O Mussolini vestito di nuovo,
tu sei la Giorgia in gonna e tacchini;
lei ha stanato i fascisti dal covo:
sono al governo i repubblichini!
Porta la fiamma che il duce le fece
ed il baston che risale a quel dì …
Contro i migranti lo agita, invece
ai forti poteri lei dice di sì.
Lei per le donne poco si è spesa;
costano i nidi al salvadanaio …
Sì è una donna, ma ora si è arresa
ai maschilisti del suo pollaio.
“ E’ sempre valido il Codice Rocco,
la magistratura io voglio ai miei piè …
La Costituzione io la ritocco
e ai magistrati rispondo: tiè!”
O Mussolini vestito da donna
che agiti ancora il manganello,
mettiti pure, se vuoi, la gonna,
ma è sempre quello il tuo cervello!

Anna Maria Guideri, 04-12-2023

IL FEMMINISMO ALLO SPECCHIO

(Specchio specchio delle mie brame, chi è la più femminista del reame?)
di Anna Maria Guideri

Da quando Giorgia Meloni è stata nominata capo ( e non capa) del governo ci si chiede con interesse spasmodico degno di miglior causa, se questo evento possa essere considerato una vittoria storica del femminismo. Certo, il fatto che per la prima volta in Italia una donna abbia conquistato la vetta del potere politico è oggettivo e non irrilevante. E’ senz’altro una novità perché Meloni è una donna e lei ci tiene a ribadirlo, come se ci fossero dubbi in proposito e, nonostante rivendichi l’articolo maschile per la sua carica istituzionale – il Presidente – donna e cristiana finiscono per a e quindi sussiste la prova provata della sua appartenenza al genere femminile. Però, se ci si spinge appena un po’ più in là e ci si chiede se questa nomina a Presidente del Consiglio dei ministri giovi alla causa femminista, i dubbi scompaiono e la risposta è: NO. Lo stile meloniano (aggressivo, autoritario), ma più ancora i provvedimenti del suo governo (tampon tax, tagli del 70% ai fondi per la prevenzione della violenza contro le donne, mancata approvazione di una normativa di contrasto alla discriminazione di genere, mancato riconoscimento dei diritti dei figli delle coppie omogenitoriali, le varie strategie di contrasto all’applicazione della legge 194 …) dimostrano che il maschilismo è un fattore culturale trasversale ai generi e che non basta essere donne per dirsi dalla parte delle donne. Per Giorgia Meloni la donna è soprattutto madre, ma distingue tra madri vere e madri finte, fra quelle naturali e quelle contro natura. Di conseguenza anche i figli nati con metodi non naturali non sono figli veri e pertanto non hanno diritto di essere considerati tali. Sembrano veri, ma non lo sono, e come gli ultracorpi, in combutta con i migranti, fanno parte di un complotto internazionale mirante alla sostituzione etnica della nostra popolazione. Insomma, come natura crea, Giorgia conserva. Paradossalmente Meloni, proprio in quanto donna di potere così refrattaria alle istanze femministe, rappresenta un valore aggiunto alla cultura conservatrice maschilista. Se anche le donne di potere danno ragione ai maschilisti, i maschilisti hanno ragione! Così, la cultura maschilista, anziché indebolirsi si rafforza virilizzando le donne e annettendole alla propria causa. Se anche le donne – come recitava Benigni – le son’omini anche loro – dove sta la vittoria delle donne? Le donne vincono solo se possono affermare la propria identità senza riceverla in dote dai maschi o dalle donne di potere loro complici. Il femminismo non è una questione di genere, ma di contenuti e Meloni ha vinto imitando i maschi superandoli in peggio. Per le donne la vittoria della Meloni è una beffa vera e propria. Che ne sia o no consapevole, lei si ritrova ad essere usata come modello dell’emancipazione femminile allo scopo di perpetuare il potere maschile sul piano dei valori culturali e sociali. Meloni è la cavalla di Troia con dentro le truppe fascio-maschiliste addestrate ad invadere il campo delle femministe per convincerle di avere conquistato il potere. Ma, come quel gatto affetto da manie di grandezza, vede nello specchio che lo riflette, non la propria immagine, ma quella di un leone, così molte donne di sinistra si rispecchiano nella Meloni come in colei che le ha affrancate da una plurisecolare minorità. Lo specchio deformante della manipolazione mediatica presenta la Meloni come colei che è riuscita a scardinare il potere maschile nell’Italia post-fascista! Chi l’avrebbe mai detto che un giorno il femminismo avrebbe dovuto ringraziare il fascismo?

