BASTA CAZZATE

TITOLO REDAZIONALE
FONTE Facebook Alba Parziale (Anika la Zingara) 24-2-25

DI BUCHA E VARI MISFATTI ANOCRATICI

A distanza di tre anni si tirano le somme. E io li vorrei incontrare uno a uno quegli illuminati che ci hanno raccontato cazzate per tre anni. E non solo. Diciamo che ci hanno raccontato cazzate per vent’anni.
Qualche giorno fa ho scritto che la seconda cosa che mi spaventa, oltre agli stupidi, sono i sostenitori silenti degli stupidi. Coloro che gli stanno a fianco e sopportano la stupidaggine fingendo di non rendersene conto. Infatti la situazione che viviamo a livello mondiale è ancora più grave perché sono proprio quelli che hanno finto di non rendersene conto che hanno fatto ancora più danno. Ma passano impuniti, continuano a restare attaccati ai loro ruoli, alle loro sedie, ai loro posti di comando. E nessuno gli fa presente che sono dei cialtroni e che dovrebbero solo nascondersi per dignità. Tanta gente ha creduto alle loro narrazioni e non ha osato dire niente contro, esattamente come si faceva nel Medioevo quando si bruciavano streghe e scienziati. Se non usavi la formulina che era diventata la password per avere il diritto di aprire bocca, ossia: “Premesso che esiste un invaso e un invasore”, non potevi fiatare. Se ti sorgeva qualche dubbio rispetto al comportamento di Zelensky, rispetto agli atteggiamenti tipici di chi si è pippato un sacco di cemento, venivi messo alla gogna. Se analizzavi le cose per quelle che erano e non guardavi sul grande schermo la bella favola animata in stile Walt Disney, ti demolivano come persona, andando financo a cercare quante volte al giorno prendevi il caffè o che tipo di analgesici usavi. Hanno demolito gente come il Prof. Alessandro Orsini, hanno fatto fuori mediaticamente tutti coloro che cercavano di risvegliare nella gente il senso del ragionamento. C’erano le varie esperte internazionali, donnette quaquaraqua, che sciorinavano le loro teorie sedute negli studi TV, quando il loro livello era da roba da Grande Fratello. Ecco, oggi vorrei tanto incontrarle, quelle signore là, insieme ai loro cavalieri da salotto televisivo che le sostenevano, per confrontarmi seriamente. E non lo dico per il fatto che Trump abbia fatto delle scelte, le scelte le ha fatte un establishment che è dovuto correre ai ripari pena una figura di merda storica ancora più clamorosa. Perché Trump ha governato prima di Biden e se c’era il programma di asserragliare la Russia, pure lui lo sapeva e lo ha spinto. Che poi si sia accorto che affrontare la Russia con l’Ucraina sarebbe stato un film per davvero, è un altro discorso. Io non riesco a togliermi ancora dalla mente quella gente che, in Afghanistan, si attaccava ai carrelli degli aerei per cercare una via di fuga quando l’Occidente democratico li ha abbandonati là, in un posto dove davvero ancora si bruciano streghe e scienziati. Forse qualche calcolo è stato sbagliato, dall’establishment, ovvero che da una crisi (quando si tratta di economia ormai non produttiva ma finanziaria) non è sempre detto che si riesca ad uscire con una guerra, perché entra in gioco la variante della tecnologia, che fotte tutti a prescindere, quella tecnologia consente a due ragazzetti chiusi in un garage, di sbeffeggiare il segnale di un radar. Forse qualcuno ha fatto male i conti e si è salvato soltanto perché, dall’altro lato, quello dei fruitori dei messaggi buttati a caso, non c’era né l’interesse, né la capacità di capire. Neanche con l’arrivo di bollette che costano più delle rate di un mutuo. Perché… che vuoi, ci hanno sempre raccontato che siamo colpevoli di avere un frigorifero perché in Africa, per i nostri frigoriferi, muoiono di fame. Come se in Africa conservassero i cibi senza refrigerazione! E comunque la responsabilità per la nostra sfacciataggine occidentale ce la dobbiamo prendere, senza pietà alcuna. In fin dei conti siamo noi che abbiamo sempre chiuso gli occhi davanti alle balle clamorose che abbiamo assorbito e alle quali non abbiamo potuto replicare con cognizione perché la cognizione ce la siamo dimenticata in un Outlet per seguire l’Outfit