Automi che si ribellano

L’attualità dei classici, la fantascienza americana: Il Sistema Riproduttivo di John T. Sladek

Presentazione

Il tema della ribellione delle macchine è particolarmente avvertito oggi che si sta affermando la Intelligenza artificiale. I processi della finanza mondiale sono decisi da algoritmi che garantiscono decisioni rapide e razionali, l’intelligenza artificiale riesce a produrre campagne di comunicazione massive e verosimili basate su falsità o post-verità …
Il tema è stato affrontato da grandi scrittori come Goethe. Shelley, Čapek, Hoffmann… ma la fantascienza non è stata da meno: Asimov, Dick, Clarke …
Segue una scheda prodotta da Gemini 1.5, e da me approvata come pertinente, di un autore della grande fantascienza americana. glb

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Orwell 2024

George Orwell l’autore che denunciava il totalitarismo “1984” (1949), La fattoria degli animali” (1945) è stato considerato un anticomunista. Ho sempre avuto l’impressione che fosse un giudizio riduttivo: Orwell con le sue distopie fa una critica che supera la contingenza storica (lo stalinismo burocratico dell’Unione Sovietica) per toccare aspetti che riguardano la società d’oggi.
Ho provato a porre questa mia impressione a 3 programmi di Intelligenza artificiale e, certo influenzati dalla mia domanda, hanno risposto come segue.
Piccolo inciso: ricordavo che da bambino avevo letto un fumetto basato su La fattoria degli animali che era stato stampato e diffuso in milioni di copie dalla Democrazia Cristiana (ricordo focalizzato successivamente). Ho posto il quesito alla solita IA e finalmente ho avuto traccia del mio ricordo. glb

La domanda (Gian Luigi Betti)

ciao, sei in grado di analizzare quanto le categorie di Orwell siano applicabili oggi all’analisi del mondo contemporaneo, caratterizzato da fattori quali: Capitalismo della sorveglianza, post verità, cancel culture, capitale monopolistico globalizzato, erosione della democrazia, controllo del web, potenza della intelligenza artificiale, controllo web degli individui …

Le risposte di Gemini, DeepAI, ChatGPT

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Motti da legare 34

di Anna Maria Guideri

1 – Vannacci: i pregiudizi sono l’ovvio dei popoli.
2 – Le guerre tirano fuori il peggio degli esseri umani e anche se la giusta causa sta da una parte, i buoni non stanno da nessuna parte.
3 – Astensioni e vittoria della sinistra alle amministrative: per salvare la democrazia bisogna che il popolo non voti? Chissà!?
4 – Trump e la pornostar: il porno della discordia.
5 – Omertà: il silenzio è dolo.
6 – Chi usa poche parole qualcosa dice, chi ne usa molte rischia di non dire niente.
7 – La sinistra crede nei propri valori almeno quanto la destra crede nelle sue enormi cazzate?
8 – Propaganda della destra: risonanza malefica!
9 – “Bisogna fare in modo che la Meloni sia un argine all’estrema destra europea…” E’ dura usare al meglio il peggio che abbiamo!
10 – Molti politici scambiano il numero delle parole che pronunciano per il numero degli argomenti che … non hanno.
11 – La sinistra vince alle amministrative: Elly Schlein ha fatto l’en plein!
12 – Ambiguità dei media: criticare la Meloni ed esaltarne l’immagine mediatica: c’è del metodo in questa follia!
13 – Un paese è normale solo se ritiene che essere diversi sia una cosa normale.
14 – Meloni e le fiabe a rovescio: dal Principe ranocchio alla ranocchia principessa!
15 – La destra ha vinto in Europa: il continente nero.
16 – Confisca dei beni alla mafia: requisire i beni del male comune per realizzare il bene comune.
17 – Occhio per occhio: la mia umanità finisce dove finisce la tua.
18 – I conti tornano. Non è vero che i fascisti non hanno fatto i conti con il passato; lo hanno fatto così bene che sono riusciti a moltiplicarlo fino ai nostri giorni.
19 – Con Meloni non hanno vinto le donne, ma una donna.
20 – Meloni: Matteotti è stato ucciso dai fascisti …. (e Mussolini dai partigiani).
21 – La chiesa è omofoba … quando si dice l’autolesionismo …
22 – Campo largo: centrosinistra o controsinistra? This is the question…
23 – Spesso si difende un’idea non tanto per difendere l’idea in sé, quanto per difendere l’idea in me.
24 – Chi siamo noi per disprezzare tanto i nostri dissimili?
25 – Per credere in Dio mi basta guardare il mio gatto, solo un dio poteva crearlo. Per credere nel diavolo mi basta guardare Ignazio La Russa, solo un diavolo poteva crearlo!
26 – Meloni: La magistratura è un potere senza più controllo … Infatti non riesce più a controllare la corruzione politica e lobbista.
27 – Il governo della sinistra in Italia è stato una grande vittoria della destra. Perché? Perché la sinistra ha vinto quando ormai non esisteva più!
28 – Carlo Calenda: indisposto a tutto.
29 – In politica spesso si prendono le decisioni quando non si è capito nulla e non si prendono quando si è capito tutto. Infatti.
30 – Riconferme al parlamento europeo: Ursula borderline.
31 –Dialogo fra la Meloni e un non so:
–Meloni: A noi interessa solo il popolo.
–Non so: Quale popolo?
–M: Quello che ci vota.
–NS: Il 26 per cento?
–M: Certo!
–NS: E il restante 74 per cento?
–M: Se non ci vota non esiste!
–NS: Com’è democratica lei ….