Anna Maria Guideri, 01-12-2023

La pensione

Maokovskij interpreta Ippolito Pindemonte

Pensione mia Ninfa gentile
la vita mia consacro a te:
i tuoi piacer chi tiene a vile,
ai piacer veri nato non è.
Fonti e colline chiesi agli Dei,
disse il Governo, sol se pago vivrò,
né mai quel fonte co’ desir miei,
né mai quel monte trapasserò.

MOTTI DA LEGARE 28

di Anna Maria Guideri

1 – L’altro volto dei femminicidi. Quale donna non preferirebbe suicidarsi al grido di giammai meglio la morte! piuttosto che subire le avances di La Russa, Salvini e Donzelli?
2 – Meloni versus Gruber. Il potere, più è grande, più deve farsi piccolo. Dignene (e dagnene) alla Meloni!
3 – Conflitto israelo-palestinese. La democrazia è quella cosa che giustifica le violenze commesse ai danni dei paesi non democratici: con la democrazia si può!
4 – Ambientalisti di sinistra: ecomunisti.
5 – Salvini. Lo stupido è l’essere più pericoloso. Perché? Perché si crede intelligente!
6 –Giambruno: E’ ovvio che se una donna si ubriaca rischia di incontrare il lupo cattivo … A qualcuno piace brilla!
7 –Il codice Rocco e i suoi Fratelli … d’Italia.8 Meloni vince: il vuoto fa il pieno.
9 – Destra: propaganda con effetti speciali; governo con effetti letali.
10 – Populismo: ti viene dietro se tu gli vai dietro.
11 – Sgarbi e la visibilità. Che senso ha essere scorretti se nessuno se ne accorge?
12 – Meloni è caduta nel tranello dei russi perché è troppo presuntuosa per credere che qualcuno la possa prendere per il culo.
13 – Non è importante il perché si fa il bene … purché si faccia.
14 – Meloni è una sostenitrice della sostituzione etica.
15 – Chi glielo farebbe fare ai diversi di difendere tanto la propria anormalità se non si sentissero del tutto normali e non considerassero anormali tutti gli altri?
16 – Bisogna sbagliare per sentirsi vivi …Avremo Meloni e Salvini da qui all’eternità…
17 – La destra italiana è repressa… più che repressa, regressa.
18 –Social e non solo … Il cervello assediato da una miriade di dati è come una discarica dove butti di tutto e non distingui niente. L’eccesso d’informazioni non aumenta la conoscenza, ma l’ignoranza.
19 – Italia. Quale futuro può avere un paese dove non si riesce più né a nascere né a morire?
20 – Sembra che le competenze matematiche siano assai inferiori a quelle linguistiche. Sarà forse perché blaterare è più facile che ragionare?
21 – Alla manifestazione del PD Renzi si notava per la sua assenza. Sarebbe stato peggio se si fosse notato per la sua presenza.
22 – Meloni: La signora degli anelli … al naso!
23 – Meloni: la forza della comunicazione non è la forza della ragione.
25 – Meloni beffata dai russi. Palazzo Chigi: la scena delle beffe.
26 – Magre consolazioni. Il nostro è un paese per vecchi …. ma bianchi!

Anna Maria Guideri, 23-11-2023

sbandieratori

Da Facebook Corrado Cirio 20-11-23

Ma dove sono finiti tutti i portatori di bandiera ucraini, quelli che volevano cancellare poeti, scrittori e cantanti russi, che inneggiavano ai Leopard e ai missili Himars, che invitavano Zelinsky ad ogni festicciola e a parlare ovunque? Ce ne fosse uno solo tra il mezzo milione di morti ucraini, ma no, sono qui tutti vivi e vegeti ad inneggiare al nuovo eroico esercito israeliano che ha ammazzato in un mese dieci volte tanti bambini di quelli uccisi in Ucraina dalle due parti in 18 mesi.
E stasera faranno il tifo contro l’Ucraina, perché sanno bene quali sono le cose importanti.

Fango

da Anna Maria Guideri

Fango in cumuli, in isole,
in promontori, in putridi conati.
Fango sull’ordine apparente
del nostro confortevole decoro.
Fango sulla nostra vita.

