MOTTI DA LEGARE 19

1 – Della serie s’è scampata bella! Il fatto che la Meloni non sia ancora ricorsa al colpo di stato fa sopravvalutare enormemente la sua azione di governo.
2 – La sfida più difficile per la sinistra odierna è quella di convincere se stessa che le idee di sinistra sono giuste davvero!
3 – La democrazie come cartina di tornasole? Il governo della destra post-fascista potrebbe essere l’occasione per dimostrare che le sue intenzioni non erano che farneticazioni.
4 –
Il dramma della sinistra è che non ha una visione, ma una di-visione del mondo.
5 – La destra e la flat-tax: indifferente alle differenze.
6 – Cuperlo: uno stilista di sinistra.
7 – Ironia della sorte. A forza di sacrificarsi per rimediare ai danni altrui, il PD ha finito per essere accusato di avere commesso i danni che voleva riparare.
8 – Consumismo: riempirsi di vuoti … a perdere!
9 – Molti opinionisti sedicenti di sinistra attaccano la destra con argomentazioni così sofisticate che tutti le possono capire tranne … coloro che dovrebbero votare a sinistra!
10 – Rivisitazioni: Anche Nerone ha fatto delle cose buone … Basta con questa mania di toglierci il mito del cattivo! Un ci rimane più nulla! Apriamo una sottoscrizione a favore dei cattivi della storia: anche loro hanno un’identità da difendere!
11 – La destra vince perché è molto più brava a sfruttare alcuni temi della sinistra, di quanto lo sia la sinistra stessa.
12 – L’utopia serve a fare esistere ciò che non esisterebbe mai.
13 – Fascisti al potere: tranquilli, non ci faremo contagiare dalla democrazia!
14 – Se l’uomo crede di essere Dio, Dio farà di tutto per dimostrargli che si è sbagliato di grosso! Infatti.
15 – Indifferenza: restare immuni alle tragedie del mondo.
16 – Se la sinistra fosse un virus non avrebbe problemi di diffusione … Infatti la destra non ce l’ha!
17 – Chi non si preoccupa del disordine mondiale o abita altrove o ci sguazza fino al collo.
18 – Il conflitto Russia/Ucraina più aumenta, più diventa normale, ma solo per chi non è né russo né ucraino.
19 – TV trash: finché c’è libertà non c’ è speranza!
20 – Chi pensa che alle ingiustizie non vi sia rimedio, non è interessato a porvi rimedio.

Anna Maria Guideri, 02-02-2023

MOTTI DA LEGARE 18

1 – Zelensky a Sanremo, Donzelli in Parlamento, Salvini ministro, La Russa presidente del Senato, Berlusconi ancora lì … RESTIAMO AMENI!
2 – Smemoria storica: se il passato è passato è perché lo si è fatto passare!
3 – Crisi della natalità: il logorio della vita materna.
4 –Dilemma tecnologico: meglio l’intelligenza artificiale o l’intelligenza mediocre?
5 – Destra meloniana: la patria contro lo stato.
6 – La bellezza ci salverà solo se si ripete. La storia ci salverà solo se non si ripete.
7 – Il ministro Sangiuliano: IL BRODO DELLA CULTURA.
8 – Gruppo misto in Parlamento: luogo di accoglienza per i senza fissa dimora.
9 – Equazione – consolazione: L’INTELLIGENZA CHE DUBITA : ALLA STUPIDITA’ CHE NON DUBITA = LA SINISTRA CHE DUBITA : ALLA DESTRA CHE NON DUBITA.
10 – Sinistra o destra? La sinistra è indecisa a tutto; la destra è decisa a tutto.
11 – PD: ha creduto di poter governare senza voti, ora deve conquistare i voti per governare.
12 – Sinistra e comunicazione. Non sempre la radicalità è indispensabile a qualificare l’identità della sinistra, ma lo è l’efficacia comunicativa che serve a dimostrarlo.
13 – I diversi sono rifiutati per due opposti motivi: se sono svantaggiati, per paura di poterli eguagliare; se sono privilegiati, per paura di non poterli eguagliare.
14 – La destra cattolica concepisce la carità, non la parità.
15 – Ministro Sangiuliano: Non siamo interessati all’egemonia culturale della destra … La bocca della verità!
16 – Dante di destra? Un giorno si potrà dire che Dante ha fatto anche delle cose cattive?
17 – Al ministro Sangiuliano: DI DANTE CIO’ CHE E’ BUON NON E’ DI DESTRA/E QUELLO CHE E’ DI DESTRA NON E’ BUONO./QUESTA E’ LA SUA LEZIONE CHE CI RESTA;/QUESTO PER NOI IL SUO PREZIOSO DONO.
18 – Crisi della ricerca: in Italia sono più i ricercati dei ricercatori.
19 – PD in Europa: QATARstrofe.
20 – Sinistra: marciare divisi per marcire … divisi!
21 – Nel nostro tempo senza morale in cui tutto il peggio è tollerato, la sola cosa che non è tollerata è la diversità degli ultimi.