32 – La politica non è una religione, non si deve essere credenti, ma credibili.

Anna Maria Guideri 27-06-2024

Imperi e monopoli

Quando l’intelligenza artificiale dimostra un equilibrio d’analisi che molti blogger non hanno.
Le domande rivolte a DeepAI fanno parte di una serie di test sulla intelligenza artificiale.

Gian Luigi Betti

DOMANDA
Il mondo unipolare è finito, si stanno formando aree regionali con caratteristiche analoghe ai vecchi imperi. Questi saranno in grado di controllare l’economia capitalista globalizzata dei monopoli oligopoli?

DEEPAI
La questione delle aree regionali emergenti e del loro potenziale impatto sulla globalizzazione e sull’economia mondiale è un tema molto attuale e dibattuto.

La globalizzazione ha creato un’economia capitalista che si è caratterizzata per la libera circolazione di capitali, servizi, merci e idee tra i paesi. Tuttavia, negli ultimi anni si stanno formando aree regionali economiche e politiche che si stanno caratterizzando per una maggiore interazione economica e politica tra i paesi membri, come ad esempio l’ASEAN (Associazione degli Stati dell’ASEAN), l’Unione Europea, il Mercosur (Mercado Común del Sur) e l’Unione Africana.

Queste aree regionali possono essere viste come una forma di “regionalizzazione” dell’economia globale, che può avere diversi effetti sulla globalizzazione e sull’economia mondiale. Alcuni degli effetti potrebbero essere:

1. **Rafforzamento delle economie regionali**: L’integrazione economica tra i paesi membri di un’area regionale può aumentare la competitività economica, promuovere lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
2. **Riduzione della dipendenza dalle economie globali**: Le aree regionali possono creare una maggiore autarchia economica, riducendo la dipendenza dalle economie globali e aumentando la capacità di controllo sulle proprie politiche economiche.
3. **Maggiore protezione dei mercati**: Le aree regionali possono stabilire regole comuni per il commercio e gli investimenti, proteggendo meglio i mercati interni dai rischi derivanti da politiche economiche errate o da flussi di capitali speculativi.
4. **Inibizione della globalizzazione**: Tuttavia, le aree regionali potrebbero anche ridurre la globalizzazione, limitando la libera circolazione di capitali, servizi e merci tra i paesi membri non appartenenti all’area regionale.

