Notte di San Lorenzo 2023

A Michela Murgia
di Anna Maria Guideri
Piango la morte di Michela Murgia, una grandissima perdita, ma anche un lascito umano, culturale, politico di incalcolabile valore. Per ricordarla sempre

Nel cielo smarrito
di questa notte d’Agosto tu sei,
fra tutte le stelle cadute,
la più luminosa.

La morte ti ha rubato il respiro,
ma non la voce;
ti ha spenta, ma non vinta.

Fiera come nessuna,
hai fissato negli occhi la vita
e la morte da pari a pari
e sono loro che hanno abbassato lo sguardo.

Hai spezzato le loro eterne catene
con le tue sapienti parole,
chiavi d’accesso ad un possibile altrove
di libertà, coraggio e dignità.

Hai usato parole vere
e smascherato parole finte,
hai mostrato la complessità
dietro l’ovvietà.

Hai sgretolato la roccaforte dei luoghi comuni,
dei pregiudizi, dei giochi di potere …
Hai svelato l’infinito potenziale creativo
delle diversità, la loro insolita bellezza,
la forza invincibile della loro alleanza.

Hai reso solare ciò che era notturno,
vincente ciò che era perdente.
Hai strappato all’ingiustizia
la sua maschera ipocrita
e al dolore il suo senso rivoluzionario
e una magica gioia.

Il tuo disarmante sorriso attutiva
l’impatto con l’arma affilata delle parole.
Non alzavi la voce, non ne avevi bisogno:
erano le tue idee a gridare
dentro le tue parole dure e lucenti
come il diamante …

Ed ancora riempiono
il silenzio innaturale del tuo addio.

Tu, testimone del tuo tempo,
messaggera di un tempo che non vedrai,
vivrai per sempre
come parola disincarnata.

Anna Maria, 10-08-2023

MOTTI DA LEGARE 25

di Anna Maria Guideri

1 – L’uomo senza identità, per non sentirsi nessuno cercherà di essere qualcuno diventando massa.
2 – Fascismo: un nemico al giorno toglie il democratico di torno.
3 – Giorgia Meloni: delenda virago.
4 – Adattarsi: uniformare le nostre aspirazioni alle reali possibilità.
Non adattarsi: lottare per avere le possibilità di realizzare le nostre aspirazioni. In medio
stat virtus.
5 – A ciascuno il suo: Dio per incarnarsi scelse Gesù Nazareno. Il diavolo per incarnarsi scelse … Ignazio La Russa.
6 – Sinistra: “Dobbiamo stare dalla parte degli ultimi…” Destra: “ma chi ve lo fa fare?”
7 – Il governo Meloni ha abolito il reddito di cittadinanza: poltronisti contro divanisti?
8 – La crisi politica che stiamo vivendo va oltre ogni immaginazione … forse se avessimo avuto un po’ di immaginazione, l’avremmo evitata…
9 – Chi crede nella virtù della ragione al punto da volerla imporre agli altri, di fatto non ce l’ha.
10 – Possiamo rinunciare personalmente ad un diritto, ma non ad un dovere.
11 – La sinistra odierna dà l’impressione di puntare al minimo, la destra invece sembra puntare al massimo.
12 – Più le idee sono sbagliate, più hanno bisogno di persone eccezionali per essere credute: ammazza quanto è eccezionale la Meloni!
13 – Piero Fassino ha difeso il suo stipendio parlamentare in perfetta buona fede: è un aggravante!
14 – Meloni: Il femminicidio è una piaga sociale … con donne come lei sarà difficile sanarla .
15 – Renzi è a favore degli emigrati … arabi.
16 – La cosa più difficile per l’essere umano è superare se stesso … non è vero, Salvini ci riesce benissimo … ma è un essere umano lui?
17 – Con un governo così anormale è normale che tutto sia anormale.
18 – I maggiori responsabili della crisi ambientale sono coloro che ne pagano meno le conseguenze.
19 – Meloni : Non vogliamo più vedere morti nel Mediterraneo … non c’è problema, di mari ce n’è tanti!
20 – Vox ha perso! Finché c’è Vox c’è speranza!
21 – Istruzione: da don Milani a Donna Meloni … l’assonanza non è vicinanza.
22 – Tutte le guerre dividono tranne una. Quale? Quella contro i migranti.
23 – Se si vota PD sarà merito del PD … no, della Meloni!
24 – Meloni e la non conferenza stampa: la stampa non c’è più, la stampa non c’è più!
25 – La perdita di autorità porta all’autoritarismo.
26 – M5S: la sinistra in potenza. PD: la sinistra impotente.