Anna Maria Guideri, 02-02-2023

Citazioni e provocazioni

 don Milani vero o presunto tale?

Esiste il problema delle false citazioni? Pare proprio di sì e ce ne dà conto su Domani del 28 Gennaio, Federico Ruozzi. Il caso più eclatante riguarderebbe don Lorenzo Milani al quale è stata attribuita erroneamente una frase molto citata che, in forma diversa ma con analogo significato, era stata pronunciata a suo tempo, da don Primo Mazzolari. La frase in questione citata in questi giorni da Pierferdinando Casini recita così: “A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca?” Sembra che anche Gianni Rodari – e chissà quanti altri – sia stato una vittima gratificata di citazioni di successo. Ritornando a don Milani, certamente la citazione gli calza a pennello, come una tonaca cucita su misura. Se in genere ogni falsa attribuzione è così importante che è lecito e doveroso denunciarla, penso che, in casi come questo, debbano essere presi in considerazione vari, non scontati e positivi aspetti. Se don Milani, a distanza di tanti anni, produce ancora non solo seguaci, ma anche emuli geniali decisi ad allungargli la vita a costo di attribuirgli pensieri e parole che sicuramente avrebbe condiviso, ciò va a maggior gloria sua e di coloro che per amor suo rinunciano ai diritti d’autore. Il fatto che non ci sia nessuna rivendicazione da parte di chi, interpretando fedelmente lo spirito e la lettera del priore di Barbiana, ne perpetua la memoria e l’ingegno a beneficio di questo infausto tempo, depone decisamente a favore del falso citazionismo. Propongo quindi di plaudire a questi abili falsari che pensano e parlano come lui senza essere lui e senza pretendere di esserlo per restituircelo nel pieno vigore della sua intelligenza e del suo impegno come impareggiabile maestro di scuola e di vita. E poi, anche se la falsa citazione non fosse riconducibile a nessun autore particolare, ma semplicemente ad un anonimo tam-tam, sarebbe lo stesso da apprezzare, non certo da sanzionare. Non tutti i falsi vengono per nuocere: FALSO CITATO? MOLTO ONORATO!

Anna Maria Guideri, 30-01-2023

“E QUINDI USCIMMO A RIVEDER LE STALLE”

(a Dante con amore … )