visto nella fashion week e fare il check in per il boarding per il weekend, con il friendly briefing per il brunch in un resort con beauty farm per il wellness, con ticket per il filler in discount e un hair coiffeur per farci anche il make up con il nail polish che ha il suo trend, perché lo abbiamo visto in Temptation Island. Poi, per stare dietro a tutte queste minchiate ci siamo dimenticati di imparare l’inglese o qualsiasi altra lingua per seguire le informazioni vere su canali TV che non ci ficchino in testa questi concetti da deficienti. E qui, se i vari lacché dell’informazione ci hanno venduto fischi per fiaschi, dobbiamo ammettere che la colpa è nostra. Solo nostra, che in quel resort con gli outlet per l’outfit, mentre facevamo il boarding per il weekend per fare il friendly briefing, per il brunch nella piscina della beauty farm, ci abbiamo affogato il brain. Ossia ci abbiamo affogato il cervello.
E abbiamo creduto di saltare in aria per la centrale nucleare di Zaporizhzhia tanto da dare credito a Zaia che ci spiegava come affrontare l’esplosione buttandoci pancia a terra durante le onde d’urto e come tenere la pasticchina di iodio sul comò. E siccome in aria non ci siamo saltati perché la centrale è stata messa sotto controllo dai russi perché gli ucraini ci avrebbero fatto una sorpresa come hanno fatto dello stabilimento di Azov a Mariupol (mi pare sia stato distrutto, no?), e siccome non sono scoppiate seimila testate nucleari in 72 ore come prevedeva quella anocrazia di Dombrovskis i suoi “friendly dogs” che nelle targhette del collare rispondevano ai nomi di Ursula Von Leyen, Emmanuel Macron, Mario Draghi (ora naturalizzato Giorgia Meloni), Olaf Scholz, Andrzej Sebastian Duda e altri che hanno solo il nuovo collare con il GPS perché i loro nomi non li ricorderà neanche la loro zia zitella, ci hanno fatto dimenticare tutto. Ci hanno fatto dimenticare il Parkinson di Putin, il tumore alla tiroide, le mitragliatrici del 1940, le bombe russe dell’ottocento, i carri armati della seconda guerra mondiale, e non sanno come spiegarci il funzionamento di un missile ipersonico, che se lo sognano pure. Se dovessimo sommare tutte le cazzate che ci hanno raccontato negli ultimi tre anni, se dovessimo veramente analizzare ogni singola bufala che ci hanno raccontato, questi personaggi dovrebbero vergognarsi non solo della loro miseria umana, ma proprio di esistere. Hanno lasciato distruggere il gasdotto Nordstream, hanno lasciato morire centinaia di migliaia di persone creando scompiglio per le foto dei gattini che fuggivano dalla guerra, hanno creato caos, ignoranza più di quella che già c’era, hanno distrutto i valori per i quali era stata fondata l’Unione Europea, ossia la pace e la giustizia. Si sono ridotti a essere davvero ridicoli. E l’ottanta per cento degli italiani che fa? Continua a credere alle manfrine di chi, oggi, si para il culo dicendo: “Ma noi eravamo contrari all’invio di armi!”. Eccerto! E vorrei vedere, se nasci come pacifista non puoi essere favorevole a massacrare centinaia di migliaia di cristiani. Il punto però non è quello di essere favorevoli o no all’invio di armi e pulirsi il culo così. Perché sono stati contrari all’invio di materiale bellico, ma le armi vere, quelle del sistema mediatico, quelle per rincoglionire i più, le hanno usate eccome. Anche loro. Anche loro. E ce lo dovremmo ricordare tutti.
Io ho i pop corn pronti, sto aspettando di vedere quando sarà tolto il segreto dei fatti di Bucha. Che me lo ricordo bene quel post dell’Ansa che, anche se per pochi minuti, pubblicò le foto dei manichini e poi li rimosse immeditatamente perché era evidente che li avevano presi nell’Outlet con un new outfit (collezione ucraina primavera estate), in un meeting durante un brain briefing, con il new style di una community di desert brain storm.
Ma, non mi stancherò mai ripeterlo: “La seconda cosa fastidiosa dopo gli stupidi, sono i sostenitori degli stupidi. Coloro che gli stanno a fianco e sopportano la stupidaggine, fingendo di non rendersene conto”. Poi, vero è che per gli stupidi veri non c’è rimedio.

