Automi che si ribellano

L’attualità dei classici, la fantascienza americana: Il Sistema Riproduttivo di John T. Sladek

Presentazione

Il tema della ribellione delle macchine è particolarmente avvertito oggi che si sta affermando la Intelligenza artificiale. I processi della finanza mondiale sono decisi da algoritmi che garantiscono decisioni rapide e razionali, l’intelligenza artificiale riesce a produrre campagne di comunicazione massive e verosimili basate su falsità o post-verità …
Il tema è stato affrontato da grandi scrittori come Goethe. Shelley, Čapek, Hoffmann… ma la fantascienza non è stata da meno: Asimov, Dick, Clarke …
Segue una scheda prodotta da Gemini 1.5, e da me approvata come pertinente, di un autore della grande fantascienza americana. glb

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Il Grande Fratello è buono

Facendo un’eccezione alla regola riportiamo un pezzo pubblicato da sinistrainrete e prima ancora nel blog Facebook di Andrea Zhok. Ne vale la pena.

di Andrea Zhok

Oggi, sfogliando un po’ di siti di informazione online sono incappato in due notizie, nessuna delle due del tutto nuova.

La prima è la notizia della cessione del governo italiano delle infrastrutture di telecomunicazione nazionali, prima TIM, al KKR Global Institute, fondo americano presieduto dall’ex generale David H. Petraeus, ex direttore della CIA.

Niente di anomalo, niente che non rientri nella fisiologia di questo paese.

Il governo “sovranista”, quello che si imporpora d’orgoglio nazionale quando deve fare gli spottoni pre-elettorali, cede serenamente e sistematicamente ogni residuo di autonomia al capobastone americano.

Per l’occasione, allarmi antifascisti non pervenuti.

I nostri sovranisti à la carte del “fascismo” hanno recepito più o meno solo il principio di cieca obbedienza gerarchica e un po’ di darwinismo sociale.

La cieca obbedienza al capobranco oggi si esercita in direzione di un padrone con passaporto americano e il darwinismo sociale si traduce in mercatismo (il mercato ha sempre ragione, il mercato è efficiente, il mercato è buono, in particolare se a comprare è un padrone a stelle e strisce.)

E incidentalmente, queste due ombreggiature “fasciste” – cieca obbedienza ai caporali di Washington e mercatismo – sono principi abbracciati entusiasticamente anche dal centrosinistra.

Ricordiamo, di passaggio, che la dismissione delle telecomunicazioni venne inaugurata illo tempore dal centrosinistra, con Prodi: c’è qualcosa di esteticamente mirabile nel vedere che la parabola che si è aperta con Prodi viene oggi chiusa dalla Meloni.

La seconda notizia in cui sono incappato è un’articolessa su Repubblica, in cui si perorava la causa della didattica a distanza, spiegando nel titolo come “l’84% degli studenti si sente più sicuro e preparato grazie al mondo digitale”.

Assumendo di rivolgermi a persone intelligenti non mi metterò neppure a refutare questa corbelleria.

Vi troviamo l’usuale sparata percentuale (l’84% eh, mica cai) che mima la retorica scientifica, attraverso la quale questa carta da pesce gabella la propria propaganda come “autorevole”.

Vi troviamo una balla sesquipedale, evidente a chiunque abbia constatato la mostruosa impennata dei problemi psichiatrici adolescenziali dopo la clausura (e la didattica a distanza) del covid.

Ma ci troviamo, soprattutto – e questo è ciò che fa venire i brividi – una quadratura mirabile – ancorché contingente – con la prima notizia.

Ricordiamo infatti cos’è esattamente la rete venduta agli americani. Riporto, a titolo di resoconto, un passaggio da fonte non sospettabile di antiamericanismo, una pagina del Corriere della Sera di qualche tempo fa:

“La rete di telecomunicazioni di Tim è la più estesa d’Italia: è composta da oltre 21 milioni di chilometri di cavi in fibra ottica e copre l’89% delle abitazioni. È la principale infrastruttura per la trasmissione dei dati di cittadini, imprese e pubblica amministrazione. É considerata strategica per la sicurezza nazionale ed è lo snodo principale per la digitalizzazione del Paese, che passa per l’introduzione delle applicazioni digitali fondamentali per il futuro delle imprese italiane e per l’ammodernamento dei servizi al cittadino da parte della pubblica amministrazione previsto dal Piano di ripresa e resilienza.”