Ci mancava solo di scoprire che Dante Alighieri è il fondatore della destra italiana per riscattare la nostra frustrata italianità e recuperare in pieno l’amor – e il furor – patrio! Per sostenere tale improvvida tesi, la destra ha scomodato il sommo poeta risvegliandolo dal suo sonno sepolcrale e plurisecolare per gettarlo nell’arena politica ad uso e consumo degli allocchi nostalgici dell’impero coloniale che non sanno più a che santo votarsi per sentirsi “grandi.” Se la destra, per accreditarsi culturalmente e politicamente, deve ricorrere addirittura al medioevo, periodo del quale il Poeta è stato altissima espressione, ma che comunque è definito oscurantista, ciò significa che nondispone di molte frecce al proprio arco. Con tutta la buona volontà, non si può chiedere a Dante, nonostante la sua inarrivabile grandezza, di essere un uomo del XXI secolo, né tantomeno di avere consigliato Giorgia Meloni di fondare F.lli d’Italia! Ciò sarebbe senz’altro motivo di vanto per il nostro Presidente del Consiglio, ma non certo per Dante che precipiterebbe rovinosamente dalle stelle alle stalle! E quindi uscimmo a riveder le stalle? Per carità, risparmiatecela! Come non gli si può chiedere di aver previsto la bomba atomica, lo sbarco sulla luna e l’era digitale, altrettanto non possiamo attribuirgli il merito di essere stato un antesignano del fascismo solo perché era costretto a fare i conti con quel che passava il convento dell’epoca: papato, impero e assetto economico e sociale. Si può forse rimproverare a Dante di non essere stato di sinistra, ammesso che, riferito a quel contesto, tale termine possa avere un senso? Non lo so, ma questa critica potrebbe avere un fondamento solo se Dante avesse potuto immaginare l’inferno dell’olocausto, ma questo era davvero troppo anche per lui! Tuttavia, a volerla proprio tirare per i capelli, qualche accostamento blasfemo a destra e a sinistra si può tentare di farlo con tutti i rischi di bocciatura che una simile operazione può comportare. Ad esempio, se da un lato la fiducia riposta nella figura dell’imperatore e l’attaccamento appassionato alla sua Firenze, possono farlo sospettare (ingiustamente) di tendenze destrorse, dall’altro, la sua ampia visione culturale, l’apprezzamento per gli altri popoli, le città e le lingue del mondo, il suo grandissimo desiderio di conoscenza così ben rappresentato dalla figura di Ulisse, ne farebbero, con tutte le riserve del caso, un esponente della visione cosmopolita della sinistra. Insomma, a voler raccogliere la maldestra provocazione del ministro Sangiuliano, anche la sinistra avrebbe qualche argomento non del tutto desueto per tirare Dante dalla propria parte. Insomma si potrebbe affermare – e questa è la mia opinione di persona di sinistra – che in Dante, ciò che va oltre il medioevo e anticipa l’evoluzione culturale e civile, non appartiene alla destra e ciò che invece rientra nella cultura del suo tempo potrebbe essere avvicinato al pensiero di destra, ma con scarse probabilità di riciclarsi, di rappresentare la modernità e il progresso: c’è qualcuno che è pronto a scommettere su un imperatore? Non oso pensarlo! Dante si sarà rivoltato nella tomba per essere stato chiamato a far da sponsor ad una destra culturalmente così male attrezzata … Però dobbiamo dirlo: a tutti i poeti manca un verso. Dante, già che c’era, poteva pensare anche ad un girone degli asini dove poter spedire dritto dritto il ministro Gennaro Sangiuliano. L’ignoranza non è un diritto, anzi! Per un ministro della cultura è una vera e grave colpa!

A DANTE: un omaggio in endecasillabi.

Quel che c’è in lui di buon non è di destra
e quello ch’è di destra non è buono:
questa è la lezione che ci resta;
questo per noi è il suo prezioso dono.

Anna Maria Guideri, 18-01-2023

IL DITO E LA LUNA

(Flash sulla crisi climatica)