a proposito di Foibe

FONTE Facebook 12-2-25 Sergio Staderini
AVVERTENZA. Tutto ciò che viene riportato dal Web è di esclusiva responsabilità degli autori che l’hanno pubblicato. I post che qui riportiamo sono stati ritenuti utili ad una riflessione ed auspicata discussione

Filastrocca che i fascisti insegnavano ai bambini istriani.
Correva l’anno 1925.
Compris?

BERSANI E LE DIPENDENZE

FONTE Facebook Pino Cabras 12-2-25
Curatore di Megachip.globalist.it. Ex deputato e Vicepresidente della Commissione. Affari esteri e comunitari.
AVVERTENZA. Tutto ciò che viene riportato dal Web è di esclusiva responsabilità degli autori che l’hanno pubblicato. I post che qui riportiamo sono stati ritenuti utili ad una riflessione ed auspicata discussione

Lo sveglissimo Pierluigi Bersani durante la trasmissione di Giovanni Floris ha detto di aver capito che il presidente degli Stati Uniti vuole arricchire l’America attraverso l’impoverimento dell’Europa. Ha perfino spiegato che se il presidente vuole, può farlo per tre motivi: ha le tecnologie (e noi non le abbiamo), ha il riarmo (e le armi le paghiamo a lui), ha l’energia (“e il gas glielo paghiamo sette volte quel che le paga lui”). Bersani, senza accorgersene, ha descritto in modo semplice cosa significa essere disperatamente e colonialmente dipendenti da una potenza che ci assoggetta in termini industriali e militari con intenti sostanzialmente predatori e ostili, per giunta con una prospettiva di netto peggioramento.
Il punto che Bersani non capisce è che questo è anche il suo capolavoro. Non solo suo, ovviamente, ma di tutta una classe dirigente italiana ed europea che si è prestata a questa dinamica per anni e ci ha consegnati mani e piedi ai padroni dell’Occidente, pronti a sudamericanizzare l’intera classe media europea.
Bersani è uno dei tanti che ancora sta lì a giustificare senza un ripensamento l’immenso trasferimento di centinaia di miliardi di dollari al buco nero ucraino per “non essere dipendenti dal gas di Putin”, che poi era un gas a buon prezzo che i russi non si sognavano di usare in modo ricattatorio. Il tutto per difendere l’indipendenza di Kiev. Bella “indipendenza”: un paese comandato a bacchetta da Londra e Washington, con quest’ultima che ormai dice: mi prendo tutti i vostri tesori minerari e voi non potete farci nulla, anzi ora mandate al fronte i diciottenni.
Ecco, Bersani viene invitato a recitare il ruolo del vecchio saggio, un farfugliatore di perle di buon senso da elargire durante interviste sdraiate fra i mesti applausi a comando della claque in studio. Non è un vecchio saggio. Qualcuno un giorno dovrà rivelarglielo.

Pino Cabras 11-2-25

Curatore di Megachip.globalist.it. Ex deputato e Vicepresidente della Commissione. Affari esteri e comunitari.

CHE COSA È UN “BOT”

FONTE: Facebook Claudio Del Lungo 31-1-25

CHE COSA È UN “BOT”: IL PROSSIMO INCUBO SEMI-INTELLIGENTE DELLA RETE

Un BOT è un programma per computer progettato per imitare o sostituire le azioni di un essere umano eseguendo attività automatizzate e ripetitive.
Abbreviazione di “robot”, un bot può svolgere le attività con una velocità e un’accuratezza decisamente maggiori rispetto a un utente umano.
Esistono molti tipi di bot che eseguono diversi tipi di attività, e i bot sono una parte sempre più crescente del traffico Internet.
I bot ricoprono una grande varietà di ruoli in Internet e generano più della metà del traffico in rete.
Si trovano correzioni su Wikipedia (quanto meno discutibili) effettuate da BOT che in automatico scansionano la rete e inseriscono parole o frasi che, la razionalità dell’IA considera logiche, ma che spesso sono solo distorsioni.
L’ultima che ho trovato attribuiva ad un re, la dinastia di re d’Italia fra il XIV e il XVI secolo, collegando stirpi reali europee senza senso.
Insomma, qualche finta intelligenza robotica, si sta sostituendo all’intelligenza umana e sta manipolando le informazioni in rete.
Preoccupatevi molto, perché di questo passo non distingueremo più le informazioni o le notizie dai falsi robotizzati.

