MOTTI DA LEGARE 22

di Anna Maria Guideri

1 – Ennesimo naufragio dei migranti. Meloni: basta con i NEGROlogi!
2 – Società dell’immagine: lo faccio a post.
3 – La cultura non porta alle poltrone e le poltrone non vogliono la cultura. Chi ha a cuore la cultura deve imparare a stare in piedi.
4 – La sinistra perde perché è colta; la destra vince perché è ignorante: entrambe devono fare i conti con il prezzo della cultura.
5 – L’unica obiettività è la verità, ma la verità non è mai equidistante, quindi non è mai obiettiva se si intende l’equidistanza come obiettività.
6 – L’uomo forte è il prodotto di una società debole.
7 – Politichese italiano: la penisola dei fumosi.
8 – Nella Costituzione non c’è la parola antifascismo perciò il fascismo non c’è. In Fratelli d’Italia non c’è la parola fascismo, però il fascismo c’è!
9 – Il problema della satira non è la sua cattiveria, ma la cattiveria di chi la ispira.
10 – Il fascismo (La) Russa, ma non dorme.
11 – Il fatto che il fascista La Russa sia Presidente del Senato, dimostra quanto sia forte la nostra democrazia o quanto sia debole?
12 – Fuoriuscita di alcuni renziani dal PD: anche la pulizia etnica può essere una buona cosa.
13 – Travaglio e Cacciari criticano la destra per dire che la sinistra è peggio.
14 – Disoccupazione: la festa ai lavoratori.
15 – L’obiettivo di F.lli D’Italia non è quello di ridarci il fascismo di ieri, ma di ridicolizzare l’antifascismo di oggi.
16 – Spesso la banalità è scambiata per verità.
17 – L’età dell’apparenza. Ai giovani viene perdonato tutto purché siano belli. Ai vecchi non viene perdonato niente perché non lo sono.18 – Michela Murgia, visto che sta per lasciare questo mondo, farebbe bene ad occuparsi di se stessa anziché della Meloni … “ ma siccome è altruista, invece di preoccuparsi di lasciare il mondo, si preoccupa di lasciare noi in mano alla Meloni.
19 – La democrazia riconosce i diritti anche di chi non è democratico; il totalitarismo non li riconosce soprattutto a chi lo è.
20 – Ci si meraviglia che la destra che ci governa voglia cambiare la Costituzione visto che è l’unica forza politica che non l’ha scritta e che ne è stata esclusa?
21 – Potere mediatico: convincere le persone che la loro libertà di scelta dipende dal numero delle offerte e non dalla capacità di comprenderne il valore.
22 – FDI: FASCISTI D’ITALIA.
23 – Meloni: cari studenti ve lo dovere meritarel’affitto basso!
24 – Sconfitta elettorale del PD alle amministrative: un salto (mortale) nel voto.
25 – Ipocrisia: non è tutto odio ciò che riluce!
26 – Risse televisive: saperne una più del dialogo!
27 – Dubbio: si può scegliere democraticamente di non essere democratici?
28 – Tutto il male non vien per nuocere. Con l’alluvione in Emilia Romagna forse verrà qualche idea su come spendere i soldi del pnrr.
29 – Il pensiero autoritario si basa sul principio di uguaglianza: se siamo tutti uguali dobbiamo pensarla tutti allo stesso modo … del potere!
30 – E’ solo questione di toni. Spesso l’indignazione è scambiata per sincerità e l’aggressività per prova di verità.

Anna Maria Guideri, 30-05-2023

L’egemonia dell’ignoranza

Piccola provocazione suggeritami dalla lettura dell’articolo di Lorenzo Castellani apparso su Domani venerdì 26 Maggio dal titolo Quel delirio di destra e sinistra
Anna Maria Guideri

(cultura sì, cultura no…)

Visto che l’egemonia culturale non ha mai portato la sinistra a conquistare l’egemonia politica, che invece l’egemonia dell’ignoranza ha fatto conquistare alla destra, chi glielo fa fare alla destra di voler scippare alla sinistra questo primato, visto che non serve a molto? E chi glielo fa fare alla sinistra di allarmarsi tanto per i goffi tentativi della destra di strapparle l’egemonia culturale, visto che la cultura non fa vincere? Se con la cultura non si mangia – come diceva Tremonti – e nemmeno si vincono le elezioni – come dimostrano i fatti – tanto varrebbe che la destra e la sinistra si sfidassero per conquistare l’egemonia dell’ignoranza anziché quella della cultura! Ma forse questa radiosa eventualità non è poi così lontana ….