Dall’articolo di Fabrizio Sinisi – La lotta ambientalista è arrivata a un bivio – apparso su Domani domenica 9 gennaio, ho tratto alcuni spunti di riflessione. Sinisi sostiene che i gesti di protesta a base di vernice scagliata contro opere d’arte – per fortuna protette – e il palazzo del Senato compiuti da alcuni giovani ambientalisti con l’intento di sensibilizzare al problema non solo l’opinione pubblica, ma i massimi organi di potere, lasciano il tempo che trovano. Di fatto non sensibilizzano un bel nulla e sono sopravvalutati sia per i danni che potrebbero produrre ai beni pubblici, sia per la capacità di incidere sulle scelte dei governi. Non c’è bisogno di sensibilizzare nessuno – sostiene Sinisi – il problema della crisi ambientale è noto e arcinoto da tempo, ma scarsamente considerato dai potenti della terra al netto di un dibattito culturale tanto salottiero quanto inutile. Condivido il contenuto dell’articolo traendone alcune osservazioni di natura più psicologica che politica. Pochi ragazzi che protestano in modo “poco ortodosso” sono il dito o la luna? Di fronte alle prospettive alle quali il disastro ambientale ci pone, è evidente che sono il dito, ma sembra che nell’immaginario collettivo il dito sia la luna e viceversa. Questa distorta percezione della realtà può dipendere da diversi fattori. Uno può essere attribuito alla manipolazione mediatica di un sistema che vede in pericolo il proprio modello di sviluppo ed ha quindi tutto l’interesse a dirottare l’attenzione pubblica verso obiettivi secondari; l’altro – non meno importante – credo sia dovuto alla natura della psiche umana propensa a prendere in considerazione ciò che è vicino nello spazio e nel tempo, rispetto a ciò che appare lontano. Siamo, anche psicologicamente molto più miopi che presbiti. Lo sguardo prospettico, soprattutto se di lunga gittata, non ci appartiene più di tanto. Il gesto vandalico è presente, dirompente, sporadico: fa notizia perché ci prende alla sprovvista. Il degrado ambientale è un fenomeno al quale da tempo ci siamo assuefatti e con cui abbiamo imparato a convivere perché è somministrato a piccole dosi e gli eventi catastrofici che ne derivano non vengono vissuti, a livello percettivo generale, strettamente correlati ai nostri irresponsabili – comportamenti, al nostro stile di vita. Per un piatto di lenticchie – il consumismo – abbiamo venduto la primogenitura, la salvezza del pianeta. I tempi delle cause (sfruttamento e inquinamento irresponsabile del suolo) e degli effetti (alterazioni climatiche, pandemie e disastri ambientali vari) non coincidono e questo mantiene bassa la soglia dell’attenzione e della preoccupazione generale. E così, paradossalmente, uccidere la vita, risulta meno grave che deturpare un’opera d’arte o la facciata di Palazzo Madama. Rifarsela col dito è molto più facile e politicamente più redditizio che rifarsela con la luna, molto più difficile, anche se non impossibile, da raggiungere. Guardare la luna significa uscire dai salotti dei dibattiti mediatici e prendere concretamente sul serio – come fa il movimento guidato da Greta Thunberg – il tema della catastrofe ambientale prefigurando, per salvare il mondo, un altro mondo. Siamo disposti per questo a rivedere il nostro stile di vita e cioè, soprattutto i nostri consumi, le nostre priorità? Siamo disposti a comportarci da ospiti, piuttosto che da padroni insensati, da predatori, da turisti per caso? Come figli grati della terra anziché come sfruttatori famelici? Si parla del dito perché è facile criticare e punire chi imbratta la bellezza del patrimonio pubblico; più difficile è denunciare i responsabili della devastazione ambientale e condannarli a cambiare radicalmente vita, anche perché gli accusatori dovrebbero condannare se stessi!

