Il Sacchetto

I racconti di un fiato di Gino Benvenuti

Quando, dopo aver camminato per tutta la mattina e parte del pomeriggio, Pasquale P. venne colto da un improvviso strizzone, pensò bene di entrare in un bar ed ordinare un caffè chiedendo nel contempo l’uso della toilette, ma al rifiuto del gestore perché guasta, fu costretto a ripetersi in altri bar con risultati analoghi mentre la situazione diventava più difficile per le note proprietà del caffè che aumentano la peristalsi intestinale, sennonché la vista di un ambulante, che gli offrì dei bellissimi limoni, parve illuminarlo invogliandolo all’acquisto d’una mezza dozzina di agrumi, che portò via opportunamente imbustati, e, senza attendere il resto, a causa di un rinnovato gorgoglio della pancia, sostò nei pressi di uno stabile dal portone sgangherato per raccogliere una busta di plastica prima di appoggiarsi al muro, di un andito tenebroso luogo ideale per poter dare finalmente sfogo ai suoi bisogni e, prima che qualche inquilino si accorgesse di simile attentato alla decenza, si pulì alla rinfusa lasciando gli agrumi sul pavimento per poi uscire gioiosamente nella strada con il sacchetto richiuso ed annodato che faceva oscillare con le corte braccia per cui un giovane ladruncolo, dopo averlo seguito per una ventina di metri prese la rincorsa e prima che egli se ne rendesse conto, glielo sfilò di mano cominciando a correre inseguito istintivamente per un breve tratto dal derubato a cui sfuggì involontariamente il grido “al ladro, al ladro”, raccolto immediatamente da una pattuglia della polizia in perlustrazione che inserì subito la sirena e, fatta una rapida inversione ad u, inseguì il giovane lestofante che, vistosi perso con la polizia alle calcagna, richiamò un collega con un prolungato fischio scambiando poi il sacchetto come al gioco delle bandierine ed obbligando la polizia ad un’altra inversione di marcia che bloccò il traffico creando un comprensibile disagio con l’unico effetto di rendere ancor più determinata la caccia dei poliziotti ridicolizzati da continui scambi, ma decisi a chiedere rinforzi per dare un esempio, in questo quartiere malfamato, di efficienza e di rispetto delle regole infrante da giovani ladruncoli che si trovarono a dover fronteggiare così tre auto della polizia che per poco non si urtarono nel loro carosello infernale mentre il sacchetto passava di mano in mano sotto gli occhi divertiti di una folla crescente tra cui l’originario proprietario il quale, issatosi su un ponteggio tubolare, seguiva con particolare apprensione la destinazione della sua merce recapitatagli per un puro gioco del destino quando l’ultimo possessore per liberarsene la lanciò in alto facendola impigliare nei tralicci ed obbligandolo ad acciuffarla prima che cadesse incautamente proprio dinanzi ad un poliziotto che lo arrestò e, nonostante le sue rimostranze, lo condusse in questura dove affermò di essere il legittimo proprietario del contenuto del sacchetto e come prova lo aprì sotto gli occhi esterrefatti del tenente di polizia intento a complimentarsi con le pattuglie per la brillante operazione nello stesso momento in cui, come da regolamento, l’ufficiale di servizio scriveva tappandosi il naso, una velocissima verbalizzazione nonostante battesse con un dito solo, terminata la quale affermò solennemente che mai come adesso la “proprietà privata non si tocca”.

Gino Benvenuti Aprile 1988

Il racconto è tratto dal volume

Border line : racconti / Gino Benvenuti ; prefazione di Roberto Mapelli. – Milano : Punto rosso, ©2019. – 292 p. ; 21 cm. – [ISBN] 978-88-8351-233-9.