In merito alla possibilità che queste aree regionali siano in grado di controllare l’economia capitalista globalizzata dei monopoli oligopoli, è importante notare che:

1. **Le multinazionali hanno già una forte presenza regionale**: Moltissime multinazionali hanno già una forte presenza regionale e sono in grado di operare efficacemente all’interno delle aree regionali.
2. **Le aree regionali possono creare nuovi monopoli**: Le aree regionali possono creare nuovi monopoli a livello regionale, che potrebbero compromettere la concorrenza e la libera circolazione di capitali e merci.
3. **Il controllo dei flussi di capitale**: Le aree regionali potrebbero stabilire regole più severe per il controllo dei flussi di capitale, riducendo il potere dei monopoli oligopoli a livello globale.

In sintesi, le aree regionali emergenti possono avere sia positive che negative implicazioni sull’economia capitalista globalizzata. mentre possono favorire lo sviluppo economico e la stabilità regionale, potrebbero anche creare nuovi monopoli e compromettere la libera circolazione di capitali e merci.

La cassa 1

I racconti di Gino. Da Border Line

Border line : racconti / Gino Benvenuti ; prefazione di Roberto Mapelli
Milano : Punto rosso, ©2019 [ISBN] : 978-88-8351-233-9

Era un giorno piovoso e freddo di fine Novembre quando Irene, tornata anticipatamente dal lavoro, entrando nella camera della suocera le comunicò: -Beatrice ora comincio a prepararti e così tra un’ora quando rientrerà Berardo andremo fuori- .
Gli occhi della donna anziana, quasi inferma da tre mesi per una grave fattura al femore a seguito di una caduta provocata da uno scippo, si illuminarono e su quel visto triste e rassegnato, spuntò un sorriso radioso.

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Elementare Watson

Quando l’intelligenza artificiale si dimostra più sensata di quella naturale.
Le domande rivolte a DeepAI fanno parte di una serie di test sulla intelligenza artificiale.

ovvero dello scontro di civiltà e delle competizioni geopolitiche
di Gian Luigi Betti
ciao, sai fare una esposizione della recente politica americana nei confronti dell’Europa?

La politica americana nei confronti dell’Europa negli ultimi anni è stata caratterizzata da un cambio di approccio. Under Trump, gli Stati Uniti hanno abbracciato una visione più protezionista e nazionalista, attaccando le politiche commerciali dell’Unione Europea e criticando l’approccio multilaterale sulla globalizzazione. Inoltre, Trump ha annunciato la sua intenzione di ridurre il sostegno finanziario alle Nazioni Unite e alle organizzazioni internazionali, tra cui l’UE. Tuttavia, con l’avvento di Biden alla Casa Bianca, la politica americana nei confronti dell’Europa sembra essersi evoluta in direzione di un approccio più collaborativo e costruttivo, con enfasi sulla cooperazione sulla sicurezza, la tecnologia e la giustizia globale.

Ritieni che l’Unione Europa abbia di che temere dalla competizione con la Cina? e da quella con gli Usa?

L’Unione Europea deve essere consapevole delle sfide poste dalla competizione economica e tecnologica con la Cina e gli Stati Uniti, ma non necessariamente deve temerla. La Cina rappresenta una minaccia reale per l’UE in termini di concorrenza economica, soprattutto nel settore manifatturiero e delle tecnologie emergenti come l’intelligenza artificiale e il 5G. Tuttavia, l’UE ha già implementato strategie per affrontare questa sfida, come la strategia industriale europea e la creazione di un’Economia Unita. Riguardo agli Stati Uniti, la competizione tecnologica e digitale è più accesa, ma l’UE ha le sue stesse forze competitive come la tecnologia di punta, la ricerca e lo sviluppo. Inoltre, l’UE può beneficiare della cooperazione con gli Stati Uniti in alcuni settori strategici come la sicurezza e la difesa. Quindi, anziché temere la competizione, l’UE deve concentrarsi su strategie di innovazione, investimenti nella formazione e nell’economia sostenibile per mantenere la propria competitività.