Anna Maria Guideri, 13-01.2023

FRANKENSTEIN – 2

(la destra e la plastica facciale)

Da quando la destra si è installata al potere, i vari osservatori – soi disant – moderati, o benpensanti, o possibilisti, o beneauguranti, o attendisti … vagheggiano di una destra liberal-democratica che bisogna lasciar lavorare , non ostacolare né giudicare a priori … come se Salvini, Meloni e La Russa – tanto per non far nomi – fossero nati con Gesù Bambino in questo Natale del 2022! Accarezzano l’ipotesi – non si sa dove fondata – di una destra che, per quanto post-fascista, sia in grado di guidare la nave Italia fra i marosi della crisi economica e sociale e sia garante delle istituzioni democratiche sia a livello nazionale che internazionale. Ma su cosa si fonda questa rosea previsione, questo auspicio che forse, nemmeno il candido Forrest Gamp, si sentirebbe di formulare? Su dati concreti? Lo escludo. Su un’ingenua speranza? Mi pare improbabile. Sull’inconfessato desiderio che un po’ di fascismo ci faccia bene e metta le cose a posto? Propenderei per quest’ultima ipotesi. La destra italiana è quella, solo quella. Hai voglia di girarci intorno e di addobbarla con le lucine natalizie! Sotto i cascami del patriottismo da ancien regime conserva intatti i caratteri ereditari che si tramandano inalterati di generazione in generazione. Non si è ancora prodotto quel salto di specie dal regime autoritario alla cultura democratica che giustifichi tante inutili attese. Perché dunque arrabattarsi tanto per scorgere, all’interno di questa destra così orgogliosamente nostalgica, sprazzi di democrazia che si fanno tanto desiderare? Si assiste con una certa commiserazione agli sforzi estenuanti ed infruttuosi di quanti desiderano conferire a questa destra – che più destra non si può – una parvenza di presentabilità democratica all’interno del consesso europeo e mondiale, ma il rischio è quello di dotarla di innesti del tutto incompatibili con la sua vera natura. Con il risultato di ottenere un effetto Frankenstein come accade in un intervento di chirurgia estetica mal riuscito che trasforma la bruttezza naturale in una mostruosità artificiale e pertanto, ingannevole. Un restyling che vorrebbe essere esteticamente passabile, ma che di fatto risulta democraticamente impossibile. E quanto più gli osservatori-chirurghi si accaniscono per farli sembrare belli, più i fascisti – tanto affezionati alla propria identità – si ostinano a rimanere brutti. A fronte di un evento antistorico – la vittoria di un partito post-fascista a cent’anni dalla marcia su Roma e a quasi ottanta dalla sconfitta dell’originale e della sua esclusione dall’arco costituzionale – si assiste oggi ad un evento antiestetico: il rifacimento di uno strano soggetto politico di governo con le gambe in avanti e la testa girata indietro. Per evitare che il nuovo Frankenstein ci confonda le idee, eccovi un breve, non esaustivo promemoria dei capisaldi identitari dell’ideologia fascista, tuttora presenti e orgogliosamente rivendicati dai suoi militanti: 1) la triade Dio-patria-famiglia; 2)l’intolleranza verso le minoranze di ogni tipo; 3) la discriminazione di genere (vedi i tentativi di attacco alla legge 194); 4) il nazionalismo; 5) Le disuguaglianze come principio cardine dell’assetto sociale; 6) il conservatorismo inteso come chiusura al dialogo interculturale; 7) il mito del capo … Questi sono alcuni punti di un soggetto politico fortemente ancorato al passato, ma tremendamente presente ed in grado di prefigurare un inquietante futuro. Un partito che non rinnega niente, ma che si è preso tutto. Che gli osservatori di professione osservino, ma soprattutto, riflettano.

QUANTO E’ BRUTTA LA MONNEZZA
CHE CI APPESTA TUTTAVIA …
CHI E’ FASCISTA VADA VIA:
DEL DOMAN VOGLIAM CERTEZZA!

Anna Maria Guideri 02-01-2023

QATARGATE

(dialogo fra un elettore di FI e un elettore del PD)

FI – Ma che scandalo in Europa con il Qatar per colpa della sinistra! Chi se lo sarebbe aspettato proprio dal PD che fa tanto il moralista!

PD – E chi se la sarebbe aspettata tanta indignazione morale da uno che ha sempre votato per Berlusconi?!

FI – Che c’entra Berlusconi? Siete voi i moralisti, mica noi!