Anna Maria, 27-05-2023

La caduta

L’irresistibile discesa di Mr. B.
di Anna Maria Guideri

Mai avrei immaginato che sarebbe arrivato il momento in cui avrei provato un moto di umana pietas per Silvio Berlusconi. Per una persona come me, da sempre saldamente ancorata a sinistra, che dalla sua lontana discesa in campo non ha mai cessato di meravigliarsi e di indignarsi per il fatto che ad un personaggio così poco democratico fosse permesso di farsi beffe della nostra democrazia usandola per farsi eleggere e governare l’Italia, questo sentimento non era affatto scontato. Fin dall’inizio della sua resistibile ascesa ho sempre rifuggito, per quanto mi era possibile, l’impatto ossessivo – un vero e proprio stalking – con la sua immagine cartellonistica replicata all’infinito e il suo sorriso virale stampato su un volto di cartapesta ad uso e consumo di un popolo ormai sedotto e ridotto all’irrilevanza dal più abile manipolatore di cervelli che la storia ricordi. Non c’era niente di più insopportabile – per chi avesse a cuore le istituzioni democratiche – del suo conflitto d’interessi, delle leggi ad personam, della compravendita dei parlamentari, della sua dismisura economica, mediatica, politica, erotica ostentate con la grossolana protervia di chi si crede investito, grazie al denaro, di una sorta di onnipotenza divina. Poi però, per una Nemesi fatale, quanto letale, è iniziato il declino e Silvio da burattinaio è diventato burattino. Con la condanna ai servizi sociali, le dimissioni dal Senato, le inchieste giudiziarie, la radiazione dal titolo di Cavaliere della repubblica e, infine, i problemi di salute, si sta chiudendo il cerchio di un’esistenza emblematica che molto può farci riflettere sul senso del potere e della vita. Il suo mito è stato sfatato, prima che dalle sue grane giudiziarie, da lui stesso anche se un branco di cani famelici si ostina a tenerlo in vita per salvare la propria. Ancora una volta la caduta di un potente squarcia il velo del vero. Durante la campagna delle attuali elezioni amministrative Berlusconi è apparso per l’ennesima volta in TV dall’ospedale dove era ricoverato da più di un mese – questa volta per motivi gravi e non per marinare i processi – per lanciare, come un disco rotto, l’appello a votare Forza Italia. E’ apparsa una maschera clownesca, inguardabile, pietosa. L’eloquio era lento, impacciato, il respiro affannoso, lo sguardo fisso, inespressivo da automa, a sostegno della solita retorica propagandistica ripetuta come un mantra, degna delle sue più trite barzellette, incapace, ormai di suscitare ilarità, ma solo pietà. Prigioniero del suo personaggio di cui non è più lui l’autore, ma un fantoccio tenuto artificialmente in vita con un accanimento terapeutico commisurato all’entità degli interessi di cui è ancora portatore e dispensatore. Berlusconi da qui all’eternità, condannato ad un infinito futuro senza la compensazione della tragica grandezza dell’olandese volante che non può morire o della struggente, patetica umanità del compositore Von Aschembach di Morte a Venezia che insegue il sogno della giovinezza perduta. Il corpo malato del re-reo viene esibito come uno strumento di lotta politica, oggi oltre il limite della sua fragilità, ieri, della sua invincibilità. Silvio, il barzellettiere seriale, il satrapo indecente, il clone dell’omino di burro del Paese dei Balocchi è incompatibile con l’idea di tragica grandezza che spesso viene associata alla caduta di un potente. La caduta, non riscattata dalla dignità, merita la nostra compassione e forse, il nostro rispetto.

Anna Maria Guideri, 20-05-2023

ESTINZIONE-SOSTITUZIONE

di Anna Maria Guideri qualche verso sulla vexata questio : Razza,-Etnia, la purezza della razza… e che qualcun li cacci via
glb

(Il piano etnico di Giorgia Meloni)

Giorgia, come Mussolini,
vuol far nascere i bambini,
ma ne nascon sempre meno …
Le famiglie arcobaleno

con il loro sesso empio
danno il cattivo esempio
ed in tale fattispecie
fanno estinguere la specie.

“Sono madre di una figlia,
credo in DIO, PATRIA e FAMIGLIA;
credo alla normalità,
odio le diversità!