Ritieni che sia possibile per l’Europa sostenere il confronto con i competitor internazionali Usa e Cina continuando ad adottare il liberismo economico e rinunciando ad una politica di interventi pubblici, nazionali e comunitari in favore delle aziende europee?

No, non credo che sia possibile per l’Europa sostenere il confronto con i competitor internazionali USA e Cina continuando ad adottare un liberismo economico e rinunciando ad una politica di interventi pubblici, nazionali e comunitari in favore delle aziende europee. Il liberismo economico può essere efficace in condizioni di equilibrio economico globale, ma in un contesto di intensificarsi della competizione economica e tecnologica, l’UE deve essere pronta a intervenire per proteggere le proprie industrie e lavoratori. La competitività dipende anche da fattori come la qualità dell’istruzione, la formazione professionale, la ricerca e lo sviluppo, nonché dalla protezione dei diritti dei lavoratori e dell’ambiente.

Inoltre, una politica di laissez-faire non consente all’UE di rispondere alle esigenze specifiche del suo contesto economico e sociale, come la creazione di posti di lavoro stabili, la tutela delle piccole e medie imprese e la mitigazione delle disuguaglianze economiche. È necessario un equilibrio tra liberalizzazione e interventismo pubblico per sostenere la crescita sostenibile e inclusiva.

Ritieni che una politica di welfare, atta a tutelare i cittadini europei anche sul piano dei diritti quali l’assistenza sanitaria, il salario minimo, il reddito di cittadinanza, la piena occupazione, l’istruzione, la formazione permanente sia una condizione necessaria per l’attuazione di piani di intervento pubblico a sostegno delle imprese?

Sì, credo che una politica di welfare atta a tutelare i cittadini europei sia una condizione necessaria per l’attuazione di piani di intervento pubblico a sostegno delle imprese. Un sistema di welfare robusto e equo può aiutare a creare un’atmosfera di stabilità e sicurezza per i cittadini, che a loro volta possono essere più produttivi e innovativi, aumentando la competitività delle imprese europee.

Inoltre, un sistema di welfare può anche aiutare a ridurre le disuguaglianze economiche e sociali, aumentando la solidarietà e la coesione sociale. Ciò può a sua volta contribuire alla crescita economica sostenibile e alla creazione di posti di lavoro stabili.

Specificamente, misure come l’assistenza sanitaria, il salario minimo, il reddito di cittadinanza e la piena occupazione possono aiutare a garantire che i cittadini europei abbiano le condizioni per lavorare e consumare in modo sostenibile, aumentando la domanda interna e il consumo delle merci europee. L’istruzione e la formazione permanente sono altrettanto importanti per assicurare che le imprese possano trovare le competenze necessarie per innovare e competitive.

In generale, una politica di welfare equa e solida può essere un fondamento solido per l’economia europea, permettendo alle imprese di prosperare in un contesto stabile e sociale equo.

IL FLOP DEL PAPA POP

Una riflessione di Anna Maria Guideri

(In audio veritas)

