Una riflessione di Anna Maria Guideri su un tema di pressante attualità
Quanto più ci sforziamo di definire la destra e la sinistra, tanto più i caratteri distintivi di queste due categorie di pensiero ci sfuggono e sfumano in un tutto indifferenziato, in una miscellanea ibrida dove molto si confonde e si presta ad essere manipolato ed equivocato per dire tutto e il suo contrario. Questo, non perché esse non siano storicamente ben collocabili e riconoscibili, ma perché ai poteri dominanti fa molto comodo non riconoscerle ed usare, a tale scopo e nel modo più spregiudicato, il frullatore mediatico. Così, dall’apparire sulla scena politica della Lega di Bossi, scendendo giù per li rami, le classi meno abbienti votano a destra e una buona parte del ceto medio, a sinistra: tanto è il potere mediatico! Più che di egemonia culturale, oggi si può parlare di egemonia mediatica in mano a chi possiede i mezzi d’informazione e li usa per globalizzare la propria visione del mondo. Ne consegue che la perdita delle identità politiche e culturali che hanno segnato per secoli la storia dell’occidente, si traduce in una progressiva perdita delle identità del linguaggio che un tempo connotava le due diverse visioni politiche del mondo. Anzi, possiamo dire che l’identità lessicale rimasta attualmente in vigore è quella della destra e che non ha più molto senso chiedersi, come si chiedeva Giorgio Gaber in una nota canzone, cos’è la destra? Cos’è la sinistra?
(sull’aria di Crudelia De Mon)
FONTE
TESTO Anna Maria Guideri
IMMAGINE da Facebook Ilario Poggesi 25-12-24
Io sono Crudelia, Crudelia ME-LON arringo la folla dall’alto balcon … io di Benito son l’incarnazion … Crudelia, Crudelia ME-LON.
Io sono Crudelia, Crudelia ME-LON, se alzo la voce, lo fo per passion e dei migranti fo l’epurazion … Crudelia, Crudelia ME-LON.
Io li spedisco tutti in Albania e giuro che non torneranno qua, se poi qualcuno muor, non vado nel pallon: sono o non sono Crudelia ME-LON?
Io sogno il fascismo, fascismo mondial, la democrazia per me è un grande mal e mi fa schifo la Costituzion … mi chiamo Crudelia ME-LON!
Io vittima son, io vittima son della sinistra che rompe i coglion … Se la sinistra fotto, provo eccitazion: mi chiamo Crudelia ME-LON
A volte mi travesto da angioletto e sfodero il sorriso d’occasion, ma se m’arrabbio allor io semino il terror: mi chiamo Crudelia ME-LON!
La stampa mi sfotte, ce l’hanno con me. ma ai giornalisti io dico: tiè! Dei comunisti io non ho paura, ricorro alla censura perché son Crudelia, Crudelia ME-LON!
E devo affrontar la calamità di legalizzare le diversità; pe’ i gay vorrei la santa inquisizion … mi chiamo Crudelia ME-LON!
La più potente dell’Europa son … se la sinistra fa l’opposizion in nome dell’amor, le sparo col cannon: mi chiamo Crudelia ME-LON!
Fascista io son, fascista io son, mi chiamo Crudelia, Crudelia ME-LON! Fascista io son, fascista io son … mi chiamo Crudelia, Crudelia ME-LON!
Una riflessione di Anna Maria Guideri segue sullo stesso argomento un articolo di Martino Dettori e il successivo intervento di A.M.Guideri
ovvero, alla ricerca del potere perduto …
Elly Schlein, nel suo libro La nostra parte pubblicato nel 2022 all’indomani della sua elezione a Segretaria del PD, affronta il tema del patriarcato dedicandogliun capitolodi venti pagine. Di questo complesso fenomeno sociale e culturale ripercorre alcune tappe recenti, remote e personali in varie occasioni, come le proteste femministe contro Donald Trump allora al suo primo mandato presidenziale, contro le discriminazioni delle minoranze di diverso orientamento sessuale, per poi risalire al colonialismo e a tutte le forme di oppressione e di emarginazione. C’è un filo nero – scrive Schlein – che unisce tutti i tipi di violenza e porta il marchio del patriarcato. Quindi, il patriarcato, non si limita solo al dominio dell’uomo sulla donna, ma si estende a tutte le realtà sociali e culturali mirando al controllo del pianeta e di tutto ciò che contiene: il clima, la natura e tutti gli esseri viventi. È, la sua, una visione totalitaria che ci destina a sottostare a schemi e stereotipi che dovrebbero essere caduti in disuso, ma che purtroppo sono ancora tremendamente presenti. Un potere, il patriarcato, che tende a plasmare la società per renderla conforme ai propri modelli in funzione dei propri interessi.