Il Cappottino

I racconti di un fiato di Gino Benvenuti

Nessuno saprà mai il motivo per cui quella mattina, quando il termometro toccò la punta massima di -23°, Alì dopo aver ripiegato il suo sacco a pelo, adagiati i cartoni al muro umido dell’andito scuro che lo ospitò a lungo, a causa della perdita del lavoro, al primo impatto con la strada incrociando un’ alta e piacente signora bionda di carnagione chiara con una abbondante pelliccia, che portava a spasso il suo bassotto munito di un bellissimo cappottino di maglia di lana azzurra in grado di fasciarlo dalla testa alle zampe, ebbe una reazione violenta forse per l’espressione di disgusto di lei nei suoi confronti oppure per il sorriso della donna quando la bestia irriverente, gli orinò sulle scarpe lacerate o forse per l’invidia verso il cane così teneramente protetto, e nonostante le sue mani fossero rese paonazze ed insensibili dal freddo e dalla fame, alzò di peso la bestia, infilandogli la mano destra tra il cappottino e la schiena, e lo fece roteare tre o quattro volte per l’aria, nonostante il suo tentativo di mordere, mentre con l’altra mano spintonò la donna lanciandole contumelie incomprensibili per cui lei cominciò a strillare al fine di richiamare attenzione, senza ovviamente ottenerla, perché al di là delle tante parole sulla solidarietà, facile a dirsi ma non a praticarsi, nessuno osò intervenire, tranne il barista, infuriato creditore abituale dell’uomo, che colse al volo la possibilità di chiudere il conto chiamando immediatamente la polizia, mentre il cane, in quel momento di massimo furore, roteava come in una giostra e la signora piangendo aveva sciolto tutto il suo trucco prima di svenire sul marciapiede non si sa se per effettivo dolore causato al suo bassottino oppure per la sua immagine che lo specchio le aveva mostrato, per cui un milite constatò al proprio arrivo come il bassotto, privato del suo cappottino nel frattempo diventato un manicotto in grado riscaldare un essere umano, abbaiasse forsennatamente contro chi lo aveva scippato di un conforto contro il gelo terribile, mentre la sua padrona svenuta mostrando un paio di cosce divaricate, subito coperte dopo una sua tastatina impertinente, con gli occhi luccicanti dal desiderio, di fronte a questo spettacolo inconsueto fu impossibilitato a ricostruire tutta la dinamica della situazione e per tacitare il cane, che insisteva ad abbaiare alla fine pensò bene di dargli un calcio sulla schiena, ricevendo gli apprezzamenti di Alì soddisfatto che le sue mani fossero tornate di colore naturale, anche se fu costretto a spiegare al milite le motivazioni di questa indebita appropriazione, con un interrogatorio, durante il quale conobbe tutto il passato di disperazione e sofferenza di Alì, in quanto non aveva voluto sottostare alle angherie di un caporale, che aveva inteso sfruttarlo più degli altri perché extra comunitario, ed ignorò la signora, che nel frattempo soccorsa dall’ambulanza, venne fatta riprendere dallo staff medico salvo poi svenire immediatamente per aver visto come il suo cagnetto, privo del cappottino tremasse in continuazione senza più aver nemmeno la forza di abbaiare al cospetto divertito di Alì non preoccupato dall’intrusione del barista, subito liquidato dal poliziotto perché interessato sinceramente a ricostruire tutta la vicenda, giungendo alla conclusione che “lei signore Alì sta facendo vita da cani” a cui egli rispose, dopo essersi scusato per il furto del cappottino, con uno stentato “magari”.

Gino Benvenuti Febbraio 1991

Il racconto è tratto dal volume

Border line : racconti / Gino Benevenuti ; prefazione di Roberto Mapelli. – Milano : Punto rosso, ©2019. – 292 p. ; 21 cm. – [ISBN] 978-88-8351-233-9.

La Cassa 1

I racconti di Gino (Benvenuti)

Era un giorno piovoso e freddo di fine Novembre quando Irene, tornata anticipatamente dal lavoro, entrando nella camera della suocera le comunicò: -Beatrice ora comincio a prepararti e così tra un’ora quando rientrerà Berardo andremo fuori- . Gli occhi della donna anziana, quasi inferma da tre mesi per una grave fattura al femore a seguito di una caduta provocata da uno scippo, si illuminarono e su quel visto triste e rassegnato, spuntò un sorriso radioso. Con cura la nuora cominciò a curarle il volto.

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Crimen laesae maiestatis

Lo storico Luciano Canfora querelato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Attendiamo con ansia il confronto diretto tra le parti.
Fonte: La Repubblica 07 Luglio 2024

Luciano Canfora: “Con Meloni tornano gesti neonazisti ma io vengo accusato di un reato d’opinione”
di Concetto Vecchio
Il filologo e grecista Luciano Canfora querelato dalla premier: “Stupito, non l’ho insultata, ho solo usato quel termine come categoria politica. Il suo avvocato mi ha definito stalinista”
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Sistemi fragili perturbati

Una brillante sintesi della situazione dell’Europa nell’attuale tempesta mondiale. Da Sinistrainrete del 12 luglio 2024

di Pierluigi Fagan

L’indomani delle elezioni europee dello scorso 6-9 giugno, mi sono ritrovato da solo a sentire il segnale di un possibile cataclisma. Molti amici pensavano non fosse successo nulla di rilevante, l’ordine morbido della consuetudine liberale avrebbe presto digerito quel piccolo sussulto, tutto sarebbe andato come sempre va. Tuttavia, a me sembrava che a molti mancasse forse una conoscenza un po’ più completa della fase storica e del soggetto prevalente ovvero Europa.