Anna Maria, 05-08-2023

I deboli e i forti

sulla eroica impresa di Alain Elkann contro i feroci lanzichenecchi
di Anna Maria Guideri

Il pennarmato

Una volta tanto e contro ogni aspettativa, nel caso Elkan versus lanzichenecchi, mi schiero decisamente dalla parte del più forte e cioè, dalla parte dei lanzichenecchi. Qualcuno potrebbe obiettare che non sono loro i più forti, che anzi, il più forte non può essere che il signor Elkan, detentore di ingenti beni patrimoniali e culturali. Un pedigree di tutto rispetto il suo, razza pura e padrona, alto lignaggio … E invece no. Chi è al tramonto – ed Elkan lo è – non può che essere il più debole a fronte di chi, come i lanzichenecchi (che ci piaccia o no) sono la specie emergente. Essi, impermeabili a Proust, alle penne stilografiche, agli abiti di lino, al bon ton … felicemente ignari che esiste un mondo altro al di fuori dei night, del calcio e dell’imbrocco, dove possono essere colpiti? Qual è il loro punto debole? Quale patrimonio materiale e ideale devono salvare? Quale orgoglio di casta, quale visione se non quella di vivere il più freneticamente e spensieratamente possibile? Sono forti perché indifferenti e perciò, invulnerabili: forti della loro brama di vivere liberi e selvaggi e incuranti. Elkan invece sa bene cosa rischia di perdere con l’invasione dei lanzichenecchi. La sua invisibilità agli occhi dei compagni di viaggio è suonata come una campana a morto per il suo mondo privilegiato. Un mondo che lui non può difendere impugnando, nell’era del digitale, l’arma impropria della penna stilografica! A rigor di logica dovrebbe suscitare un moto di pietas e di solidarietà un signore agé, raffinato e spaesato, accerchiato in un vagone di prima classe, da un’orda di lanzichenecchi, ma non è così. Il perché è presto detto: per la sua totale mancanza di senso dell’umorismo, di autoironia; per essersi offeso di essere stato ignorato, malgrado Proust, la penna e l’abito di lino … Ma come si sono permessi quei ragazzini in maglietta e scarpe da ginnastica di non notarlo e come hanno osato esprimersi in un modo tanto sciatto e scurrile? Se il mondo della civiltà e della cultura si avvale di esponenti così privi di spirito e di leggerezza, si capisce bene perché sono calati i lanzichenecchi, dopotutto ce li meritiamo!

Anna Maria Guideri, 06-08-2023

MOTTI DA LEGARE 24

di Anna Maria Guideri

1 . Chirurgia onomastica lombrosiana: GHIGNAZIO LA RUSSA.
2 – Egemonie culturali. L’Italia, da patria dei melomani a patria dei meloniani.
3 –Modello di sviluppo economico: più ci si vuole salvare, più ci si ammazza.
4 – Femminismo meloniano: la RAI è mia e me la gestisco io!
5 – Sacrifici immediati e vantaggi differiti e incerti, ecco perché la cultura ambientalista è così impopolare.
6 –Giorgia Meloni ha domato il cavallo della RAI: il cavallo di troia!
7 – Nella migliore delle ipotesi il PD per salvare l’Italia ha perso se stesso; nella peggiore, ha perso sia se stesso che l’Italia!
8 – Ma dovrà essere solo la Lega a beneficiare del flop di Vox in Spagna? PD, demose da fa’.
9 – Salvini e le salsicce: Ebbene sì, anch’io mangio … siamo noi che non si digerisce!
10 – Per i catastrofisti la più grande catastrofe è togliergli la speranza nella … catastrofe!
11 – In politica chi scommette sul peggio vince. Il meglio è meglio, ma il peggio è meglio!
12 – PD: non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta.13 –Perché il male ha meno dubbi del bene? Perché sennò sarebbe il bene!
14 – Paradossi. Se la sinistra vuole sopravvivere deve augurarsi che non si raggiunga mai la giustizia sociale.
15 – PD: un partito non è un movimento, però bisogna che si muova!
16 – Alle prese con la giungla informatica: trovare la verità dietro l’ovvietà.
17 – La sinistra è spacciata a metà.
18 – Con la cultura non si mangia e non si vincono le elezioni. Con l’ignoranza si vincono le elezioni, ma chissà se poi si mangia?
19 – Giorgia Meloni sarà credibile nella misura in cui non manterrà le promesse fatte in campagna elettorale.
20 – Cervelli all’ammasso mediatico: demenza artificiale.
21 – Alla maggioranza dei cittadini non gliene frega niente dei diritti civili delle minoranze, gli interessa il lavoro e la sicurezza. Vale più l’indifferenza della maggioranza o la sofferenza delle minoranze?
22 – Meloni: Io sono per dare a tutti la libertà di dimostrare ciò che valgono … ma non è colpa mia se noi fascisti siamo più bravi!
23 – Pnrr: il problema non è non avere soldi, ma averli.
24 – Armi di distrazione del governo Meloni: indurre la sinistra ad occuparsi dei diritti di pochi, mentre lui si occupa dei privilegi di molti …
25 – Di Battista: Rifiuto tutto della Meloni … ma il PD è peggio..
26 – Siamo un paese di fascinorosi.