PD – Infatti, voi non avete mai corso il rischio di difendere l’onestà, ma stranamente ora siete voi che vi scandalizzate! La vostra è una morale a corrente alternata, a seconda di chi delinque. Chi condanna Berlusconi è corrotto e chi condanna Panzeri è corretto. – Nella casa delle libertà si può! – diceva Corrado Guzzanti.

FI – Ma via, vuoi mettere, qui ci va di mezzo l’Europa, l’immagine dell’Italia ….

PD – O da quando in qua vi preme tanto l’Europa e l’immagine dell’Italia, con Berlusconi che ha fatto sbellicare il mondo intero?!

FI – Voi di sinistra fate tanto i santerellini e siete peggio di tutti! Berlusconi ha avuto qualche problema per via delle donne, ma per il resto è stato un grande!

PD – Sì, un grande puttaniere, corrotto, corruttore, indagato per mafia, piduista … Noto con piacere che non è stato per merito di Berlusconi che ti sei convertito alla causa della morale pubblica, ma questa folgorazione sulla via di Damasco la devi tutta allo scivolone – grave, gravissimo – di un politico della sinistra. La lunga vita che Berlusconi ha dedicato alla nobile causa della corruzione non è valsa a risvegliare la tua coscienza morale, l’amore per l’Europa e per la legalità. Potere della sinistra! Se fossi Berlusconi mi sentirei frustrato!

FI – Sfotti, sfotti, intanto siete nella m…a fino al collo!

PD – Mai quanto voi. Vi siete talmente assuefatti alla m … a che il fetore vi sembra olezzo di verbena! Un conto è la corruzione individuale, un altro è la corruzione di sistema. La sinistra non giustifica l’illegalità, la destra, sì, fa parte della sua visione politica.

FI – Ma voi predicate bene e razzolate male; non c’è coerenza.

PD – E invece voi siete perfettamente coerenti: predicate male e razzolate peggio! Certo, rispetto alla sinistra siete più credibili: evasori e delinquenti su di voi possono contare.

FI – Se Berlusconi non fosse stato perseguitato dai magistrati comunisti a quest’ora ….

PD – … sarebbe Presidente della Repubblica, ne convengo! Ma non ti scoraggiare, finché c’è mafia c’è speranza. Tutto sommato dovete essere fieri e soddisfatti. Il contagio della sinistra è la chiara dimostrazione che Berlusconi ha vinto, come corruttore non ha rivali. Per quanto a sinistra si diano da fare, non potranno mai competere con lui: con Berlusconi non c’è partita!