I migranti con i gay
– vedi Soros con gli ebrei –
hanno ordito un gran complotto …
Dei diritti me ne fotto

e mi batto con passione
contro la sostituzione
della nostra razza bianca …
Io son Giorgia, sono franca.

Sono bionda, so’ romana,
forse sono un poco ariana!
Salverò la nostra etnia
contro questa anomalia

e ogni bimbo alfine avrà
una mamma ed un papà.
Che dei gay la minoranza
faccia fuor la maggioranza

degli onesti cittadini
che fan nascere i bambini
come ha stabilito Dio
– e modestamente … anch’io! –

non mi turba più di tanto,
io so’ Giorgia e me ne vanto:
la PATRIA ripopolerò
e alla STORIA passerò.

Ma poi c’è l’altra questione
dell’italica estinzione
minacciata dai migranti
che, anche se ne muore tanti

non fann’altro che arrivare
coi barconi in mezzo al mare.
Non li ferman le tempeste,
ma cos’hanno in quelle teste?

Più ne affoga, più ne arriva …
tanti sbarcan sulla riva:
non si mostrano educati,
mica son stati invitati!

So’ una grande, nera macchia …
cercan qui la loro pacchia
nell’impresa vana e pazza
di estirpar la nostra razza …

Ma li aspetta un’accoglienza
degna di tanta insolenza:
fermerà questa invasione
la finale soluzione!”

Anna Maria Guideri, 13-05-2023

TOH, I FASCISTI!?

(Chi l’avrebbe detto?)

Per onestà intellettuale dobbiamo ammettere che se questa destra postfascista oggi al potere, non desse frequentemente segnali inquietanti di voler contrapporre la propria sostituzione identitaria a quella etnica paventata, ad opera dei migranti, non ci sarebbe questa levata di scudi, anche se tardiva, del mondo intellettuale fino ad oggi assiso fra le braccia di Morfeo. Da tanto tempo i nostalgici del regime fanno di tutto per farsi notare e riconoscere, ma i loro tentativi di affermare la propria identità sono stati fraintesi ed in gran parte –e con loro grande scorno – sottovalutati. Sia i gesti rituali, i cimeli esibiti, i pellegrinaggi a Predappio … dei reduci di Salò, sia la xenofobia, l’attacco ai diritti civili, l’uso evocativo del lessico famigliare inequivocabile dei dirigenti di F.lli d’Italia, per molto tempo non hanno destato sospetti. Anzi, sono stati liquidati alla svelta con la supponenza tipica di chi si sente democraticamente al sicuro dentro la botte di ferro della nostra Costituzione, al riparo dalle intemperanze di qualche facinoroso (o fascinoroso?) dilettante allo sbaraglio. Insomma, nonostante i loro sforzi per convincerci che sono fascisti e per farci paura, non sono stati creduti e sono stati trattati con la più mortificante indifferenza che un cattivo doc possa paventare. Come Il fantasma di Canterville del celebre racconto di O. Wilde che, per quanto si desse da fare per terrorizzare gli scettici abitanti del castello, ne veniva regolarmente ridicolizzato. Questo è stato fino a quando i postfascisti non hanno vinto – nel generale stupore degli indifferenti – le elezioni, fatto forse attribuibile alla sottovalutazione del pericolo da parte degli elettori o forse ad una loro consapevole e convinta adesione. Fatto sta che – finalmente! – sono stati presi sul serio: la gente si è accorta di loro e li ha votati . Anche gli opinion leader si sono accorti di loro prendendo atto che fanno sul serio e ora provano – vivaddio! – a rimediare quando ormai i buoi sono entrati nella stalla con poche probabilità di uscirne presto. Le varie esternazioni in fascistese dei rappresentanti del governo sulle Fosse Ardeatine( Meloni), su via Rasella (La Russa), sul merito scolastico (Valditara), su Dante fondatore della destra (Sangiuliano), sulle colpe dei migranti (Piantedosi) e i vari provvedimenti di carattere chiaramente classista e in ultimo la querelle sul 25 Aprile e sull’ antifascismo, hanno finito per risvegliare la sopita coscienza democratica del Paese in generale e della classe intellettuale progressista in particolare. Ora si dichiara da più parti ed in modo esplicito che il pericolo fascista c’è e che i fascisti sono al governo. Al governo di un Paese che vanta una bella Costituzione antifascista. E ci si aspetta che alla sostituzione etnica perpetrata dai migranti, loro risponderanno con la sostituzione identitaria di stampo fascistoide attaccando la Resistenza e la Costituzione. Affermando che l’uso del termine antifascismo è obsoleto perché il fascismo non c’è, ma intendendo implicitamente che, proprio perché c’è non consentirà nessun anti. Basta togliere la parola antifascismo per resuscitare il fascismo, senza destare sospetti?