Anna Maria Guideri, 05-08-2023

Mala tempora

Della guerra d’Ucraina poco ormai si parla, dopo le iniziali prese di campo che hanno visto contrapposte opinioni e passioni veementi. Sarà la stanchezza, certo è un lusso che ci possiamo permettere noi che non viviamo il conflitto sulla nostra viva pelle. Corrado Cirio affida a Facebook qualche riflessione

La guerra in Ucraina sta cambiando radicalmente il nostro mondo.

Le conquiste sociali e civili dei ultimi decenni del 900 sono ormai insostenibili freni alla costruzione del nuovo assetto di potere, con l’impero americano alle corde, che ricompatta le sue colonie nella logica di uno scontro con il resto del mondo.

O di qui o di là, e questo passa attraverso la destrutturazione dei poteri democratici, della libertà di pensiero, delle spese per il walfare.

Governi europei vassalli, sistemi informativi da Grande Fratello, economia mondiale schiava dei decisori imperiali, che dettano regole, impongono sanzioni, sequestrano beni, cancellano trattati. Criminalizzazione del dissenso (Francia, Israele, noi, non più solo paesi dell’est).

Totale indifferenza per l’opinione pubblica, cavallo di battaglia per mezzo secolo della narrazione imperiale americana, oggi totem completamente svuotato.

La situazione può solo peggiorare, visto il deficitario quadro strategico proposto dalla direzione dell’impero, che esclude ogni concetto di multipolarita’, quindi di condivisa governance mondiale, e si affida sempre più alla forza bruta.

Mala tempora.

Corrado Cirio, 1 agosto 2023

Cinque vestiti

Anna Maria Guideri, ispirata dal guardaroba di Ignazio La Russa, ci propone questi versi da interpretare sull’aria di Quattro vestiti cantata da Milva
Per i meno agè il link alla canzone di Milva

E lui si mise il vestito più bello
del triste padre di un figlio assai fasullo
chiamato Apache come un pellerossa:
è il figlio di Ignazio La Russa.

E lui si mise il vestito più grigio
per intonarsi al ruolo d’avvocato
e per difendere il figlio che è accusato
di avere una ragazza violentato.

E poi del giudice mise la toga
ed accusò la ragazza per la droga
e pronunciò infine la sentenza:
mio figlio è un campione d’innocenza!

E si mise un vestito abusato,
uno sfregio alla democrazia:
è Presidente indegno del Senato …
forza compagni, mandiamolo via!

E poi si mise il vestito più nero
nascosto dietro il ruolo da statista
ed è quello il suo vestito vero:
è l’uniforme dell’eterno fascista!