Danzava un tempo la democrazia come la Salomè con i suoi veli, sfiorare osava gl’infiniti cieli indicando all’umanità la via della giustizia e della libertà: era possibile un’altra verità.
Rendere più abitabile la terra; vincere contro l’odio e la violenza, eliminar l’enorme sofferenza dei popoli oppressi dalla guerra: restituire loro dignità ed abolire fame e povertà
distribuendo meglio la ricchezza per realizzare il ben delle persone affinché di sé stesse sian padrone e di questo sempre abbian certezza sapendo che l’umana condizione non prevede la discriminazione.
Ma col passar del tempo quella danza per propiziare il bene e l’armonia da un vento nero fu spazzata via e s’interruppe il volo e la speranza: caddero come i veli, gl’ideali e la democrazia perse le ali.
(aforismi trumpiani ed oltre)
di Anna Maria Guideri
1 – Hanno ammazzato Lincoln, hanno ammazzato Kennedy … ora c’è Trump … finché c’è Trump c’è speranza! 2 – All’indomani delle elezioni americane si riprende il solito Trump Trump. 3 – La gente vota il peggio perché E’ il peggio! 4 – Perché il male vince? Perché il male ha il coraggio di essere sé stesso fino in fondo; il bene, no. 5 – L’America è un esportatorenon sano di democrazia. 6 – Perché ci si meraviglia della vittoria di Trump? Perché non ci si conosce! 7 – Il bene conosce bene i valori; il male conosce bene la gente. 8 – The Washington Post non si è schierato contro Trump: dalla STAMPA alla STAMPella!! 9 – La debolezza e la forza della democrazia risiedono nel fatto che può votare anche contro sé stessa. 10 – Perché ha vinto Trump? Harris ha promesso riforme, Trump, miracoli: i miracoli tirano di più. 11 – Divisioni nella sinistra: come odiano la sinistra i sinistri! 12 – La sinistra, cedendo al capitalismo, ha tradito se stessa … no, finalmente ha scoperto chi è! 13 – La squadra non è all’altezza della Meloni … Quale altezza? 14 – Salvini: Io almeno ci metto la faccia! Ma ti sei visto? 15 – Dal però al perciò. Mussolini ha sbagliato ad allearsi con Hitler, però ha fatto anche cose buone … No, si è alleato con Hitler, perciò non può aver fatto cose buone! 16 – Il comunismo è morto, il fascismo è morto (?) … ma anche la democrazia non sta troppo bene. 17 – Salvini: Se non dico la verità vi autorizzo a spernacchiarmi… Non c’è mica bisogno dell’autorizzazione! 18 – Meloni, per un ruolo di super partes, voleva fare eleggere un giudice della sua parte. 19 – Su Berlusconi è calato un silenzio trombale. 20 – Renzi sa quello che dice, ma sbaglia quel che fa, come l’arabo felice, dove gli conviene va. 21 – Meloni ha detto “infami” perché non conosce bene la lingua italiana … però conosce benequella fascista e mafiosa! 22 – Nordio fa la caccia alle streghe? No, alle toghe! 23 – Società moderna: tutto si può dire tranne che ci manchi il senso “cinico.” 24 – Sinistra al bivio: unire le varie anime o le varie animosità? 25 – Come Benito crea Giorgia conserva. 26 – I diritti civili non sono né di destra, né di sinistra … solo se la destra non li disconosce! 27 – La democrazia è un sistema imperfetto nato dalla necessità di rimediare agli orrori dei sistemi perfetti. 28 – L’estremista è un moderato che vede in pericolo i propri interessi. 29 – La società ideale è quella che valorizza le differenze e combatte le disuguaglianze. 30 – DESTRA: chi ha più bisogno di te viene dopo di te. SINISTRA: chi ha più bisogno di te viene prima di te. Facile, per la destra vincere! 31 – Salvini al processo: Potete arrestare me, ma non potete arrestare un popolo … a meno che non sia il popolo dei migranti! 32 – Putin: bandiera russa non è bandiera rossa. 33 – Netanyahu: l’ebreo errante. 34 – Il PD non ha partecipato alle nomine RAI: L’OTTIMO FUGGENTE. 35 – Opposizione: mi si nota di più se mi unisco o se mi divido? 36 – Meloni: Noi facciamo la Storia! No, la ri-fate!