Anna Maria Guideri, 27/12/2022

MOTTI DA LEGARE 17

1 – C’è da ammirare il fascismo perché ce la mette proprio tutta per non farsi dimenticare!
2 – Meloni: Come fo a dare la caccia agli evasori fiscali se mi hanno votato? Mi darei le martellate sui coglioni! Meglio dare le martellate ai coglioni che le tasse le pagano!
3 – Meloni non subisce il maschilismo … No, però lo fa subire!
4 – Per gli ultimi della terra vivere è una colpa e morire è una liberazione … per chi resta!
5 – Flat tax e non solo. Equo vuol dire giusto; uguale vuol dire indifferenziato … a volte anche indifferente.
6 – Il numero dei canali televisivi è inversamente proporzionale al numero dei programmi che vale la pena di vedere.
7 – Elogio dell’imperfezione. E’ più facile che esista una dittatura perfetta che una democrazia perfetta.
8 – Fanatismo. Se i fanatici amassero davvero le proprie idee, non si darebbero tanto da fare per farle fallire.
9 – PD e M5S: marciare divisi per non colpire gli uniti!
10 –Politichese: non si cerca altro che di essere fraintesi!
11 – Nessuna equidistanza. Si può essere super partes riguardo ai partiti ed essere molto di parte riguardo alle idee
12 – Nel nuovo Ministero dell’Istruzione e del Merito , il governo del merito non può vantare alcun merito.
13 – Legge di Bilancio del governo Meloni: ai poveri? A nessuno il suo!
14 – Destra: concepire il potere come forza contro qualcuno anziché contro qualcosa.
15 – Le correnti dentro il PD: eppur si muove!
16 – Perché i partiti della sinistra non riescono ad unirsi? Perché le idee simili uniscono, ma le ambizioni simili dividono!
17 – Paradossi. Chi sono gli avversari dei sovranisti per la redistribuzione dei migranti? I sovranisti!
18 – Razzismo. L’altro prima di essere umano è un diverso? No, proprio perché è diverso non è umano.
19 – Pubblicità: stalking per gli acquisti.
20 – Problemi di ciclo. Migranti: è difficile avere un flusso regolare.
21 – PD 1: vincere per perdersi o perdere per ritrovarsi?
PD 2: vincere per perdersi o perdere per perdersi? La seconda che hai detto!
22 – Bisogna andare oltre il PD… ma bisogna che ci sia il Pd!
23 – Tutti contro il PD. Non sparate sulla croce rosa! E non ci sono errori di ortografia!
24 – Meloni ai migranti: botte da Orban!
25 – Europa, accoglienza e condivisione : Bisogna accogliere i migranti …affinché possano condividere con noi le idee … sull’immigrazione!
26 – Presente storico. Il fascismo non può tornare com’era … infatti è tornato com’è.
27 – Questione di merito. Ce lo siamo meritato il governo della destra!
28 – Sempre meno B. L’irresistibile discesa di Silvio BURLESCONI.
29 – Puoi cambiar nome e vestito, dici Giorgia, ma è Benito!

Anna Maria Guideri, 04-12-2022

MOTTI DA LEGARE 16

1 – Il PD ha perso perché ha governato con le idee degli altri … Sì, con quelle di Renzi!
2 – Il PD è come la democrazia secondo Churchill: è il partito peggiore salvo tutti gli altri.
3 – Agenda Draghi: Come l’araba fenice/che vi sia ciascun lo dice/dove sia nessun lo sa.
4 – Politica italiana: polvere di stallo.
5 – Chi ha votato la Meloni ha seguito la corrente … e ha provocato un corto circuito!
6 – Chi è più puttana chi vende il bene pubblico per fare il proprio interesse privato o chi vende il proprio bene privato senza danneggiare il bene pubblico? A voi il compito di individuare i soggetti.
7 – Offendere, in generale, è politicamente scorretto, ma dire la verità su Meloni, Salvini, La Russa e Fontana … è politicamente PERFETTO!
8 –Meloni ai nomadi: Se sei nomade devi nomadare … E se sei fascista non puoi fare altro che fascistare!
9 – Amare riflessioni. La destra conosce bene se stessa e anche la gente. Non la vuole cambiare perché vuole sfruttarne le debolezze a proprio vantaggio. La sinistra invece, non conosce bene se stessa né la gente, ma pretende di cambiarla e di farsi votare …
10 – Se volete che il male trionfi fatene tanto, ma tanto, così la gente non ci farà più caso.
11 – Prima di rispondere a chi vi chiede cosa ne pensi? Chiedetevi se siete capaci di pensare.
12 – La Meloni ha vinto. Mai le donne hanno vinto così bene e così … male!
13 – Meloni: Ve lo do io il femminismo!
14 – Corsi e ricorsi: le marce. 27 Ottobre i922 , prima marcia su Roma. 25 Settembre 2022, seconda marcia su Roma.
15 – La massificazione del sapere non è altro che la massificazione dell’ignoranza.
16 – Non esiste la sinistra; esistono i sinistri.
17 – Molti criticano il PD non perché gli dispiace che sia stato sconfitto, ma perché hanno fatto di tutto perché ciò avvenisse.
18 – C’è una sinistra governativa che per governare perde se stessa e c’è una sinistra antigovernativa che per non governare lascia che governi la destra.
19 – PD: Andremo a fondare la nuova sinistra! Affondare?
20 – Letta : il caposbanda del PD.
21 . Visto il livello medio-basso dell’elettorato italiano, per vincere bisogna puntare al peggio: puntare al peggio è meglio!
22 – Pur di avere ragione, diversi preferiscono che le cose vadano male piuttosto che dover ammettere di avere sbagliato le previsioni.
23 –Se il centro-sinistra si univa, vinceva … Se c’era!
24 – I mali della sinistra: responsabili con poca identità; irresponsabili con troppa identità.
25 – Destra al potere, prospettive. Passare dal diritto di voto al diritto di veto (del potere)?
26 – Meloni: Noi crediamo nel merito … E La Russa, allora?