Anna Maria, 29-07-2023

Sliding doors

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto …
una riflessione di Anna Maria Guideri

(PD che viene, PD che va … )

Qualche riflessione in merito all’eterno moto (apparente?) della sinistra incarnatasi nel PD, il partito dai mille volti e con nessun volto … Più facile definirlo al negativo – come l’Onnipotente – per ciò che non è piuttosto che per ciò che è. Chiamare in causa la variegata titolistica pirandelliana – uno, nessuno e centomila, il gioco delle parti … – è il minimo per dare l’idea del tormentone confuso e inconcludente che si ripete immancabilmente ad ogni cambio di Segretario nell’intento di escogitare il modo migliore per farlo fuori. E anche Elly Schlein rischia di non fare eccezione alla regola e di allungare la lista dei condannati all’estinzione, in perfetto stile dieci piccoli indiani. Il raduno dei delusi bonacciniani ha tutta l’aria di essere l’ennesima resa dei conti ancor prima che i conti si possano fare, visto il poco tempo trascorso dalla vittoria della Schlein alle primarie del PD. L’oggetto del contendere, stando a ciò che emerge – ma sarebbe interessante anche il sommerso – riguarderebbe il tasso di democrazia che la segretaria riesce ad esprimere rispettando tutte le sensibilità di un partito ultrasensibile e plurale, ascoltando, includendo, integrandone il moderatismo con il radicalismo, in una visione di sinistra, ma non troppo, che rispetti i diritti, ma senza esagerare, socialmente equo, ma attento alle sfumature, contro l’evasione fiscale, ma tenendo conto che anche gli evasori votano, ambientalista, ma senza penalizzare troppo il sistema produttivo … Insomma, il PD dovrà essere un partito che tiene insieme tutto e il suo contrario, fedele al maanchismo di veltroniana memoria: Vaste programme! Si chiedono alla segretaria capacità eccezionali, ma se lei dimostra di averle, la si accusa di essere poco democratica cercando puntigliosamente il pelo nel nuovo, in tutto ciò che dice e fa, ma che sembra riscuotere, almeno per ora, un incoraggiante consenso fra gli elettori di sinistra. Prima di inneggiare al tutti dentro (che potrebbe anche essere frainteso), gettiamo un’occhiata all’iter del PD partendo dalla sua nascita. Se è vero che esso è nato come un partito di centro-sinistra per unire le due visioni cattolica e laica facenti rispettivamente capo all’ex DC e all’ex PCI con le derivazioni che dalla svolta della bolognina e da tangentopoli in poi hanno segnato drammaticamente la storia politica italiana, è pur vero che questo amalgama, come disse D’Alema, non è riuscito. Il percorso funestato da scosse telluriche e da strappi e fallimenti ha visto due eventi significativi che avevano fatto sperare in una svolta decisiva per la vittoria del centro-sinistra: L’Ulivo di Prodi e il governo Renzi. Per motivi diversi sono entrambi falliti e non per la destra cinica e bara ma per l’implosione interna: l’Ulivo per lo strappo di Bertinotti, il PD per la politica rottamatoria di Renzi molto più interessato a far fuori i competitors interni che quelli esterni. Il lato tragicomico della sinistra è dato dal fatto che non ha bisogno di un nemico per essere fatta fuori: ci riesce benissimo da sola. Tutti i tentativi di unire le varie anime (o animosità) sono falliti. Ha ragione Bersani nel sostenere che il PD deve fare uno sforzo per trovare punti in comune con le altre forze politiche di opposizione, ma il problema del PD è il PD! Sono le fibrillazioni interne che lo mandano in tilt molto più delle divergenze con i possibili alleati. Il dato che mi interessa qui sottolineare riguarda Elly Schlein, il motivo della sua vittoria che ha risvegliato grandi speranze nel rinnovamento del PD e della sinistra in genere e mi chiedo che cosa ci starebbe a fare una cittadina del mondo come lei in un partito che sembra tanto affezionato al proprio cortile, se non avesse la possibilità di imprimergli una svolta decisiva? Si teme tanto che la fuoruscita di molti renziani e di altri moderati di area cattolica, possa compromettere una buona affermazione del PD alle elezioni europee e non solo, come se potessimo vantare gloriosi precedenti alle recenti elezioni politiche ed amministrative. Notiamo invece che, malgrado queste gravi perdite, il PD a guida Schlein sta salendo nei sondaggi: come si spiega? Forse si spiega col fatto che c’è un PD che va e un PD che viene in un gioco di scambio e di ricambio in stile sliding doors. Per tanti delusi che se ne andranno, molti altri – forse di più – speranzosi e rimotivati ritorneranno. Forse tanti elettori in crisi di astinenza di una sinistra riconoscibile e militante, tornernno finalmente a votare per il PD. Questa è la scommessa, questa è la sfida. Non è il numero delle componenti di un partito che può farne crescere il consenso, ma la credibilità e la compatibilità dei valori e dei progetti da attuare. La somma delle parti può diventare sottrazione di voti se le parti non si integrano. Non si può sconfiggere una destra vera con una sinistra finta. Questo non è il tempo della normalità intesa come routine, ma della eccezionalità laddove l’impegno eccezionale richiesto dalla grave crisi che ci attanaglia può diventare normale in quanto strutturale e costante.