Anna Maria Guideri, 29-04-2023

SE VEDO NON CREDO

(ovvero, il pensiero magico del nostro tempo…)
di Anna Maria Guideri

Un carattere distintivo della nostra odierna società è la tendenza a non credere all’evidenza. Nego dunque sono, è la rivisitazione attualizzata del noto assunto cartesiano di fronte alla irriducibile negazione dei fatti più ovvi. Perché, se è lecito e pure auspicabile interpretare i fatti alla luce della nostra personale visione del mondo, secondo il diritto democratico alla libertà di pensiero, non lo è altrettanto negarli e stravolgerli di sana pianta. Si dice che oggi manca la visione, ma non manca certo la visionarietà intesa come attitudine ad inventarsi un mondo a misura delle proprie frustrazioni, farneticazioni, deliranti ambizioni. La prova regina di questa commedia – o tragedia? – dell’assurdo si è vista con il covid quando in presenza di migliaia di morti e di camion carichi di bare – ma forse trasportavano sassi … -si gridava insensatamente e con buoni indici di ascolto, che era tutta un’invenzione di un non meglio identificato complotto internazionale che non aspettava altro che i pipistrelli per far fuori la specie umana. In un mondo alla rovescia non si crede all’evidenza né alla logica, ma all’assurdo. Viene ribaltato il pensiero scettico – e sensato – di San Tommaso del se non vedo non credo in se vedo non credo. Vedere è la conditio sine qua non per negare ciò che è sotto gli occhi di tutti. Più si vede, meno si crede; più si sa, meno si vuol sapere … Come si spiega questo fenomeno? Come è possibile che i cervelli corrano all’ammasso per suicidarsi come i famosi lemming siberiani? Rifiuto della realtà che contraddice le nostre aspettative? Saturazione nei confronti di una strabordante quantità di imput spesso confusi e contraddittori che ci tempesta e ci sovrasta oltre ogni umana sopportazione e ci spinge a rifugiarci nei paradisi artificiali del complottismo e del nemico immaginario? Un nemico potentissimo e invincibile costruito a misura del nostro senso di impotenza e di inutilità per giustificare il nostro odio, la nostra follia, la nostra fuga dal reale? Un nemico inesistente per evitare accuratamente di affrontare l’esistente? Paradossalmente, il culto dell’immagine che domina la nostra società, finisce per condurci al culto dell’immaginario. Ci si ferma all’apparenza per sfumare nell’inconsistenza e nell’assenza. C’è una specie di masochismo nel credere in ciò che non si vede, quasi una forma fanatica di fede religiosa all’incontrario che ci riporta ai tempi dell’oscurantismo medioevale e a Galileo bypassando – in un’epoca a conduzione tecnologica – il pensiero razionale negando l’evidenza e usando la farneticazione come espressione dell’ideologia del complotto. Una ricetta per tutte le occasioni ove convenga dimostrare che la realtà scomoda, proprio perché si vede, non esiste. Infatti solo gli ingenui possono credere a ciò che vedono; i furbi invece, dotati dell’ultravista, riescono a vedere ciò che gli altri non vedono. L’immaginario ha da sempre costituito una consolatoria via di fuga dalla dura realtà della vita, ma non ha mai preteso di sostituirla. Realtà e fantasia, pur avendo molti punti di contatto, appartenevano a piani diversi e distinti, non confusi. Oggi non è più così. Il trionfo della realtà virtuale, pur essendo un prodotto della più avanzata tecnologia moderna, favorisce il ritorno del pensiero magico sostitutivo della realtà effettiva e promuove la fiction a verità rappresentativa del nostro tempo. E così, in virtù di questa nuova professione di fede, di questa sostituzione del reale con i suoi fantomatici ultracorpi, assistiamo allo smantellamento del pensiero razionale. Qualche esempio:
– poche migliaia di migranti minacciano di sostituire sessanta milioni di italiani; (sostituzione etnica);