Anna Maria Guideri, 30-10-2022

Il caso Carlotta

Massimo Gramellini

Il Corriere della Sera 5 novembre 2022

Carlotta che non può essere brava

Capisco che una ragazza che, dopo essere stata la prima della classe al liceo, si laurea in Medicina con 110 e lode e sei mesi di anticipo, trovando pure il tempo di girare il mondo e di posare da modella, possa non risultare simpatica a tutti. Però l’exploit di Carlotta Rossignoli da Verona non le ha procurato solo qualche umanissimo sbotto di invidia, ma una vera campagna di delegittimazione. I compagni di corso sono arrivati a scrivere alla preside del San Raffaele per sapere come sia stato possibile che Carlotta si sia laureata così in fretta. E sui social sono fiorite le insinuazioni sul suo modo di vestire e sul sostegno economico garantitole dai genitori. È probabile che, se Carlotta avesse dovuto lavorare per mantenersi agli studi, avrebbe impiegato più tempo a completarli. Però è indubbio che non ha sprecato l’aiuto dei familiari, e che non tutti coloro che si laureano in ritardo, o non si laureano affatto, sono nullatenenti. Apprezzerete il fatto di essere riusciti ad arrivare sin qui senza sentir echeggiare la famigerata parola «merito». Poiché ci tocca escludere (vero?) che il pregiudizio su Carlotta abbia a che fare con il suo essere donna, sfugge la ragione dell’accanimento con cui si cerca di sminuire il successo di una studentessa in gamba. Ci viene in soccorso quanto diceva Montanelli a proposito degli italiani che, se vedono  parcheggiata una fuoriserie, non pensano al modo migliore per comprarsene una, ma a quello più rapido per tagliarle le gomme.

Guideri lettera a Gramellini

Gentile Dott. Gramellini,

il problema di Carlotta Rossignoli, al netto della campagna denigratoria della quale è fatta oggetto – vergognosa perché molto personale – ci rimanda al modello educativo che lei incarna. Onore dunque ai suoi meriti – non possiamo che chiamarli così – e condivisibile l’apprezzamento dell’uso responsabile che Carlotta fa dei vantaggi di cui gode fin dalla nascita. Detto questo, penso che il punto non banale sollevato dai media non ultimo quello di Domani a firma di Selvaggia Lucarelli, riguardi ciò che lei rappresenta: il modello veicolato non tanto dalla sua indiscutibile eccellenza, quanto piuttosto dall’uso che ne viene fatto. Se si fa di tutto per porsi come un esempio alto di merito tanto da diventare un potente influencer,

ci si espone inevitabilmente ai commenti – anche a quelli meno benevoli – perché il problema non riguarda più solo Carlotta, ma tutti noi. Il problema diventa politico, o meglio, come si diceva una volta “Il personale è politico”. Vivere a 23 anni esclusivamente per raggiungere i più alti traguardi scolastici rinunciando alla vita sociale e sentimentale “per non perdere tempo”, inseguendo ritmi frenetici per essere sempre e comunque “la prima della classe” è più che legittimo, ma se questo diventa un esempio educativo, chiediamoci se può essere utile alla nostra società più di quanto possa esserlo un modello altrettanto responsabile, ma un po’ meno nevrotico. 

Un caro saluto

Anna Maria Guideri