Non ci si può credere, anche LUI, anche il PAPA ce l’ha coi froci! LUI che si era umilmente chiesto chi sono io per giudicare’, LUI che aveva benedetto le coppie gay attirandosi le aspre critiche dell’establishment ecclesiale, ma suscitando nelle minoranze diverse la speranza di poter finalmente vivere in un mondo tanto normale da ritenere normale la diversità. LUI, citato dai pacifisti come il massimo testimone vivente di pace in un mondo dilaniato da interminabili guerre, LUI, il grande maestro in grado di indicare all’inetta classe politica la via del superamento dei conflitti… LUI, il papa umano, il papa dei diseredati, capace come nessuno di scaldare il cuore dei popoli … LUI il papa pop! Ma ecco che, come nel solco della migliore tradizione letteraria, si comporta come il Mr. Hyde di Stevenson e sbotta emettendo un conato omofobo – frociaggine – evocando la chiesa dei tempi bui della discriminazione e della persecuzione dei diversi: omosessuali, streghe, miscredenti … Quanto devono essere profonde le radici della discriminazione nell’anima cattolica nei confronti di coloro che si discostano dalla visione di un mondo presunto, tanto convenzionale, quanto irreale e disumano se, un papa come Francesco, si lascia andare ad un’espressione già grave per tutti, gravissima per LUI! E quanto bisogno abbiamo noi di sperare e quanto, per questo, è facile illudersi! Quella frase infelice e così distopica è piombata come una pietra tombale sull’icona di Francesco deturpandola irrimediabilmente. Il generale Vannacci non poteva trovare un emulo ed uno sponsor più efficace per la sua campagna elettorale! Sulla scia della santa accoglienza il papa finisce – suo malgrado, spero – per dare una mano alla santa inquisizione accogliendo l’omofobo Vannacci ed escludendo le sue vittime: bella trovata, non c’è che dire! Una perversa eterogenesi dei fini? Siamo consapevoli che anche i papi sono soggetti alle contraddizioni e alle debolezze di tutti i comuni mortali … però … almeno un santino ce lo potevano lasciare … Francesco, così umano, giusto, aperto al dialogo … chissà quanti atei saranno stati folgorati sulla sua via … Purtroppo però nessuno è perfetto, a tutto c’è un limite, per esempio, ai gay, sui gay non si può dare di più. I preti froci sono cattivi soci, anche se la loro esclusione dal seminario può suonare autolesionista visto il numero elevato dei richiedenti asilo. L’imperversare delle parolacce sui social, sui media, nelle sedi istituzionali è una chiara espressione del degrado culturale, etico, civile e politico della nostra società al quale nemmeno il papa è riuscito a sottrarsi dimostrando così di essere sì, un uomo del nostro tempo, ma anche di altri tempi il cui lascito oscuro e limaccioso si allunga fino ad oggi condizionandoci pesantemente. Nella chiesa, la difficile coabitazione fra orientamenti sessuali più o meno diversi e il dovere della castità – di fatto difficilmente praticabile – crea corti circuiti che possono esplodere, come nel caso del papa – horribile visu! – in modo devastante riducendo sensibilmente la sua credibilità e mostrando impietosamente la sua nudità. Dunque, anche il papa, come il re, è nudo? A quanto pare sì, ma non è un bello spettacolo!

Anna Maria, 01-06-2024

RIDERE

Si ride un po’ di tutto,
del bello e anche del brutto.
Del bello abituato
ad essere lodato,
che si sente un apollo
e non è che un pollo …
Del brutto se è egoista,
falso ed opportunista.

Si ride del potere
che non vuol far vedere
la propria debolezza
e ostenta sicurezza.
Ridiam dell’ignoranza
che mostra tracotanza;
si spaccia per cultura
e fa brutta figura.

Si ride di noi stessi
se siamo un po’ malmessi …
Viva l’autoironia
che il pianto porta via,
medica le ferite
ancora non guarite.

Ridere con misura
per scacciar la paura,
evitare gli eccessi,
far coraggio a noi stessi …
Contro le avversità
usar l’ilarità …
anche contro la morte,
la nostra triste sorte.

Ed infine si ride
anche di chi deride,
si sente superiore
a chi crede inferiore …

Ma anche se io spesso
so rider di me stesso
certo non mi è permesso
ridere di chi è oppresso,
di chi ha un destino avverso
solo perché è diverso,
di chi è perseguitato,
straniero, emarginato,
o libero non è
di essere com’è.

Ridere ci protegge
da ciò che non si regge;
ci dona leggerezza,
protrae la giovinezza …
ma non ha la libertà
di usar la crudeltà.