-i ricchi sono vittime dei poveri;
– i migranti morti affogati minacciano i vivi sulla terraferma;
– i poveri sono colpevoli della loro povertà;
– gli aggressori sono vittime degli aggrediti;
– chi offende è vittima dell’offeso;
– chi uccide le donne è vittima delle donne che ha ucciso;
– gli omosessuali – accertata minoranza – minacciano di estinzione la specie umana;
– i figli delle coppie omogenitoriali non hanno gli stessi diritti dei figli delle coppie eterosessuali;
– chi sfrutta è vittima dello sfruttato;
– i delinquenti sono vittime dei magistrati;
– i morti di covid sono un’invenzione;
– i vaccini sono veleni usati per sterminare la specie umana;
– gli scienziati sono sicari al soldo di potenti lobby;
– i nazifascisti caduti in via Rasella erano innocui musicisti (vedi La Russa).
CONCLUDENDO:
I carnefici sono vittime delle loro vittime. La Meloni non è fascista. Questa destra fa anche cose buone …

Anna Maria Guideri, 20-04-2023

MOTTI DA LEGARE 21

di Anna Maria Guideri

1 – La Meloni difende la lingua made in Italy contro la lingua inglese.
2 – Fuga di voti leghisti e forzisti verso F.lli d’Italia: flussi migratori.
3 – La destra e il PNRR: accidenti a Conte e ora come si fa a spende’ tutti ‘sti soldi?
4 – La sinistra si è adattata inadeguatamente all’esistente.
5 – Della serie famolo strano: La destra per dividere gli altri, si unisce; la sinistra per unire, si divide.
6 – Pensare che la Meloni abbia ragione significa che lei è molto intelligente oppure che è molto stupido chi lo pensa?
7 – Logica meloniana: se i migranti hanno il diritto di emigrare per cercare una vita migliore, anche noi abbiamo il diritto di respingerli per non avere una vita peggiore!
8 – L’augurio natalizio di La Russa ai sofferenti è stato l’evento più comico dell’anno.
9 – Il peso dell’Europa che non c’è … A volte il vuoto pesa più del pieno.
10 – Il nazionalismo non è l’amore per il proprio paese, ma l’odio per gli altri paesi.
11 – Spirito di servizio: rara qualità di chi non ci tiene molto ad essere importante, ma fa di tutto per rendere importante ciò che fa.
12 – Il terzo polo di Renzi e Calenda è già morto Apriamo sottoscrizioni per un degno funerale.
13 – La Meloni è femminista? No, è melonista!
14 – Qual è il ruolo dei cattivi? Quello di far sentire buoni i mediocri.
15 – Salvini: Il papa parla come me! Aiutooo, chiamate l’esorcista!
16 – Sinistra: l’emancipazione dell’umano. Destra: la conservazione dell’inumano.
17 – Non sarà che le vere differenze non sono fra i diversi e i normali, ma tra i differenti e i massificati?
18 – Contro natura? Di solito chi si adatta sopravvive. La sinistra se si adatta, muore.
19 – La destra odierna: national trash.
20 – La povertà è dignitosa, la miseria è tragica.
21 – Il governo Meloni, se non riuscirà a danneggiare più di tanto l’economia, danneggerà in modo irreversibile il buon gusto degli italiani.
22 – Fenomeni paranormali . C’è chi giura di aver visto fumare le orecchie e il naso di La Russa.
23 – Democrazia: anche se siamo dalla parte giusta si può sempre sbagliare. Dittatura: anche se siamo dalla parte sbagliata … GUAI A SBAGLIARE!
24 – Comunicazione efficace: riuscire a far sembrare giuste le cose sbagliate. Comunicazione inefficace: riuscire a far sembrare sbagliate le cose giuste.
25 – Le fake news non hanno bisogno di prove per trasformarsi in certezze fasulle e scatenare reazioni fanatiche.
26 – Nuovo PD: ci siamo così compromessi – con il potere – che non possiamo più accettare compromessi.
27 – Destra postfascista: non si può realizzare il nuovo se non si ritorna al vecchio.
28 – Memoria: a)il passato come feticcio; b) il passato come monito; c) il passato come rimozione; d) il passato come storia …
29 – Esistono infiniti modi di essere intelligenti, ma c’è un solo modo di essere stupidi: credere di arrestare i flussi migratri.
30 – Miracoli. Chi salverà la sinistra? Gli ex voto!

