I Miti che noia!

Si dice che Pan sia nato da una scappatella del dio Ermes, che da bravo sporcaccione si era travestito da pastore, con una ninfa tale Penelope da non confondere con la moglie di Ulisse. Coinvolto da una passione travolgente prese a frequentarla assiduamente fino che un giorno lei al colmo dell’orgasmo, gli disse: -Ma chi sei? Dimmelo! Sei divino!- . Ermes continuò a tacere sulla sua reale identità e Penelope per strappare questo segreto si rendeva disponibile giorno e notte e nei luoghi più impensati. Non so quanto e come sia la gestazione tra gli dei, ninfe ed affini, ma so che un giorno, quando Penelope vide la sua creatura venire al mondo, lanciò un urlo di terrore perché l’aspetto del neonato era decisamente orribile. L’urlo si propagò nei dintorni e quando Penelope fu soccorsa, sostenne di aver visto un essere mostruoso correre nel bosco.

Coperto di pelo, con delle zanne incredibili per un pupo ed un mento su cui spiccava una ruvida barba, era simile ad un caprone perché aveva anche due corna ed invece dei piedi aveva degli zoccoli. Cosa fece Penelope? Abbandonò il figlio nel bosco; brutta stronza! Non per fare l’avvocato del diavolo, ma per curiosità faccio una domanda alla persona che legge ammesso che ce ne sia una: tu avresti portato a casa Pan o avresti lasciato simile creatura nel bosco poiché i centri per la riabilitazione non esistevano? Si fa presto a dire madre fedifraga, ma se ti nasce qualcosa più simile ad una capra che ad un pargolo, cosa avresti fatto a quei tempi? Io lo avrei portato in quel ricettacolo di serpenti che era l’Olimpo pieno di Dei rissosi che s’imbrogliavano l’ uno con altro generando creature orribili vittime di sortilegi. Poteva starci anche Pan senza lasciarlo a zonzo.

E chi poteva portarlo con sé? Il perfetto Apollo? No certamente! La saggia Minerva? Impossibile; l’imbroglione Ermes? Nemmeno a parlarne; simbolo non a caso del commercio e della truffa tra i posteri, lo avrebbe sicuramente imbrogliato, anche se era suo figlio adottivo. Tra tutti, Diòniso il più sfrenato ed umano degli dei sempre pronto a far bisboccia, casino ed a concupire giovani fanciulle che ignare facevano il bagno nel fiume oppure che si erano avventurate da sole nel bosco come Cappuccetto Rosso, senza però il cestino da portare alla nonna, fu quello che lo tutelò. Crebbe secondo certi principi a dimostrazione che anche tra gli Dei l’imprinting ha il suo valore. Secondo il motto “bestia più bestia meno, c’è posto per tutti” oppure “aggiungi un posto a tavola” (anche se sedersi accanto a lui era rischioso perché poteva sempre pestare qualcuno con gli zoccoli che si portava addosso), Pan fece il suo ingresso in società preceduto da una nomea di persona allegra e di buona compagnia, insomma un tipo simpatico come lo descrisse Diòniso. -Fallo essere anche antipatico dopo che è brutto come un mostro!- borbottò Minerva.

Un giorno Pan, che si aggirava per i boschi come un guardone, vide una splendida creatura ed arrapato le piombò alle spalle, ma lei, di nome Siringa, come lo vide cominciò ad urlare e fuggì con gli occhi pieni di terrore chiamando papà Ladone, dio delle acque fluviali. -Papà ho visto un mostro… per favore papà fai che quel coso non mi possa più incontrare… ti prego papà cambiami di aspetto- . -Sei proprio sicura che sia così brutto? Non è che sei sotto l’effetto di qualche allucinogeno?- . -No papà; io mi chiamo Siringa, ma non mi faccio le siringhe- . -Già ho equivocato- rispose il padre che non convinto si travestì da donna andando per i boschi per accertarsi della situazione.

Tutto imbellettato con una tunica bianca ed una parrucca piena di buccolotti biondi, cominciò ad ancheggiare strada facendo, ma di Pan nemmeno l’ombra. Infine al crepuscolo quando si cominciò a vedere e distinguere con difficoltà, Ladone sentì il rimbombo di alcuni passi. Si chinò e cominciò a camminare in ginocchioni tra le frasche attento a non fare il minimo fruscio, ma quando il rumore divenne percettibile non fece a tempo a voltarsi che … zac. Pan quando gli fu sopra, cominciò a palpeggiarlo, ma quando gli rimase in mano la parrucca, accorgendosi che la vittima non era una donna, si ritrasse e Ladone voltandosi quando lo vide, proruppe in un urlo.

Convinto di persona, fece di corsa ritorno a casa. A quei tempi non esisteva la chirurgia plastica ed allora che fare? Bisognava cambiare le sembianze di sua figlia e fu così che Siringa diventò una canna fluviale. Pan che prima si voleva fare Siringa provò a farsi una canna cercandola dappertutto; taglia di qua taglia di là, alla fine tagliò una canna in diversi pezzi. Si narra che sconsolato, li legasse con dello spago formando un flauto e con quello irrompesse nella quiete del bosco adescando e spaventando le fanciulle.