Claudio Del Lungo, 31-1-25

Bellissimo Tango prendimi per mano

Caterina Betti
FONTE Facebook 26-1-25

Bellissimo Tango prendimi per mano
Bellissimo Tango, fino a che non mi fai ballare
Quanto può essere dolce se mi fai ballare?
Quanto durerà, baby se balliamo?
“Bellissimo tango” di Hindi Zahra

Caterina Betti illustratrice

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#illustration #illustrazione #myart #myartwork #ballerini #tango #hindizahra #tecnicamista

La Memoria

FONTE Facebook Gianpasquale Santomassimo 27-1-25

Ero molto favorevole al Giorno della memoria.
Nei termini in cui venne istituito nel luglio 2000: ricordo non solo della Shoah ma anche di tutte le altre vittime dello sterminio, come dei deportati politici e degli internati militari italiani. Quest’ultima categoria (gli IMI) stava particolarmente a cuore al Presidente Ciampi e ricordo che i giornali ne parlarono molto commentando la legge (oggi credo che nessuno ne abbia memoria).
Partecipai anche alla prima giornata l’anno successivo. Mi era stato chiesto di fare la relazione storica, in un Auditorium pieno di scolaresche accompagnate dai professori (studenti che seguivano con interesse e continuarono a farlo per qualche tempo, prima che la ritualità sommergesse tutto),
Capii subito però che qualcosa non andava. Dopo di me il rabbino nel suo discorso si lanciò in una equiparazione tra Hitler e Arafat, e l’assessore alla Cultura si mise a glorificare la squallida guerricciola che il suo partito aveva condotto nei Balcani, presentata come risposta all’Auschwitz dei nostri giorni.
Da allora non partecipai più a queste ritualità. Collaborai a iniziative della Comunità ebraica, che allora aveva come animatore culturale Ugo Caffaz, persona colta e competente, sincero democratico. Con lui feci qualche iniziativa ai Festival dell’Unità e soprattutto partecipai a Firenze a un grande convegno internazionale nel 2012 (metto il rinvio in nota), dove tutta la problematica veniva svolta in termini storici nuovi e lontanissimi dalla ritualità.
Ma oggi la comunità ebraica fiorentina sembra essersi fascistizzata come gran parte delle altre comunità italiane, divenute semplici emanazioni di uno Stato straniero, e in particolare sembra caduta in mano ad affaristi renziani, con probabili legami con il Mossad. Tutte ragioni che sconsigliano fortemente di averci a che fare, ora e nell’immediato futuro.