Sfacciato e spietato rovescia sulle strade
le viscere della città violata,
la sua intimità segreta,
la nuda fragilità.
Ne deturpa il volto
come una maschera orrifica.

Il fango è il lascito del fiume
dall’inquieto sonno e al suo tocco
un sortilegio muta i simboli del progresso
in barchette di carta alla deriva …
e l’indifferenza , in follia.

L’acqua infuriata colpisce alla cieca,
divora lo spazio, non conosce confini
fra povertà e ricchezza, bellezza e squallore,
fra gli oggetti del sapere e dell’effimero.

Il fango tutto impasta e confonde
in un rigurgito ripugnante
e crea un contagio temuto fra cose
da sempre lontane fra loro:
tutto tiene assurdamente insieme.

E come un giustiziere della notte
sancisce una tragica uguaglianza
fra diverse realtà e ci mostra
il volto oscuro del nostro destino.

Anna Maria Guideri, 16-11-2023

Firenze alle elezioni

A Firenze sìapprestan l’elezioni
squillan le chiarine rimbombano i tromboni

«Godi, Fiorenza, poi che se’ sì grande
che per mare e per terra batti l’ali,
e per lo ‘nferno tuo nome si spande!»
Dante

S’io fossi sindaco
abbrucerei e palazzi brutti
s’io fossi questore, li manderei ‘n galera
coloro ch’ hann’ osato far cotali e
quelli ch’ han pagato tal brutture.

s’io fossi lo prefetto, sarei allor perfetto
per ripensare ad una città nova:
una città vietata agl’imbecilli,
a delinquenti, profittator, ruffiani
ai mentitori e agli accalappiacani.

Chi rimarrebbe non mi viene in mente
nessuno del consiglio comunale
nessuno di chi vende prosecco e lampredotto
panini con cipolle e coca cola
bistecche di cartone e vin brulé

kebabbi puzzolenti e sushi mosci
e chi strombazza con il clacso ‘n gola
io lui lo metterei s’una carriola
fermo lì
in mezzo della strada FIPILI

che tutti gli strombazzano correndo
passando accanto con rumore orrendo.
Chi rimarrebbe non mi viene in mente
nessun di quei che stuprano le strade
coprendo antiche pietre coi catrami

adatte assai per lapidar gl’infami
nemmeno chi riempe coi dehori
e piazze e strade della città de’ fiori
che ormai sono soltanto crisantemi
perché siam morti tutti, o diventati scemi.

o popolo che sopporti tal coglioni
sciogli il Marzocco, avanti coi leoni

Enrico Tendi, 13-11-23

Anime gemelle

dio li fa e poi li appaia
di Anna Maria Guideri

Si rivela una iattura,
un’improvvida rottura
quella fra Giorgia e Giambruno …
che non ci credea nessuno:
era scritto nelle stelle
che son anime gemelle.

Dilettanti allo sbaraglio
hanno fatto da bersaglio,
son caduti nel tranello
come due senza cervello.

Lui di Striscia la notizia
che con perfida malizia
l’ha filmato in pose oscene,
certo non a fin di bene.

Lei di due comici russi
molto abili e concussi
al servizio del Cremlino
l’hanno presa pe ‘l sellino.

Uno con l’accento strano
dice d’essere africano:
per il leader di uno Stato
alla Giorgia si è spacciato.

Le ha strappato confessioni
top secret e opinioni,
ma il parlar di lei incendiario
pria dicea tutto il contrario.

Arroganti e pur coglioni,
sia Giambruno che Meloni …
non c’è proprio da dir altro:
sono fatti l’un per l’altro!

Anna Maria, 05-11-2023

Le sventure di Giambrunasca

Anna Maria Guideri

La Meloni è furibonda
per il video fuorionda
con Giambrun che fa il gradasso
e del bullo imita il passo.

Si è montato assai la testa
con il ciuffo ritto a cresta
come un gallo nel pollaio …
Or si trova in un bel guaio.

Più che un gallo, lui è un pavone
rivelatosi un coglione
ed ormai senza più freni
si abbandona a gesti osceni
e, toccandosi le palle
dalle stelle va alle stalle.

E precipita, l’idiota …
Ora non fa più la ruota
e nel cul gli vien sferrata
la fatidica … pedata!

Anna Maria Guideri, 05-11-2023