Dunque, in sostanza.

Il Piano di ripresa e resilienza, insieme a tutti i vari progetti europei di digitalizzazione forzata, preme per estendersi anche alla formazione scolastica (donde l’articolessa pubblicitaria di Repubblica).

Il quadro della società che emerge come un desideratum è dunque quello di un mondo di interazioni massimamente digitalizzate, i cui veicoli sono sorvegliati o sorvegliabili, manipolati o manipolabili, a piacimento da un comando estero con agenda militare.

Aggiungo una notazione laterale.

Conosco fin troppo bene le reazioni del liberale italiano medio (cioè dell’elettorato mainstream) per non anticiparne la reazione automatica di fronte a simili osservazioni.

La loro reazione naturale è di vedere in tutte queste osservazioni i germi di un complottismo che vede piani malvagi e intenzioni di nocumento ovunque.

Invece bisogna fidarsi.

Perché il soggetto politico qui è il Blocco-del-Bene (progressismo, liberalismo, dirittumanismo, globalismo, americanismo).

Ciò che in qualche misura diverte in questa forma di cecità selettiva è l’inavvertita inconsequenzialità.

Infatti, è parte della concezione antropologica di fondo del liberale l’assunto che tutti gli agenti siano mossi sistematicamente da agende di interesse autoaffermativo, da egoismo, ambizione autoreferenziale, pulsione ad appagare la propria curva privata di utilità.

Tra i tanti difetti di una visione così deprimente dell’umano, almeno un aspetto potrebbe tornare utile in tempi oscuri come i presenti: sotto tali premesse dovrebbe almeno essere diffusa un’allerta costante, una cultura del sospetto rispetto a intenzioni e dichiarazioni “idealiste”, una sfiducia nella “voce del padrone”.

E invece – potenza del bispensiero – niente di tutto ciò accade. Rispetto al padrone reale in carica vige solo infinita fiducia nella sua superiore nobiltà e lungimiranza.

Perché il Grande Fratello è buono.

E chi ne dubita è un complottista.

*Post Facebook del 2 luglio 2024

LINK https://www.sinistrainrete.info/articoli-brevi/28435-andrea-zhok-il-grande-fratello-e-buono.html

Orwell 2024

George Orwell l’autore che denunciava il totalitarismo “1984” (1949), La fattoria degli animali” (1945) è stato considerato un anticomunista. Ho sempre avuto l’impressione che fosse un giudizio riduttivo: Orwell con le sue distopie fa una critica che supera la contingenza storica (lo stalinismo burocratico dell’Unione Sovietica) per toccare aspetti che riguardano la società d’oggi.
Ho provato a porre questa mia impressione a 3 programmi di Intelligenza artificiale e, certo influenzati dalla mia domanda, hanno risposto come segue.
Piccolo inciso: ricordavo che da bambino avevo letto un fumetto basato su La fattoria degli animali che era stato stampato e diffuso in milioni di copie dalla Democrazia Cristiana (ricordo focalizzato successivamente). Ho posto il quesito alla solita IA e finalmente ho avuto traccia del mio ricordo. glb

La domanda (Gian Luigi Betti)

ciao, sei in grado di analizzare quanto le categorie di Orwell siano applicabili oggi all’analisi del mondo contemporaneo, caratterizzato da fattori quali: Capitalismo della sorveglianza, post verità, cancel culture, capitale monopolistico globalizzato, erosione della democrazia, controllo del web, potenza della intelligenza artificiale, controllo web degli individui …