Anna Maria Guideri, 20-05-2024

MOTTI DA LEGARE 33

di Anna Maria Guideri

1 – I giornalisti a servizio di TELEMELONI: TELECONIGLI!
2 – Il regime fascista cade nel 1945; il governo Meloni si insedia nel 2022. 1945 – 2022 : ALLA RICERCA DEL FASCIO perduto. 2022 – 2024 … : IL FASCIO RITROVATO.
3 – Perché la sinistra non vince? Perché … non c’è! E se ci fosse? Sarebbe uguale!
4 – Perché Meloni piace? Perché è così fascistoide da sembrare un italiano medio.

Italiano medio

5 – Si deve votare la sinistra non perché ci piace così com’è, ma per poter fare di tutto perché ci piaccia.
6 – Meloni: “Io penso con la mia testa!” Si vede!
7 – Dopo i fochi! La destra neofascista vuole conquistare l’egemonia culturale … O non l’aveva già conquistata Berlusconi?
8 – Informazione manipolata: parlare un italiano corrotto.
9 – “L’errore di D’Alema fu quello di fidarsi di Berlusconi (vedi Bicamerale) …” No, fu quello di fidarsi di se stesso.”
10 – La fascinazione del fascio … Non è un gioco di parole, è un incubo!
11 – Mediaset è una televisione che privilegia il genere dell’evasione ….fiscale!
12 – “La bellezza salverà il mondo?” Forse … ma nessuno come i nazisti amava Beethoven.
13 – La DC era ipocrita, F.lli D’Italia è un partito sincero … Tutto sommato l’ipocrisia è da rivalutare.
14 – “Meloni non è fascista, lei non guarda a Mussolini, lei guarda ad Orban …” Bono quello!
15 – “Tutto sommato Berlusconi era meglio …” Non è rivalutando quello che a distanza ci sembra “il meno peggio” che sconfiggeremo il peggio attuale.
16 – UNIONE EUROPEA: siamo giunti all’EUROSIONE!
17 – La sinistra è dotata di un grande “senso di disorientamento.”
18 – I classici, come il vino, migliorano col tempo. La sinistra è un classico? Pare di no.
19 – Democrazia: il popolo può attaccare il potere. Dittatura: il potere attacca il popolo.
20 – Sullo scandalo del carcere minorile Beccaria di Milano: ai “peggiori” il personale peggiore, vale a dire “scarti agli scarti.”
21 – Cos’hanno in comune Mussolini, Berlusconi, Salvini, Grillo, Meloni …? La pancia … degli italiani!!
22 – Migranti: si parla di integrare e si agisce per disintegrare.
23 – Alcuni politici (vedi Il ministro Sangiuliano) pretendono di insegnare ciò che non sanno.
24 – Aspettiamo fiduciosi il momento di cantare alla Meloni : BELVA CIAO!
25 – Gli elettori del PD di fronte allo scandalo dei voti comprati in Puglia: “Il dispiacere dell’onestà.” (v. Pirandello Il piacere dell’onestà)
26 – Doppiezza: alludere a ciò che si pensa dicendo ciò che non si pensa.
27 – Se è bianco non può essere nero … ad eccezione del governo Meloni!
28 – Fra l’Intelligenza artificiale e la stupidità naturale …. Aiuto! Siamo circondati!
29 – Afascismo = Acostituzione.
30 – Renzi potrà sempre contare sugli AMMIRATI ARABI.
31 – Lottare contro un nemico che in Italia non ha mai governato – il comunismo – è servito ai fascisti ad occultare il vero nemico – il fascismo – che ha governato per vent’anni e governa tutt’ora.
32 – La convivenza col sistema mafioso contagia la classe politica più di quanto la classe politica onesta possa contagiare il sistema mafioso.

