Buoni libri e buon Natale

TITOLO REDAZIONALE
La nostra carissima libraia Cinzia Zanfini ci aggiorna con i suoi ricordi in libreria
FONTE Facebook 24 -12-24

Buon Natale a una GC* del mio cuore.

Questa primavera il Festival di Letteratura Working Class si è tenuto a metà del mese di aprile ma sono stati due giorni davvero caldissimi e sul piazzale di GKN si doveva rincorrere l’ombra. Tra gli spettatori c’era un’anziana signora che si è sistemata su una seggiolina e non si è mai lamentata per il caldo o perché aveva sete. Questa signora è la Maestra Sonia una nostra storica GC, e per anni è stata maestra elementare a Barberino del Mugello. L’ho conosciuta più di trent’anni fa quando ancora insegnava e frequentava il settore ragazzi. Acquistava molti libri per bambini da portare a scuola e li pagava di tasca sua. Era (ed è ancora) una di quelle insegnanti che credono fermamente nel valore della Scuola Pubblica. Acquistava anche molti libri per fare regali ai nipoti e ai parenti. Per lei regalare un libro è una cosa importante. Insomma sono trascorsi gli anni e quando arriva in libreria (adesso deve farsi accompagnare dalla figlia o dai nipoti) è sempre una festa. Quando qualche anno fa c’è stato il terremoto a Barberino di Mugello noi l’abbiamo chiamata per sentire come stava. Ed è stata la prima cliente alla quale abbiamo telefonato subito dopo il lockdown quando, prima di tutti gli altri, noi librai abbiamo ripreso a lavorare. I suoi nipoti nel frattempo sono cresciuti e sono giovani molto in gamba. La Maestra Sonia, compagna di provata fede, è spesso presente a iniziative politiche. Quando non la vediamo in libreria ci allarmiamo e, siccome in questo periodo non l’avevamo vista, ho mandato un whatsapp a suo nipote Pietro per accertami che tutto fosse a posto.
La Maestra Sonia ha avuto un piccolo incidente e si sta rimettendo. Mi dispiace di non averle potuto dire di persona della mia pensione. Ma tanto ci vedremo in giro alle iniziative di Arci Toscana o di Collettivo Di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze.
Alla Maestra Sonia faccio i miei più sinceri auguri per una pronta guarigione e per un Felice Natale e per un Nuovo Anno di Resistenza ✊🏻
*GC = Gentile Cliente.

Cinzia Zanfini Nuovo 24-12-24 #vitadalibraia

Lo scontro di civiltà 24.12.24

Aggiornamento sullo scontro in corso tra il democratico Occidente ed il perfido Oriente.
Nota n.2
FONTE Facebook Paolo Solimeno 24-12-24

Le vittime del massacro di Gaza hanno superato il numero impressionante di 45.000: su scala italiana si tratta di oltre 1 milione di morti, tanti ne ha fatti la prima guerra mondiale in Italia. Senza ospedali, acqua, cibo, ne moriranno almeno altri centomila per ferite o malattie. Senza nome, bambini, donne, civili. Ma almeno il numero ci impressiona?
Nella definizione di democrazia dobbiamo includere anche il diritto al genocidio per rappresaglia? E in quella di democrazie occidentali sarà ricompresa la complicità con un regime vendicativo e colonialista? O possiamo cominciare a definirci barbari, cinici popoli armati senza più principi, senza carte costituzionali, pronti a tutto per la difesa dei commerci e dei nostri complici?

Paolo Solimeno 24-12-24

Breve storia della guerra civile siriana

FONTE Facebook Internazionale 9.12.2024

2011 A marzo, sulla scia delle primavere arabe, scoppiano rivolte contro il regime siriano. A novembre cominciano gli scontri tra l’Esercito siriano libero (Esl), formato da ufficiali disertori, e quello governativo.

2012 Abu Mohammed al Jolani forma il gruppo jihadista Fronte al nusra, oggi Hayat tahrir al Sham (Hts).

2013 Vicino a Damasco centinaia di persone muoiono nel primo attacco con le armi chimiche compiuto dal regime.

2014 Il leader del gruppo Stato islamico (Is), Abu Bakr al Baghdadi, proclama la nascita del califfato in Siria (Raqqa) e Iraq (Mosul).