Le risposte di Gemini, DeepAI, ChatGPT

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Motti da legare 34

di Anna Maria Guideri

1 – Vannacci: i pregiudizi sono l’ovvio dei popoli.
2 – Le guerre tirano fuori il peggio degli esseri umani e anche se la giusta causa sta da una parte, i buoni non stanno da nessuna parte.
3 – Astensioni e vittoria della sinistra alle amministrative: per salvare la democrazia bisogna che il popolo non voti? Chissà!?
4 – Trump e la pornostar: il porno della discordia.
5 – Omertà: il silenzio è dolo.
6 – Chi usa poche parole qualcosa dice, chi ne usa molte rischia di non dire niente.
7 – La sinistra crede nei propri valori almeno quanto la destra crede nelle sue enormi cazzate?
8 – Propaganda della destra: risonanza malefica!
9 – “Bisogna fare in modo che la Meloni sia un argine all’estrema destra europea…” E’ dura usare al meglio il peggio che abbiamo!
10 – Molti politici scambiano il numero delle parole che pronunciano per il numero degli argomenti che … non hanno.
11 – La sinistra vince alle amministrative: Elly Schlein ha fatto l’en plein!
12 – Ambiguità dei media: criticare la Meloni ed esaltarne l’immagine mediatica: c’è del metodo in questa follia!
13 – Un paese è normale solo se ritiene che essere diversi sia una cosa normale.
14 – Meloni e le fiabe a rovescio: dal Principe ranocchio alla ranocchia principessa!
15 – La destra ha vinto in Europa: il continente nero.
16 – Confisca dei beni alla mafia: requisire i beni del male comune per realizzare il bene comune.
17 – Occhio per occhio: la mia umanità finisce dove finisce la tua.
18 – I conti tornano. Non è vero che i fascisti non hanno fatto i conti con il passato; lo hanno fatto così bene che sono riusciti a moltiplicarlo fino ai nostri giorni.
19 – Con Meloni non hanno vinto le donne, ma una donna.
20 – Meloni: Matteotti è stato ucciso dai fascisti …. (e Mussolini dai partigiani).
21 – La chiesa è omofoba … quando si dice l’autolesionismo …
22 – Campo largo: centrosinistra o controsinistra? This is the question…
23 – Spesso si difende un’idea non tanto per difendere l’idea in sé, quanto per difendere l’idea in me.
24 – Chi siamo noi per disprezzare tanto i nostri dissimili?
25 – Per credere in Dio mi basta guardare il mio gatto, solo un dio poteva crearlo. Per credere nel diavolo mi basta guardare Ignazio La Russa, solo un diavolo poteva crearlo!
26 – Meloni: La magistratura è un potere senza più controllo … Infatti non riesce più a controllare la corruzione politica e lobbista.
27 – Il governo della sinistra in Italia è stato una grande vittoria della destra. Perché? Perché la sinistra ha vinto quando ormai non esisteva più!
28 – Carlo Calenda: indisposto a tutto.
29 – In politica spesso si prendono le decisioni quando non si è capito nulla e non si prendono quando si è capito tutto. Infatti.
30 – Riconferme al parlamento europeo: Ursula borderline.
31 –Dialogo fra la Meloni e un non so:
–Meloni: A noi interessa solo il popolo.
–Non so: Quale popolo?
–M: Quello che ci vota.
–NS: Il 26 per cento?
–M: Certo!
–NS: E il restante 74 per cento?
–M: Se non ci vota non esiste!
–NS: Com’è democratica lei ….

32 – La politica non è una religione, non si deve essere credenti, ma credibili.

Anna Maria Guideri 27-06-2024

Il diritto serve se cambia davvero il mondo Papa Francesco

LA LETTERA DEL PAPA. Il diritto è una pratica e uno strumento. Incorpora valori che, è chiaro, possono ben corrispondere ai nostri sentimenti. Ma esso serve veramente soltanto nella misura in cui è effettivo […]
Il Manifesto 20240522

Francesco

Il diritto è una pratica e uno strumento. Incorpora valori che, è chiaro, possono ben corrispondere ai nostri sentimenti. Ma esso serve veramente soltanto nella misura in cui è effettivo e genera cambiamenti nella realtà del mondo.

Le catastrofi descritte dal professor Ferrajoli, sulle quali tante volte abbiamo espresso il nostro allarme, ci dicono che non c’è più tempo e che è necessario impegnarsi in azioni concrete.

Per fronteggiare i pericoli di carattere globale, che l’azione stessa degli uomini ha generato e continua a generare, sono necessari accordi effettivamente vincolanti di mutuo soccorso. Nessuno deve sentirsi estraneo a ciò che succede nella nostra casa comune.

È così che il diritto deve attuarsi e rendersi effettivo, differenziandosi dalle mere dichiarazioni di principio. «Al pari dell’amore – abbiamo detto – anche la giustizia e la solidarietà non si raggiungono una volta per sempre ma vanno conquistate giorno per giorno».