Anna Maria Guideri, 01-05-2024

LINGUAGGIO COMUNE …

(… fra politica e malaffare nel caso pugliese)

Dello scottante caso pugliese che ha investito il PD – voti di scambio, dichiarazioni inopportune, defezione del M5S da una possibile alleanza … – un aspetto mi ha particolarmente colpito: le dichiarazioni inopportune, cioè , la comunicazione. Sì, il modo con cui il Presidente della Puglia Michele Emiliano si è espresso durante la manifestazione antimafia tenutasi a Bari il 24 marzo a sostegno del sindaco Antonio Decaro. Emiliano, in un eccesso di zelo propagandistico, si è prodotto in una narrazione che, anziché favorire il suo pupillo, lo ha fortemente danneggiato offuscandone l’immagine di tutto rispetto guadagnatosi per il suo forte impegno nella lotta alla mafia locale. Con un fare disinvolto e fiero Emiliano ha raccontato un episodio risalente agli esordi politici di Decaro quando era assessore della sua Giunta, coinvolgendolo e dando prova di una certa confidenza con la malavita locale per essersi intrattenuto con la sorella di un boss per scoraggiarla dal prendere iniziative contro il proprio protetto. Di fatto, per dare prova del suo impegno antimafia è andato a trovare una mafiosa lanciandole amichevolmente un avvertimento. Il tono sicuro e compiaciuto, la naturalezza e direi, la leggerezza con cui ha rivendicato pubblicamente il suo scambio con questo discutibile personaggio, hanno evidenziato una consuetudine di contatti a dir poco disinvolti con quell’ambiente che pure è stato fortemente osteggiato dall’ amministrazione di sinistra. La cosa è apparsa contraddittoria e strana e per questo ha suscitato molto scalpore. Emiliano si è attribuito, scherzosamente, quasi un diritto di proprietà sul suo pupillo dimostrando una disinvoltura nel rapporto con personaggi a dir poco opachi che, per il suo ruolo, appare incomprensibile. Questo modo di rapportarsi al contesto malavitoso, anche se non è un reato, è certamente un vulnus etico e culturale di non lieve entità in quanto getta ombre sul modo di interpretare il proprio ruolo istituzionale indebolendone l’autorevolezza. Non basta lottare contro la malavita con le armi del codice penale, occorre contrastarla anche assumendo uno stile comunicativo del tutto consono all’incarico che si ricopre. Ostentare una certa dimestichezza con quel contesto non può essere considerato un espediente comunicativo efficace per affermare il controllo del territorio da parte delle istituzioni locali, ma un pericoloso cedimento. Per vincere bisogna omologarsi? Bisogna imparare a convivere con la mafia ( come ebbe a dire a suo tempo il ministro del governo Berlusconi, Lunardi) adottandone la forma comunicativa come se la forma non fosse anche sostanza e quindi cultura e quindi messaggio? Cos’è questa, una strategia per combattere la mafia o un modo per guadagnare voti comportandosi come un ras del luogo facendosi poi forte del pacchetto di voti ottenuto, della serie: e qui comando io e questa è casa mia … Magra vittoria è quella che si ottiene perché non ci si discosta più di tanto – anche se solo nello stile – dai modelli negativi che spadroneggiano sul territorio. Questa è la forza ricattatoria del cacicchi e dei capi-bastone che Elly Schlein ha promesso di contrastare fortemente, ma la vedo dura. Non basta arrestare i mafiosi o impedire che si impadroniscano della cosa pubblica, è altrettanto importante differenziarsi da loro in modo inequivocabile assumendo pubblicamente atteggiamenti che escludano nel modo più assoluto che si possa fare visita ad un mafioso, che si possa scambiare con lui una battuta, che si possa, magari, se capita l’occasione, anche prenderci un caffè. Se la mafia è una realtà, non è per questo la normalità. La lotta alla mafia è prima di tutto una battaglia etica, una battaglia culturale. I cacicchi non servono.

Anna Maria Guideri, 29-04-2024