Alcune considerazioni sull’accoppiata vincente e stranamente convergente – visto il loro diverso orientamento politico – Cacciari-Agamben in merito alla questione controversa di dotarsi obbligatoriamente della green pass per poter circolare liberamente dopo essersi vaccinati contro il covid. Non si può certo negare che l’uscita estemporanea di Cacciari abbia fatto scalpore nonostante il caldo e l’azione allettante delle agognate – dopo tanta reclusione domiciliare – vacanze estive. Ma si sa, a spararle grosse prima o poi si fa centro, soprattutto se si fa parte di quel particolare gotha intellettuale tanto se-dicente di sinistra quanto funzionale alla destra.
Note di Anna Maria Guideri a margine de “L’era della suscettibilità” di Guia Soncini
Suscettibilità
In questo pamphlet Soncini affronta, con la brillante vis polemica che la contraddistingue, il tema della suscettibilità dilagante, prendendosela a morte con l’uso sempre più virale del “politicamente corretto”, una specie di neolingua edulcorata, addomesticata, ipocrita, censoria, sostitutiva del linguaggio diretto e autentico che si usava “ai bei tempi andati.” Insomma, a suo dire, c’è troppa suscettibilità in giro. La gente si arrabbia per un nonnulla, per i più futili motivi: non possiede il senso del ridicolo. Spesso non comprende le battute perché non sa contestualizzarle e attribuisce intenzioni malevole a persone che vogliono solo fare innocentemente dello spirito. La suscettibilità sembra, leggendo Soncini, l’altro flagello nazionale, dopo il covid. Ne vede i letali effetti – conformismo, isteria da caccia alle streghe in perfetto stile maccartista, attacco alla libertà di espressione, vittimismo identitario e pernicioso delle minoranze che si sentono sempre discriminate, spesso a torto – ma non accenna minimamente alle possibili cause. Il suo è un ragionamento, anzi, direi uno sfogo, a senso unico. Estremizzando se ne può dedurre che chi insulta ha sempre ragione, chi si difende ha sempre torto. L’autrice non si accorge, in questo – senz’altro divertente – cupio dissolvi della suscettibilità, di incorrere negli stessi eccessi che lei rimprovera ai suoi malcapitati e “stupidi umiliati e offesi.” Una reazione perfettamente simmetrica tipica anch’essa della “caccia alle streghe, se per essa si intende ogni sorta di fanatica generalizzazione.
Una querelle tra Paolo Flores d’Arcais e Massimo Cacciari. A proposito di vaccini e Green Pass. Un approccio argomentato, non come quelli dei politichini che impestano media e comunicazione istituzionale
Paolo Flores d’Arcais a Massimo Cacciari su Micromega
Ecco perché dico no al Green Pass e alla logica del sorvegliare e punire. Massimo Cacciari su La Stampa 28/7/2021
Si dibattono sulla strada come ali di rondini ferite le pagine stampate cadute, tradite. Ingannevole il vento alimenta il loro desiderio di volare, di ritrovare parole vere, il loro senso. Parole incerte, calpestate, distorte, annaspano cosparse di polvere densa, illeggibili. Sono parole alterate, perdute, protese verso un difficile sogno di libertà, di inafferrabile verità.
Sull’ampio fronte del capital globale, ove libertà è gridata, equità calpestata e giustizia non cale, s’appresta una ciurma d’Occidente, a muover contro il mandarin d’Oriente.
Lo yankee in testa, altri con aria un po’ dimessa, far fronte occorre a celebrar la messa. Tutti uniti al grido: noi soli siam nel giusto che altri non s’azzardino, che non ci prendan gusto!.
È molto dolce il frutto del capitale, per cui il pan d’altrui mai sa di sale, in particolar quando ti costa il giusto cioè niente: basta arraffar l’altrui, e proprio qui sta il gusto.
Nostra del Kapital è l’invenzione, tutto il resto è mala imitazione. Socialismo di mercato, ma quando mai c’è stato? Son cineserie, robe dozzinali… comunismo confuciano? ma non suona davvero troppo strano?
Per non parlare dell’intervento dello Stato, quel welfare, quel riformismo, quella socialdemocrazia… che vorrebber spianar il dislivello, mitigar la natural diseguaglianza, tra questo e quello, che invece è il toccasana della panza.
Chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, chi ha avuto avrà e chi ha dato darà, questa è la giusta equazione, l’asimmetrica porzione del natural rapporto tra il povero e il riccone.
Non c’è gocciolamento, né invisibil manina santa che tenga, son teorie… sol vale l’aurea legge del Menga, per cui: chi l’ha preso nel culo se lo tenga. In conclusion: idea assai barlaccia sarebbe di pretender una qualche piccola equità tra chi proprio tutto e chi proprio niente ha.
Non è nella natura nelle cose: il forte mangia, il debol vien mangiato e così sia, con buona pace d’ogni idealistica utopia. Partiamo dunque alla conquista dell’intero mondo, benché arso e inquinato, almen fintantoché ancora è tondo.
Sull’altro fronte, con analogo ardore, s’appresta alla tenzone il dorato imperatore; grande la forza, saldo il suo intelletto per cui, a nessuno andrà bene, ci scommetto.
C è uno che si piglia a martellate i testicoli. Passa un altro e gli fa: o te?! Un senti male? E quello: SI. Ma tu sapessi come godo quando sbaglio. Quell’altro lo guarda e gli fa: Scommetti che indovino per chi voti?
C’è uno che gira sempre il mondo appena pole. E va in America e lì fucilate come i fochi a San Giovanni. Poi va a Cuba e lì cignate come se piovesse. Poi va in Cina e lì botte da orbi. Poi torna a casa, accende la televisione, vede le stragi di stato, Bolzaneto, la mattanza nelle carceri… “se lo sapevo prima sai quanti quattrini risparmiavo.”
C’è uno che accende la televisione e vede una faccia di culo che vomita stronzate. Allora accende la Radio e sente uno che spara minchiate. Va su Facebook … un l’avesse mai fatto! Allora va al bar e trova uno che dice cazzate. Lo piglia a cazzotti e lo butta fori a calci in culo. Dubbio: ma che c’entrava quello del bar?
C’è uno che passeggia tranquillo per i fatti suoi con una pistola carica in tasca. Arriva un balordo extracomunitario un po’ sonato che s’incazza e lo spinge. Il tizio nel risollevarsi da terra inciampa e gli parte un colpo che va al cuore del balordo. Preterintenzionale. Il tizio è un personaggio politico locale: il suo capo nazionale dice subito che è legittima difesa, quindi ha fatto bene. Massimo massimo eccesso di legittima difesa.
Il tizio è agli arresti domiciliari in attesa degli eventi. Dubbio uno: di chi è la colpa? Del balordo o della pistola? Dubbio due: il tizio è una vittima delle circostanze o un eroe? Dubbio tre: il tizio è stato in polizia ed è avvocato. Chi gli ha dato la laurea? chi l’ha congedato? chi lo ha lasciato circolare finora? Dubbio quattro: quanto tempo passerà prima che tizio diventi parlamentare? E di quale banda? Dubbio cinque: chi dei due è il balordo? Anzi chi dei tre?