Mi fa piacere che si stia lavorando al progetto di una Costituzione della Terra e che si stia pensando alla sua efficacia, sempre più drammaticamente necessaria per assicurare il bene comune. È doveroso pervenire a «organismi mondiali più efficaci, dotati dell’autorità necessaria per garantire il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e l’effettiva difesa dei diritti umani elementari».

Il diritto romano trasmise al mondo il principio alterum non laedere. Vi invito a completarlo con il principio agire a favore degli altri, affinché tutti insieme possiamo realizzare il sogno mondiale della fraternità.

Non è un’utopia. Pensiamo alla periferia del mondo, perché «quando la società – locale o nazionale o globale – abbandona nella periferia una parte di se stessa, non ci saranno programmi politici né misure di polizia che possano garantire a lungo la sicurezza».

Imperi e monopoli

Quando l’intelligenza artificiale dimostra un equilibrio d’analisi che molti blogger non hanno.
Le domande rivolte a DeepAI fanno parte di una serie di test sulla intelligenza artificiale.

Gian Luigi Betti

DOMANDA
Il mondo unipolare è finito, si stanno formando aree regionali con caratteristiche analoghe ai vecchi imperi. Questi saranno in grado di controllare l’economia capitalista globalizzata dei monopoli oligopoli?

DEEPAI
La questione delle aree regionali emergenti e del loro potenziale impatto sulla globalizzazione e sull’economia mondiale è un tema molto attuale e dibattuto.

La globalizzazione ha creato un’economia capitalista che si è caratterizzata per la libera circolazione di capitali, servizi, merci e idee tra i paesi. Tuttavia, negli ultimi anni si stanno formando aree regionali economiche e politiche che si stanno caratterizzando per una maggiore interazione economica e politica tra i paesi membri, come ad esempio l’ASEAN (Associazione degli Stati dell’ASEAN), l’Unione Europea, il Mercosur (Mercado Común del Sur) e l’Unione Africana.

Queste aree regionali possono essere viste come una forma di “regionalizzazione” dell’economia globale, che può avere diversi effetti sulla globalizzazione e sull’economia mondiale. Alcuni degli effetti potrebbero essere:

1. **Rafforzamento delle economie regionali**: L’integrazione economica tra i paesi membri di un’area regionale può aumentare la competitività economica, promuovere lo sviluppo economico e migliorare la qualità della vita dei cittadini.
2. **Riduzione della dipendenza dalle economie globali**: Le aree regionali possono creare una maggiore autarchia economica, riducendo la dipendenza dalle economie globali e aumentando la capacità di controllo sulle proprie politiche economiche.
3. **Maggiore protezione dei mercati**: Le aree regionali possono stabilire regole comuni per il commercio e gli investimenti, proteggendo meglio i mercati interni dai rischi derivanti da politiche economiche errate o da flussi di capitali speculativi.
4. **Inibizione della globalizzazione**: Tuttavia, le aree regionali potrebbero anche ridurre la globalizzazione, limitando la libera circolazione di capitali, servizi e merci tra i paesi membri non appartenenti all’area regionale.

In merito alla possibilità che queste aree regionali siano in grado di controllare l’economia capitalista globalizzata dei monopoli oligopoli, è importante notare che:

1. **Le multinazionali hanno già una forte presenza regionale**: Moltissime multinazionali hanno già una forte presenza regionale e sono in grado di operare efficacemente all’interno delle aree regionali.
2. **Le aree regionali possono creare nuovi monopoli**: Le aree regionali possono creare nuovi monopoli a livello regionale, che potrebbero compromettere la concorrenza e la libera circolazione di capitali e merci.
3. **Il controllo dei flussi di capitale**: Le aree regionali potrebbero stabilire regole più severe per il controllo dei flussi di capitale, riducendo il potere dei monopoli oligopoli a livello globale.

In sintesi, le aree regionali emergenti possono avere sia positive che negative implicazioni sull’economia capitalista globalizzata. mentre possono favorire lo sviluppo economico e la stabilità regionale, potrebbero anche creare nuovi monopoli e compromettere la libera circolazione di capitali e merci.