Anna Maria Guideri, 13-04-2023

IUS SANGUINIS, IUS SOLI

della serie “ridere in versi per non piangere”
di Anna Maria Guideri

I fattori ereditari del Governo Meloni

Passa un giorno, passa l’altro
e l’Ignazio molto scaltro
con le falsità ci prova:
ogni dì ce n’è una nuova

per resuscitare il mito
del compianto fu Benito.
Con Meloni sta in combutta,
ce la metton proprio tutta

per diffonder la cultura
di una nuova dittatura.
Dosi lievi di veleno
lentamente fanno il pieno

inquinando la memoria …
E’ lo stupro della Storia!
Scopo del revisionismo
è il ritorno del fascismo!

Le bugie sono il concime
che ci vogliono al regime
e anche se ha cambiato nome
camuffando il che e il come,

il fascismo è sempre quello:
il lavaggio del cervello!
A ottant’anni di distanza
resta ancor la somiglianza

fra il regime criminale
e il governo attuale,
suo erede e discendente
e in sostanza connivente.

Sono molti i connotati
dal regime ereditati ….
Questa loro revisione –
si può dire – è quasi un clone:

alla stampa la censura,
lotta alla magistratura.
Forti son l’omofobia
e anche la xenofobia,

così come il sovranismo
nonché l’antieuropeismo.
Favorisce gli evasori
che son veri malfattori …

Care sono alla Meloni
tante discriminazioni.
E così, figlia devota,
lei Benito segue a ruota

e impersona il proprio ruolo:
fedeltà al sangue e al suolo
ed al Duce unico e solo

Anna Maria Guideri, 04-04-2023

BOCCIATO!

(La Russa e l’attentato di via Rasella)

E’ La Russa il gran cafone
che ha sparato uno sfrondone
riguardante via Rasella ….
Si rivoltan le budella!

“Eran solo pensionati
che morirono ammazzati
sotto il fuoco partigiano
inglorioso e disumano …

Eran tutti musicisti;
no, non erano nazisti…
Dell’Italia gl’invasori?
I tedeschi gli oppressori?

Quando mai, ma cosa dite,
cosa son queste sortite?
Non è storia, è una menzogna!
Partigiani: che vergogna!”

Gran clamore ha suscitato
la version dell’attentato:
falso storico eclatante
di La Russa, l’ignorante.

Da ogni dove, da ogni parte
sulla sua testa si abbatte
di proteste una tempesta
che per ora non si arresta.

E così, il prode Ignazio
con estrema, ultima ratio
è costretto, come Pietro,
a far una marcia indietro.

E umiliato – come s’usa –
alla fine chiede scusa,
ma si becca, per davvero,
nella storia un doppio ZERO!

Anna Maria Guideri, 02-04-2023

Usque tandem ?

UN BUSTO DI TROPPO

Ad Ignazio che ha rinunciato al busto di Mussolini

di Anna Maria Guideri

Del ventennio, il prode Ignazio,
non si mostra ancora sazio
ed espone in bella vista
i cimeli del fascista.

C’è il gerarca, nel ritratto,
che par molto soddisfatto …
manifesti di Salò,
fez e stemmi sul comò.

Anche il busto c’è del duce
col cipiglio fiero e truce.
Lui ci tiene proprio tanto:
è motivo di gran vanto.

Quel cimelio assai vetusto
è del tutto di suo gusto;
è un regalo del papà,
mai se ne separerà!

Gli riporta alla memoria
i bei tempi della gloria
e col cuore ancora infranto
li ricorda con rimpianto.

Ma la Giorgia, fa sperare
ch’essi possano tornare;
si risveglia la memoria:
dietro-front della storia!

Però Giorgia lo minaccia,
deve – ahimè – salvar la faccia
ed alzando voce e dito
dice: butta via Benito!

Nascondiam la nostalgia
e fingiam democrazia …
prima o poi verrà il momento
di far fuori il parlamento!

Obbedisco – dice Ignazio –
ma per lui è un vero strazio;
con terribile tormento
vive un doppio tradimento:

contro il duce e il suo papà
che non lo perdonerà.
Per lo scranno del Senato
a Benito ha rinunciato.

Della sorte l’ironia,
Mussolini butta via,
salva è la … democrazia?!

Era lui il predestinato
che dovea salvar lo Stato
dalla sindrome razzista
dell’Italia postfascista?

Tolto un busto se ne mette un altro

Anna Maria Guideri, 30-03-2023