2015 A gennaio i combattenti curdi respingono l’Is a Kobane, con una coalizione che comprende l’Esl e i peshmerga iracheni, con il sostegno degli Stati Uniti. A settembre la Russia lancia i primi attacchi aerei a sostegno del regime di Assad, segnando un punto di svolta nella guerra.

2016 A dicembre, dopo quattro anni di combattimenti, Aleppo torna sotto il controllo governativo.

2017 A ottobre l’Is perde Raqqa.

2018 Il governo riprende la regione della Ghuta orientale, intorno a Damasco. Viene creata, su proposta di Russia e Turchia, una zona cuscinetto nella provincia di Idlib, dove radunare gli ultimi ribelli. Gli scontri a Idlib continuano fino al marzo 2020, quando Mosca e Ankara firmano una tregua tra loro.

27 novembre 2024 Una coalizione ribelle che comprende l’Hts avanza su Aleppo, sorprendendo le forze del regime. Il 30 novembre prende il controllo della città e procede verso Hama. Il 1 dicembre i raid siriani e russi su Aleppo causano almeno 25 morti, secondo il gruppo di soccorritori Caschi bianchi. Al 4 dicembre il bilancio dei combattimenti tra ribelli e forze governative è di più di settecento morti.

6 dicembre 2024 Dopo aver conquistato Aleppo e Hama, i ribelli entrano a Homs, nel nordovest del paese, diretti a Damasco.

8 dicembre 2024 In un discorso trasmesso dalla televisione di stato siriana, la coalizione ribelle annuncia la caduta del regime del presidente Bashar al Assad, fuggito con la famiglia a Mosca, in Russia.

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Lo scontro di civiltà 23.12.24

Aggiornamento sullo scontro in corso tra il democratico Occidente ed il perfido Oriente.
Nota n.1
FONTE Facebook Franco Bortolotti 23-12-24

ultime di Trump:

1) Il canale di Panama è mio, l’abbamo pagato noi (gli Usa) e devono rendercelo.

2) la Groenlandia deve essere mia. E’ troppo importante per lasciarla ai danesi; per questo ho scelto un miliardario (il fondatore di PayPal) per trattare con i danesi

3) Esercito, scuola, università: caccerò da lì tutti i transgender, e vieterò le mutilazioni genitali ai bambini (credevate che fossero in SUdan o in SOmalia, eh eh ?).

Per oggi basta così…

Franco Bortolotti 23-12-24

Di chi è il Natale?

TITOLO REDAZIONALE
FONTE Facebook 15-12-24
Sergio Staderini
Un vecchio post sempre attuale

E’ inevitabile che sul 25 dicembre si riaccenda la polemica; e io mi avvantaggio. Un grazie all’amico Gianfranco Menotti.
Gianfranco Menotti
“Faccio sommessamente notare che il 25 dicembre è sempre stata una festa pagana dirottata verso il cristianesimo dopo la repressione degli altri culti.
Ai tempi di Augusto era anche festa nazionale dedicata al “Dio Sole”.
Tutti gli dei dei culti solari come Apollo, Eros, Eliodoro e altri sono nati il 25 dicembre, primo giorno dopo il solstizio d’inverno, quando si osserva l’accorciamento dell’ombra con la meridiana, quindi la rinascita del “Sole Invictus”.
Che poi si usi il presepio o l’albero per rimarcare questa festività dipende dai gusti, educazione, preferenze individuali o collettive stratificate nelle culture popolari”.