(Nel senso scolastico del termine)
di Anna Maria Guideri
Anche la Pubblica Istruzione – tra le varie – non sfugge al saccheggio delle conquiste democratiche che, pur fra infortuni e inciampi, hanno segnato per circa cinquant’anni il cammino della scuola verso il rinnovamento e il superamento della riforma Gentile. Al diffuso disagio giovanile, sempre più preoccupante, figlio di una complessa crisi di sistema che richiederebbe visioni prospettiche e strumenti attuali più adeguati, i demagoghi di questo governo fanno la voce grossa ricorrendo a misure tanto repressive quanto inadeguate a mantenere sia l’ordine sociale che scolastico. Ricette facili per situazioni difficili che, anziché portarci avanti ci fanno tornare indietro in linea con il ripristino delle magnifiche sorti e regressive. Il ricorso al 5 in condotta per scoraggiare la crescente violenza nelle scuole, e una valutazione del merito espressa, per le scuole medie e superiori, solo con voti numerici senza un minimo di descrizione dei percorsi individuali, mi inducono a riflettere sul voto e sulla sua funzione valutativa in chiave pedagogica e politica.
Piccola vita, vita mia, devo a te la scoperta della mia inaspettata tenerezza; il piacere di arrendermi alla tirannia, la mia fiducia in un essere vivente che non doveva fingere di essere buono per farsi amare.
Non esistevano dispetti che la tua grazia non rendesse divertenti, né graffi che non fossero perdonati in cambio dell’irresistibile tremolio. della tua gola.
Piccola creatura d’amore e di mistero … di nascondigli segreti, di fantasmatiche apparizioni, di imperscrutabili sguardi e silenzi … di premeditate rappresaglie, di sommessi rimproveri, di contriti pentimenti …
Per arcane alchimie, ciò che negli umani è riprovevole, in te era solo incanto.
Dove hai nascosto la tua folta coda che ti tradiva sempre sbucando a tua insaputa da recessi impensabili?
Ti evocano ombre fugaci, soffici cuscini, indumenti raggomitolati sparsi qua e là , vibrazioni indefinibili, strani cigolii …
Ti vedo ancora danzare sul tappeto a far festa al mio ritorno offrendo tutto te stesso – dalla testa alla coda – al mio tocco amoroso.
Da ultimo, per pudore, ti rifugiavi in angoli remoti per nascondere il fiore malato della tua bocca e ti allontanavi senza un lamento in punta di polpastrelli, arreso, ormai, al tuo destino.
E mentre piangendo ti salutavo e ti spiegavo che non potevo fare di più, tu mi guardavi con tenerezza infinita e mi ringraziavi per l’ultima volta con tutto l’amore che potevi raccogliere dentro il mormorio impercettibile delle fusa.
Ora ti sei accoccolato sul mio cuore e stai lì e ancora mi fissi con i tuoi verdi occhi indagatori e mi incalzi per capire cosa mi passa per la mente.,
Rivivo ogni istante del tuo ultimo viaggio: la tua riluttanza verso i medici, ma poi la tua fiducia in me, il tuo commovente abbandono alla dolce fermezza delle mie mani, della mia voce.
Ti ho accompagnato fino alla fine raccogliendo il tuo ultimo respiro che conservo per sempre nel mio cuore..
La tua anima felina aleggia già oltre i confini dello spazio e del tempo tenera e corrucciata, permalosa e ruffiana, arrendevole e imperiosa, amorosa come un canto sommesso e segreto bisbigliato al mio orecchio solo per me, per noi.
(teste pensanti, teste vacanti)
di Anna Maria Guideri
Vari articoli apparsi in questi giorni sul quotidiano Domani trattano, da varie angolature, il tema dell’egemonia culturale e della polemica sollevata dalla destra su quale sia lo schieramento politico che ha più titoli per rivendicarla. La destra, con in testa la Meloni, si lamenta dell’indebita appropriazione del primato culturale ad opera della sinistra, sfidandola su questo terreno. Secondo l’attuale Presidente del Consiglio, si tratterebbe – nientedimeno – di un complotto orchestrato dalla sinistra per estromettere la destra postfascista dalla rosa dei cervelli pensanti di questo paese. Oscar Iarussi su Domani, in controtendenza con questa tesi afferma – e con fondate ragioni – l’esatto contrario.