Anna Maria, 26-07-2023

Fuit hora

Maokowskij, 19 luglio 2023. Gran calura, tanti eventi, pochi senzienti

non è tempo d’azione
e nemmeno di elucubrazione
ne’ d’impegnata elaborazione
di cazzeggio forse, per quel che vale,
il tempo è corto
quel che mi resta

Maokowskij, 19 luglio 2023

Silvio e Piersilvio

una storia lunga un miglio
e ancor di più. Già non se ne pol più.
Dice il Baffo Aretino che con la barba già è arrivato all’ultimo gradino

a proposito dell’annunciato incontro
del figlio Piersilvio
di Silvio Berlusconi
una sola cosa da dire
prima ancor di cominciare
ci hai già rotto i coglioni
e vogliamo andare al mare

Il Baffo Aretino 10 luglio 2023

MOTTI DA LEGARE 23

Speciale fattore B. di Anna Maria Guideri
26 giugno 2023

1 – Dopo la sbornia berlusconiana la sinistra deve ritrovare sobrietà e serietà … Finita la lotta di classe non ci resta che la classe.
2 – Silvio Berlusconi è morto: menomale che Silvio un c’è!
3 – La morte di Berlusconi: la morte mette fine alla vita, ma non la cancella.
4 – La più grande colpa de Berlusconi è quella di avere creato il berlusconismo … E il suo più grande merito è quello di avere creato l’antiberlusconismo.
5 – Berlusconi per milioni di italiani è un eroe da romanzo Ma quali romanzi leggono gl’italiani?
6 – Il miracolo di Berlusconi è stato quello di avere sdoganato i fascisti … Ma quale miracolo, o se non aspettavano altro!
7 –Meglio di Alberto Sordi. Berlusconi non ha cambiato gli italiani, gli ha dato il coraggio di farsi vedere come sono.
8 – Anche la morte non è uguale per tutti: Berlusconi, il celebrato, Nuti, l’oscurato.
9 – Si piange per la morte di Berlusconi … no, per la sua resurrezione!
10 – Meloni è il successore di Berlusconi? No, il succedaneo!
11 – Sinistra: Mussolini è morto, Berlusconi è morto … ma anch’io non mi sento molto bene…
12 – Le vedove e le olgettine in gramaglie per B: l’elaborazione del letto.
13 – Con la morte di Berlusconi tutto è cancellato: e finché il MAL fu sopra lui richiuso.
14 – Berlusconi è stato un uomo davvero raro … Non abbastanza.
15 – Vita nei campi: Berlusconi, dalla discesa in campo, al campo dei miracoli, al campo largo … al camposanto!
16 – Difficile immaginare un’Italia senza Berlusconi… anche senza Mussolini.
17 – Parabola italiana: dal ventennio al trentennio.
18 – Non esisteva nessuno capace come Berlusconi di mettere d’accordo dieci persone usando intelligenza e astuzia … e quattrini!
19 – Cos’hanno in comune un barista e Berlusconi? Entrambi la danno a bere!
20 – B: Con la morte tutto è perdonato … Allora tutto è perduto
21 – Prospettive odonomastiche: VIA SILVIO BERLUSCONI. Allora via anche Salvini, Meloni e La Russa!
22 – Meglio l’odio sincero contro Berlusconi che l’amore finto dei suoi servi sciocchi.
23 – Berlusconi è stato un vero benefattore dell’umanità …e allora perché non ha fatto il missionario?
24 – Parabola italiana da B. in poi: dall’etica, all’estetica, all’erotica, alla zotica, alla zoccola …
25 – D’Alema: Berlusconi ha contribuito a creare una destra italiana ancorata all’Europa democratica … S’è messo anche lui a raccontare barzellette?
26 – Italia moderna. In Italia, grazie a Berlusconi, abbiamo avuto il peronismo dopo mezzo secolo.
27 – Berlusconi, La Russa, Salvini, Meloni: le scorie siamo noi!

Anna Maria, 25-06-2023