Sergio Staderini, 15 dicembre 2018

I CONTI DELLA SERVA di Pierluigi Fagan

FONTE Pierluigi Fagan Facebook 21-12-24

Ieri Trump ha fatto sapere di aver avvertito l’Unione che i paesi europei che hanno avanzo attivo nella bilancia dei pagamenti (cioè che esportano in US più di quanto importano) dovranno pareggiare i conti acquistando più petrolio e gas americano, altrimenti “saranno dazi senza fine!”.
Solo nell’automotive, dazi pesanti sarebbero -25.000 posti di lavoro, per lo più tedeschi ed italiani. Vediamo un po’ la faccenda in soldoni.
La bilancia dei pagamenti Italia-US è attiva per 42 MLD €. La nostra bolletta energetica è di 66 MLD €. Dovremmo quindi stornare 2/3 dei nostri acquisti energetici dai ns fornitori abituali (tra cui il 25% dalla Russia) in favore degli americani. Da vedere però le tariffe applicate dagli americani, tra cui l’oneroso trasporto, ma soprattutto il costo dello shale gas che è parecchio fiori mercato rispetto a gas e petrolio afro-arabo-russo.
Se l’eventuale riorientamento delle forniture sarebbe un terremoto geopolitico e delle relazioni internazionali (operazioni Eni in Libia, Nigeria etc.), il costo sarebbe probabilmente un significativo ammanco di bilancio (spesa su Pil), una importazione netta di inflazione ed un aumento dei costi di produzione (per via del costo energetico) con effetti ultimi di aumento generalizzato dei prezzi e diminuzione delle esportazioni. In pratica, il suicidio non assistito dell’economia nazionale.
Forse potremmo mitigare un po’ la faccenda aumentando l’import dagli US di beni non energetici. Ma questo significherebbe infarcirci di roba per noi non immediatamente utile o fuori mercato. Comunque è da vedere se la condizioni le possiamo trattare o le decide Trump e basta.
Poco tempo fa, il nuovo segretario NATO Rutte, ha fatto sapere che il 2% di Pil in spese militari non è più il traguardo da raggiungere, ma il 3% o forse di più. Ieri Financial Times ha detto di saper per certo che Trump chiederà addirittura il 5%! Noi spendiamo circa 32 MLD € cioè il 1,42% del Pil. Arrivare al 3% significa raddoppiare la spesa ovvero altri 32 MLD €, un altro ammanco deciso del bilancio nazionale.
Che ci frega se abbiamo una delle popolazioni più anziane del mondo e medici ed infermieri scappano dai pronto soccorso perché non più in grado di operare umanamente il servizio? Ci faremo ricoverare in fureria.
A questo punto o Bruxelles manda in soffitta tutte le norme che governano le economie dell’area euro (rapporto debiti/Pil) o dovremo andare a tagliare la spesa pubblica (aumentare le tasse per carità, magari ai redditi più alti non se ne parla nemmeno). Il tutto per infarcirci di sistema d’arma per lo più americani. Forse una parte di questi nuovi acquisti potranno scalare i 42 MLD € di disavanzo attivo commerciale.
Trump realizzerebbe così diversi goal.
Il primo sarebbe che i vecchi patti ipotizzati da Obama anni fa quali il TTIP che doveva legare in una matassa commerciale US ed europei, sarebbero superati da questo ordine di importazioni coatte dove il guadagno è tutto da una parte. Pollo al cloro? Oh yes!
Il secondo è che forzando la vendita di energia americana oltre a rinforzare non più il legame ma la dipendenza geopolitica EU-US, beneficerebbe i principali sponsor della sua presidenza che sono -da sempre- i big dell’energia fossile.
Il terzo sarebbe la totale distruzione dell’economia europea a vari livelli, gli europei pagherebbero la svolta multipolare e l’espansione commerciale e produttiva cinese (e non solo) nel mondo che va a detrimento delle posizioni americane.
Infine, quarto, ci ritroveremmo gonfi di armi la cui gran parte è in elettronica ovvero US e quindi saldati una volta di più al polo US che deciderà dove, come e quando mandarci a far guerra di qui e di là secondo proprie intenzioni e benefici.
Tutto ciò verrà gestito dalla signora in immagine, affascinata da Milei e Musk, con i sodali della Lega e di Forza Italia per i quali tasse ai più capienti, politiche redistributive e di spessa sociale sono anatema. Non sono più di destra come molti dicono (categorie superate!), ci assomigliano solo.
Arrivati qui mi verrebbe voglia di intingere il pennino nel veleno e scrivere una notarella sui teorici del sovranismo e del populismo che forse negli ultimi anni non hanno ben capito che in mondo siamo capitati, i “non c’è più destra e sinistra”, quelli che si son bagnati vedendo eletto il “miliardario del popolo” alle ultime elezioni americane, coloro che passano il loro tempo ancora a volgere le loro ossessioni contro il genderismo, il green deal ed altre ininfluenti questioni di ininfluente guerriglia culturale, ma mi asterrò.
Del resto, se costoro non capiscono la lingua che parla la realtà concreta figurati quanto gliene importa di una nota di Fagan.
Auguri a Voi e famiglia!
NOTA. I conti si riferiscono al bilancio statale, cioè all’Italia e quindi “i conti della serva” del titolo, sono i conti dell’Italia. Ogni altra attribuzione dell’epiteto “serva” ad altro soggetto non era nelle intenzioni dell’autore del post.
Pierluigi Fagan 21-12-24