Gianpasquale Santomassimo, Facebook 27-1-25

L’età dell’oro di Donald Trump

FONTE Massimo Lensi Facebook 21-1-25

L’ex sindaca di Torino Chiara Appendino è stata condannata dalla Corte di Appello del capoluogo piemontese, a seguito del rinvio della Cassazione, a un anno cinque mesi e ventritré giorni per i fatti di piazza San Carlo del giugno 2017: il panico che travolse tutto e causò centinaia di feriti e la morte di due persone durante la visione della finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid.
La condanna è stata possibile in base al principio della responsabilità oggettiva, tipica del diritto civile, in cui una persona può essere ritenuta responsabile di un danno, indipendentemente dalla presenza di colpa o dolo nella sua condotta. È possibile essere esonerati dalla responsabilità solo provando di avere adottato tutte le misure possibili per prevenire il danno. In alternativa, occorre la prova del caso fortuito o della forza maggiore, ai quali è equiparato il fatto.
Nel diritto penale internazionale la responsabilità oggettiva non esiste. L’accusa deve infatti provare il dolo nelle varie forme tipiche previste dalla consuetudine: dolo eventuale, dolo intenzionale, dolo speciale (per il crimine di genocidio). Per il gruppo dei crimini contro l’umanità pare ormai che la consuetudine accetti anche la colpa grave, ma solo per alcune fattispecie integranti quei crimini.
Balthazar Ayala era un giudice militare nei Paesi Bassi asburgici della seconda metà del Cinquecento. Un personaggio singolare, che fece incazzare Ugo Grozio come uno scimpanzè a causa del suo De iure et officiis bellicis et disciplina militari (1582), al quale il babbo del Giusnaturalismo rispose da par suo quarantatré anni dopo con il De iure belli ac pacis (1625). Il tema era la dottrina della guerra giusta (bellum iustum) in relazione al nascente diritto delle genti (ius gentium).
Per Ayala giusta era la guerra legittimamente indetta e condotta da coloro che ne hanno il potere. Attenzione: l’unica condizione era semplicemente avere il potere. Dietro questa concezione della guerra, si capisce bene, vi era una precisa visione politica di mutazione nella percezione dell’Impero Asburgico.
Proviamo a pensare ora a tutte le cazzate che sta sparando Donald Trump: dalle stupidaggini su Panama e sul Canada, al petrolio da succhiare ovunque, alla Groenlandia da occupare manu militari e alla “remigrazione” (Sic!) dei migranti “clandestini”. Fino alla boutade del pacifismo umanitario per la striscia di Gaza e l’Ucraina, due guerre da appisolare ogni tanto con qualche tregua al semolino. E alle cazzate sul suprematismo dell’uomo bianco cattolico eccetera. E ora pensiamo alla “responsabilità oggettiva” e al concetto di panico.
Del resto, Trump non credo avrebbe problemi a far sbarcare i marines all’Aia se solo la Corte penale internazionale si azzardasse a incriminarlo o anche solo per dare una mano all’amico Putin.
Beh, tornando a Balthazar Ayala, Trump ora ha il potere.

Massimo Lensi Facebook 21-1-25

La storia si ripete

FONTE Pierluigi Sullo Facebook 21-1-25
TITOLO REDAZIONALE La storia si ripete

Facciamo un gioco. Immaginate di essere un cittadino francese, è il 1939, aprile, una bella primavera, siete non proprio iscritti ma simpatizzanti del Partito comunista, delusi perché il Fronte popolare ha preso le elezioni dopo averle vinte nel ’36. Ma la delusione principale è la vittoria di Franco nella guerra civile spagnola, migliaia di esuli alla frontiera, trattati molto male delle autorità francesi, e dopo che il governo di sinistra ha rifiutato di aiutare la repubblica spagnola nell’illusione di non provocare una escalation in Europa, mentre Hitler e Mussolini mandavano truppe e aerei in soccorso dei fascisti spagnoli. E a proposito, i giornali raccontano imprese ignobili dei nazisti in Germania, e i fratelli Rosselli sono stati massacrati da poco, in Francia, da sicari assoldati dl regime di Mussolini. Il quale l’anno prima ha fatto da finto regolatore della politica europea, a Monaco, con il risultato che, per placare Hitler, Francia e Gran Bretagna hanno regalato alla Germania la Cecoslovacchia.
Vi alzate la mattina di malavoglia, scendete al Bristrot e annusate un gran puzzo di guerra, che, ancora non lo sapete, scoppierà di lì a qualche mese e comporterà quattro anni di occupazione nazista della Francia, la deportazione degli ebrei, un governo collaborazionista a Vichy, ecc. Non è ancora successo, ma sentite il prurito sulla pelle, la miccia brucia. E il colpo di grazia l’avete avuto quando il compagno Molotov, ministro degli esteri dell’Unione sovietica, ha firmato un patto di non aggressione con Ribbentrop, ministro degli esteri di Hitler. Ma come, proprio l’Urss?
In compenso, negli Stati uniti c’è sì un presidente progressista, Roosevelt, ma la tempesta isolazionista, la spinta di personaggi come Lindbergh, l’aviatore simpatizzante del nazismo, “America First”, è tale che, anche questo non lo sapete ancora, gli Usa entreranno in guerra solo quando i giappnesi massacreranno Pearl Harbor, nelle Hawaii, alla fine del 1941.
Ci vorranno una guerra mondiale, cinquanta milioni di morti, una resistenza sanguinosa in Francia, per uscire da questa stanza dei mostri e fondare un nuovo ordine mondiale basato sulla cooperazione, la pace, i diritti universali, la democrazia, e anche la guerra fredda rispetterà molti limiti. Reggerà molti decenni, questo assetto. Fino all’arrivo di Trump e dei sette nani che lo seguono.