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Questa fragile democrazia by S.Cassese

Articolo di Sabino Cassese pubblicato su Il Foglio quotidiano del 12 luglio 2024. Sintesi effettuata by AI DeepAI

Diminuiscono, invece di aumentare, i paesi in cui si è affermata (esportarla è difficile). E là dove da tempo si è affermata, oggi è più debole. Gli indici per misurarla, gli anticorpi per non disperare.

Segue Sintesi di DeepAI, due grafici e una risposta ad un quesito che abbiamo posto a proposito dei limiti dell’approccio giuridico formale per analizzare un tema come la democrazia nel mondo

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L’Occidente di Spengler per Eros Barone

Sintesi della riflessione di Eros Barone pubblicato su Sinistrainrete del 09 luglio 2024 effettuata da NotebookLM
Avendo dei dubbi sul concetto stesso di Filosofia della Storia, abbiamo aggiunto la risposta ad un quesito che abbiamo posto a Gemini

“Il tramonto dell’Occidente”: in quale parte della notte abitiamo?
di Eros Barone

La sintesi di NoteboolLM

La fonte esplora il famoso lavoro di Oswald Spengler, “Il tramonto dell’Occidente”, concentrandosi sulla sua tesi centrale: le civiltà, inclusa quella occidentale, attraversano cicli vitali simili a quelli degli organismi biologici. Spengler suddivide questi cicli in fasi distinte, usando i termini tedeschi “Kultur” per indicare la fase ascendente di una civiltà e “Zivilisation” per descriverne il declino e la stagnazione. Il source analizza i concetti chiave del libro, come il rifiuto della causalità storica lineare e l’enfasi sull’analogia come strumento di analisi, e ne evidenzia l’influenza dello storicismo tedesco. Inoltre, il source discute le previsioni di Spengler sul destino dell’Occidente, caratterizzato da un’inevitabile decadenza che culminerà in una nuova forma di barbarie, e si interroga su quale fase di questo declino stiamo vivendo attualmente.
KW
Kultur, Zivilisation, Progresso, Analogia, Barbarie, Civiltà,

Leggi l’articolo su Sinistrainrete

Segue la risposta di gemini alla domanda: sai esporre i punti deboli del metodo della filosofia della storia, ad es Spengler?

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Guerra robotica e iperrealtà psicotica di Stefano Isola

Sintesi by NotebookLM dell’articolo di Stefano Isola su la Fionda e ripreso poi da Sinistrainrete del 09 luglio 2024.

Le civiltà sono mortali, le civiltà muoiono come gli uomini, ma non muoiono alla maniera degli uomini. In esse la decomposizione precede la loro morte, mentre in noi segue la storia. Georges Bernanos

Segue Sintesi e link all’articolo
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La guerra che avanza di Francesco Cappello

Sintesi dell’intervento di Francesco Cappello pubblicato su Seminare domande e poi su Sinistrainrete del 09 luglio 2024.
Sintesi effettuata tramite NotebookLM

La transizione in atto verso un mondo nuovo è ormai frenabile solo dalla guerra globale
di Francesco Cappello

Il vecchio mondo non funziona più né dal punto di vista della sicurezza globale né da quello economico e della sostenibilità delle economie estrattive neoliberiste. Esso era fondato sull’egemonia unipolare USA che, con i suoi vassalli europei da una parte e orientali (Australia, Giappone, Corea del Sud, Filippine) dall’altra, stanno cercando di frenare la riorganizzazione delle relazioni tra Paesi di cui risultano protagonisti i paesi BRICS allargati, sempre più numerosi, con un potenziale di espansione enorme. Intorno ai BRICS plus orbita ormai l’80% del mondo

Segue Sintesi e Link all’articolo
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Nato che fare? di Pierre Haski

Sintesi by NotebookLM dell’articolo di Pierre Haski pubblicato su Internazionale del 09 luglio 2024.
L’immagine:
Washington, 9 luglio 2024. I capi di stato all’evento per celebrare i 75 anni dell’alleanza. (Yves Herman, Reuters/Contrasto)

Arrivata a 75 anni, la Nato ha di fronte dei problemi esistenziali

Pierre Haski, France Inter, Francia, 10.7.2024 Pubblicato su Internazionale del 09.7.2024

Washington, 9 luglio 2024. I capi di stato all’evento per celebrare i 75 anni dell’alleanza. (Yves Herman, Reuters/Contrasto)

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