Gino Benvenuti. Settembre 1993

MARAMEOOO …

(La beffa di Fedez)

Tutti quanti i giornaloni
con vistosi titoloni
la notizia han pubblicato
di un futuro candidato.

Sì, è Fedez, il cantante
che così, seduta stante,
ha deciso il cambiamento:
candidarsi in Parlamento.

Sono pieni i paginoni
di Fedéz alle elezioni …
Ma il cantante all’improvviso
li sbeffeggia con il riso

ed impertinente urla:
si è trattato di una burla!
Giornalisti, gran babbei,
vi fo mille maramei …

Siete tutti un po’ suonati
e così siete cascati
nella rete che vi ho teso;
per il culo io vi ho preso!

Da influencer assai dotato
di sicuro vi ho influenzato.
Per il troppo servilismo
perso avete l’umorismo
e valete proprio zero
se credete il falso, vero!

Anna Maria Guideri, 16-11-2021

L’Inno di Babele

(ovvero, la notte dei grandi cervelli)

Il tema della confusione sotto il cielo, ma anche sopra – visto lo sciame pandemico che ci funesta – è di un’attualità tanto drammatica quanto, almeno in parte, non compreso o sottovalutato, come hanno ben argomentato, nei loro interventi Gianluigi Betti ed Enrico Tendi. Se da un lato la ragione e la scienza forniscono spiegazioni plausibili al caos che ci devasta attribuendolo in gran parte agli errori umani prevedibili e controllabili per quanto gravi, è anche vero che l’attuale situazione presenta aspetti che sembrano sfuggire al controllo e alla ragione come variabili impazzite. Ed infatti il virus, con tutto quello che ha scatenato non solo come emergenza sanitaria, ma anche come fenomeno di alienazione collettiva, può essere considerato, a tutti gli effetti, la variabile impazzita per eccellenza. Questo ci induce ad allargare lo sguardo oltre i confini segnati dai dati oggettivi evidenti per dirigerlo dentro noi stessi, dentro le nostre menti. Forse allora possiamo dire che il modello di sviluppo socio-economico e lo stile di vita che hanno accompagnato per lunghi anni il cammino delle magnifiche sorti e progressive della nostra civiltà, non sono del tutto incompatibili con la follia. Il caos che regna nelle menti offuscate che rifiutano di salvarsi perché vedono nella salvezza – il vaccino – una condanna, e nella condanna – il virus – la salvezza, come si spiega se non con una psicosi collettiva? A ben guardare le avvisaglie di tale turbolenza che ha investito i neuroni e le sinapsi delle nostre celluline grigie è da un po’ di tempo che si danno da fare inducendo i cervelli a pensare all’incontrario.

Spacciando il virtuale per il reale, il torto per la ragione, l’ offesa e l’abuso per il diritto, la parte per il tutto, il superfluo per l’essenziale, il carnefici per le vittime, la scemenza per la scienza. Già Collodi con Pinocchio aveva magistralmente ritratto, con un infallibile intuito profetico, non solo il suo, ma anche il nostro tempo anticipando situazioni e personaggi della nostra attualità. Basti pensare al Paese degli acchiappacitrulli dove si arrestano gli innocenti e non i colpevoli … Oppure all’omino di burro del Paese dei Balocchi che è il perfetto ritratto di Berlusconi, oggi potenziale candidato al Quirinale … E seguendo il trend virtuoso, che dire di un parlamento che vota Ruby nipote di Mubarak, dei leghisti bossiani che promettono di destinare il tricolore ad un uso , per così dire, igienico, dei grillini eletti al grido di vaffa, del ministro Salvini che sventola il rosario in nome della crociata contro i barbari invasori del suolo patrio lasciati per giorni e giorni in balia delle onde? Per non parlare delle azioni violente ed eversive delle bande neofasciste trattate, anche dagli opinionisti più accreditati, con la paterna indulgenza che si usa nei confronti di ragazzi scalmanati e un po’ idioti da commiserare più che da temere e denunciare … L’arena mediatica pullula delle bufale più strampalate: dalle bare vuote, ai morti finti, ai complotti della Spectre che nemmeno 007 … ai feti utilizzati per i vaccini e mentre c’è chi muore e fa morire perché non si vuol vaccinare c’è chi muore perché non si può vaccinare. A coronamento di tanta pandemica idiozia mancava solo il corteo dei no-vax e no-pass travestiti da deportati ebrei nei lager dell’Italia neonazista alla vaccinara.

Ma non tutto è perduto, abbiamo una grande risorsa: Draghi uno e trino, Presidente del Consiglio italiano e forse anche europeo, nonché probabile futuro Presidente della repubblica, con l’auspicio, quasi dichiarato, di assolvere ai vari compiti contemporaneamente. Il suo spirito aleggia sulle acque, in cielo in terra e in ogni luogo. Come novello re Mida quel che tocca diventa oro, perfino i ritardi e le gaffe – vedi quella clamorosa del colle Oppio di Roma – non sono che astute strategie il cui senso sfugge ai comuni mortali. Ma c’è un altro faro che illumina il nostro cammino: la stampa. Più che di libertà, si può parlare di unità di stampa. In un momento tanto confuso è consolante vedere i maggiori organi di informazione, così graniticamente determinati e univocamente orientati al servo encomio verso Draghi ed al codardo oltraggio verso i malcapitati Conte e Letta che le sbagliano tutte, ma proprio tutte anche quando ad affossare il DDLZAN si sa bene chi è stato. Ma non perdiamoci d’animo, come ci insegna la teoria del Big Bang, finché c’è caos, c’è speranza!

