IL DIVINO GIULIVO

L’attacco continuo delle destre agli intellettuali “sinistri” e “sinistrati” assume toni sempre più farseschi.
Riportiamo di seguito alcuni interventi su Facebook che denunciano la campagna in corso.
FONTE Facebook Enrico Rossi 10-5-25
FONTE Facebook Pierluigi Sullo 10-5-25
TITOLI REDAZIONALI

L’opera buffa al Niccolini

Enrico Rossi

Buongiorno.
Al teatro Niccolini di Firenze si sono adunati per parlare di cultura i fratelli d’Italia.
È già questa affermazione ha un vago sapore di ossimoro, di un accostamento incongruente.
A due passi dal duomo di Firenze, nelle strade dove i partigiani combatterono contro i nazifascisti per liberare la città, sui marciapiedi dove sono incastonate le pietre di inciampo per ricordare le vittime della deportazione nei campi di sterminio, gli eredi di Mussolini e di Almirante hanno messo in mostra il loro revanscismo, il loro desiderio di rivincita sulla cultura democratica e antifascista.
Hanno iniziato, per preparare l’evento, qualche settimana fa, chiedendo di intitolare una strada al filosofo Giovanni Gentile: un intellettuale di primo piano del Novecento ma anche “filosofo del fascismo”, aderente alla Repubblica Sociale, che non si dissociò mai dalle leggi razziali e dai crimini del regime.
L’operazione non è riuscita per la giusta e ferma opposizione della sindaca, Sara Funaro, e del centro sinistra che governa la città.
Ma i fratelli d’Italia sono andati avanti ugualmente, affidandosi, con grande sprezzo del pericolo, all’intervento del ministro della cultura Alessandro Giuli.
Egli, in nome della “pacificazione” e della rivalutazione della identità culturale nazionale ha prima criticato la scelta del Comune e poi si è scatenato in una serie di attacchi funamboleschi e sguaiati ad esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo.
Nel mirino sono finiti, con nome e cognome: l’ intellettuale Tommaso Montanari, rettore dell’Università per stranieri di Siena -rimosso dall’incarico di presidente della Fondazione Ginori per essere un avversario di questo governo-; l’attore Elio Germano, per avere interpretato magistralmente Enrico Berlinguer e averne rilanciato la figura col film “La grande ambizione”; e la comica Geppi Cucciari per avere ironizzato sull’oratoria prolissa e arzigogolata del ministro.
Alessandro Giuli, è un intellettuale della nuova destra, conservatore, revisionista e post fascista che propone una lettura della storia d’Italia intenzionata a ridurre le differenze tra fascismo e antifascismo nel nome di una cultura nazional-identitaria, egemone e alternativa a quella antifascista e democratica che ha caratterizzato dal dopoguerra gran parte della cultura italiana.
In realtà si può stare tranquilli.
I discorsi acrobatici ed esibizionistici del ministro Giuli e i suoi viaggi al Vittoriale per rendere omaggio a D’Annunzio, vate nazionale e precursore del fascismo, non otterranno grandi effetti sulla cultura italiana e sull’opinione pubblica.
Purtroppo, molto più danno ha fatto invece la separazione, per responsabilità della sinistra, tra la politica e gli intellettuali e la cultura in generale. Ed è su questo che bisognerebbe lavorare, con pazienza e tempi lunghi, per costruire il rinnovamento reale del Paese.
Dell’evento fiorentino, è degno di nota soprattutto l’intervento di Ignazio Benito La Russa, Presidente del Senato e seconda carica dello Stato, il quale ha invitato a disertare il voto per i referendum sul lavoro e sulla cittadinanza.
Anzi, in posa da eroe, ha proprio detto che lui farà propaganda per l’astensionismo.
Verrebbe quasi da ringraziarlo e da sperare che sia coerente con i suoi annunci e non perda giorno per invitare gli italiani a restare a casa.
Sono sicuro che ne trarrà vantaggio la nostra campagna referendaria e che, anche grazie a La Russa, una valanga di italiani si convincerà della necessità di votare.
Enrico Rossi 10-5-25


Pierluigi Sullo

Il ministro della cultura, diciamo così, Giuli, quello che veste come un elegantone del 1910, ha detto che “la sinistra” non ha più intellettuali, solo comici. Ce l’aveva in particolare con Elio Germano, uno tra i migliori attori italiani. Ora, tutti a dire “ma al governo non ci sono mica i fascisti, sono un’altra cosa”. Sarà vero, ma cosa c’è di più fascista per il disprezzo nei confronti degli intellettuali? E poi da che pulpito: Giuli sarebbe un adoratore del sole, un pagano, proprio come i nazisti negli anni trenta. Perciò, più che fascisti al governo, si dovrebbe parlare di nazisti al governo.
Dopo di che, tutto dipende da cosa intenda il ministro per “sinistra”. Se si tratta del Pd e dintorni, si sbaglia, lì nessuno fa il comico, sono tutti tristi e ripetitivi. Quasi tutti, Pierluigi Bersani è molto spiritoso. E quanto agli intellettuali “di sinistra” intesi come docenti e simili, c’è il precedente del giuramento al regime, negli anni trenta, quando tutti, o quasi, giurarono, e quindi il trasformismo e la viltà non sono una novità.
Però ci sono, oltre agli attori, molti scrittori non comici e anzi drammatici che forse non sono di sinistra in quel senso, ma certo sono avversari del neoregime e dei ministri arroganti e ignoranti, e quasi sempre tragicamente comici, come Giuli, Lollobrigida, Valditara (secondo cui nelle scuole si deve insegnare solo la storia dell’occidente, non essendo affatto chiaro cosa sia, l'”occidente”), il ministro ambientalnucleare e così via (non cito Salvini e il celebre chiodo perché è troppo facile).
Per fortuna in Italia si possono ancora fare film come quelli che Elio Germano interpreta magnificamente. E ricorderei a Giuli, che non sa nulla, che un “comico” indubbiamente di sinistra ha vinto il Premio Nobel per la letteratura, si chiamava Dario Fo.
Pierluigi Sullo 10-5-25


L’attacco continuo delle destre agli intellettuali “sinistri” e “sinistrati” assume toni sempre più farseschi. Riportiamo di seguito alcuni interventi su Facebook che denunciano la campagna in corso. FONTE Facebook Enrico Rossi 10-5-25 FONTE Facebook Pierluigi Sullo 10-5-25 TITOLI REDAZIONALI