Pierluigi Sullo, Facebook 21-1-25

Due facce, stessa medaglia

FONTE Facebook Pina Fasciani 20-1-25
Con un’aggiunta di Gianpasquale Santomassimo, 21-1-25

Si è insediato, ha preso possesso delle istituzioni che ha assaltato, ha arringato il mondo il presidente incriminato, ha parlato di pulizie feroci di immigrati, di sviluppo di armi per ridurre in polvere chiunque si azzardi a mettere in questione il primato americano. Promette fuoco e fiamme, guerre stellari, guerre terrene tutte condite dal delirio di onnipotenza.
Questo è il nuovo presidente degli USA, che mostra i muscoli e che fa seguito al demente presidente USA, che ha mostrato i muscoli preda di altrettanti deliri.
Sono figli della stessa madre, la pretesa.
Una nefasta pretesa, quella di condurre il gioco del destino del mondo, senza scrupoli, senza limiti. Tra repubblicani e democratici c’è piena sintonia, come c’è sintonia nel definire chiunque si opponga a nemico, a soggetto criminale, da spezzare, affamare, isolare, negare.
I nemici sono presto detti, la Russia di Putin, che si permette di intervenire per opporsi agli insediamenti Nato ai suoi confini, la Cina che minaccia il primato economico, tecnologico, commerciale degli USA, a seguire tutti i paesi che hanno relazioni positive con questi nemici, a partire da molti Stati africani, del sud asiatico e americano.
Sono uniti in questo repubblicani e democratici, sono “diversamente” simili.
Il diversamente si concretizza solo su alcuni fronti, ben limitati, i diritti civili individuali, a scapito dei diritti collettivi e sociali.
E proprio sui diritti individuali si incanala il falso scontro tra democratici e repubblicani. Falso perché fa comodo apparire “liberi” a differenza delle “dittature” che negano tali diritti.
Su questo si costruisce la narrazione mainstream celando la sostanziale coincidenza di interessi tra i due fronti. Chi regge questo gioco è complice, colpevolemente.
Lo è la Meloni, lo è Zeleskij, lo sono i “liberal”, i finti di “sinistra”, e tutti quelli che non si misurano sul progettare con le idee un mondo fuori da questo gioco perverso, distruttivo.
Chi sta al gioco è fascista in sé, perché il fascismo è la negazione stessa delle idee, dell’azione ribelle collettiva, della soggettività politica autonoma.
Viviamo in un mondo fascista, tecnicista, economicista, esserne consapevoli è un primo passo, ne mancano altri e vanno conquistati, nessuno ci renderà liberi se non noi stessi.
Ps: il comunismo naturalmente è il nemico giurato di tutti costoro, quel comunismo che alla radice, con tutti gli errori che conosciamo, ha comunque “progettato e pensato” un mondo nuovo. È stato sconfitto non perché sbagliato nei fondamenti, ma perché ritenuto minaccioso per quel “mondo libero” che ora ci sta portando alla rovina. Si è usato e si usa tutto per tenerlo a bada, ancora oggi, segno evidente che quel mondo nuovo era un mondo giusto.
La Cina lo ha capito.

Pina Fasciani 20-1-25

S’io fossi …

Premetto che se fossi cittadino americano avrei con ogni probabilità votato per i democratici. Del resto i cittadini statunitensi votano pressoché esclusivamente su questioni di politica interna, e ideologia ed etica di Trump le avverto lontanissime da me.
Detto questo, vista dall’esterno, assistiamo all’uscita di scena, abbastanza ingloriosa, di una delle peggiori cricche di guerrafondai che abbiano esercitato il potere negli Usa.

Gianpasquale Santomassimo, Facebook 21-1-25