Anna Maria Guideri, 14-11-2021

J’Accuse

La bella lettera di un insegnante…
“ IO VI ACCUSO ” …

Pescato su Facebook. Riproposto oggi un post del gennaio 2020. La situazione è ancora peggiorata.

Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso.
Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico.
Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante,
che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione;
che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima;
che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.
Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.
Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.
Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.”
Marco Galice, 2020

Commenti pervenuti a La Grande Aringa

Come disse Petrolini al disturbatore del Loggione: io mica ce l’ho con te … ma con quelli che non ti buttano di sotto
Romoletto

Tutto condivisibile, ma cerchiamo anche i mandanti
Cioccolatino

Speriamo almeno che i cori di queste prèfiche accompagnino il corteo funebre dei sovranisti/populisti/qualunfascisti che hanno sostenuto nel loro vacuo e petulante chioccio. Solo allora Requiscant in pace.
Asocial 1

Motti da legare – 6

1 – Per avere successo nella vita bisogna avere l’aria di essere onesto e stupido senza essere né l’uno né l’altro (Pietro Aretino) … ma si può avere successo anche avendo l’aria di essere intelligenti senza esserlo … (vedi Massimo Cacciari)
2 – Perché molti delusi della sinistra svoltano a destra? Perché la sinistra non è abbastanza di destra!
3 – No-vax: i morti per il Covid sono certi, i complotti, no.
4 – L’uguaglianza è l’utopia più indispensabile che esista.
5 – Il problema degli “antisistema” non è quello di sbagliare l’analisi, ma di sbagliare la sintesi.
6 – Le donne sono state sconfitte perché sono più capaci e ragionevoli degli uomini (Jacopo Fo). E’ meglio perdere perché siamo migliori o vincere perché siamo peggiori?
7 – Elezioni amministrative Ottobre 2021. Centro-sinistra: e VINSERO felici e contenti.
8 – Ognuno crede a ciò che vuole credere. Quando ci indovina passa per intelligente.
9 – Renzi al 2%: strategia dell’ESTINZIONE.
10 – Perché nessuno si meraviglia delle infiltrazioni neofasciste in Fratelli d’Italia? Ma l’avete vista la Meloni?
11 – Perché questo eterno revival di Berlusconi? Perché ci si merita!
12 – Assalto alla CGIL: in piazza non c’erano solo i fascisti … no, anche i loro sosia!
13 – Astensionismo: il partito più grande è quello che non c’è.
14 – Fascismo: “Non siamo responsabili per le scelte dei nostri padri …” ma lo siamo per quelle dei nostri figli.
15 – L’audience si regge sulla dismisura: più le spari grosse più sei creduto.
16 – Inquinamento planetario: il paradosso terrestre.
17 – Discriminazione di genere 1: se la donna è apprezzata perché è bella, quando invecchia non lo sarà più. Se l’uomo è apprezzato perché è bravo, da vecchio lo sarà ancora.
18 – Discriminazione di genere 2: Considerare la donna superiore all’uomo è l’altra faccia – uguale e contraria – della discriminazione.
19 – Se il battito d’ali di una farfalla ha ripercussioni all’altro capo del mondo, quali ripercussioni avranno le infinite cazzate di Salvini?
20 – Massimo Giannini: Ha vinto il centro-sinistra, c’è poco da fare …” purtroppo.
21 – I fascisti hanno una notevole forza comunicativa … Gli ci vuole tutta per sostenere le cazzate che dicono.
22 – Matteo Salvini: O Benito vestito di nuovo …
23 – Il no-vax della destra è l’eterno ritorno del menefrego.
24 – Se la destra non va a votare è un problema per la democrazia … e se ci va?
25 – All’erta sto. Contro i fascisti occorre attuare la strategia dell’attenzione.
26 – Alessandro Giuli: La bonifica della destra della Meloni è in atto… sì, la bonifica dell’agro pontino!
27 – Caso Morisi: Un gran polverone per la polverina.
28 – No-vax: nuoce gravemente alla salute.
29 – La democrazia consiste nel poter votare anche contro la democrazia?
30 – Province degradate e astensionismo: chi non ha speranze non ha desideri.

Anna Maria Guideri, 06-11-2021

7 novembre 1921

Inizia la Rivoluzione d’Ottobre

“Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.” Con le parole di Lenin per ricordare la Rivoluzione Russa, 7 novembre 1917.

Stalin, Lenin, Kalinin
Assalto al Palazzo d’Inverno

Coro dell’Armata Rossa. Inno dell’Unione Sovietica https://www.youtube.com/watch?v=knzDT7-7HEg